XXI Giornate Nazionali dei Castelli
Sabato 11, Domenica 12 maggio 2019, da nord a sud, da est ad ovest, l’Italia dei castelli. 19 regioni per un’Italia da scoprire e riscoprire. Ogni anno itinerari diversi e una fitta rete di eventi: visite guidate gratuite, conferenze e presentazioni di libri, concerti, pranzi a castello, rivisitazioni storiche e mostre. 19 regioni coinvolte con altrettanti siti principali e varie attività collaterali: non solo castelli o torri ma spesso intere intere cinte murarie come quelle de L’Aquila o Vicenza e borghi tra i più belli d’Italia come Mondavio - animati da visite guidate gratuite, presentazioni di libri, concerti, mostre, tavole rotonde e tanto altro. Le Giornate Nazionali dei Castelli sono giunte alla 21ma edizione e fissate per sabato 11 e domenica 12 maggio 2019, a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli (IIC), Onlus a carattere scientifico fondata nel 1964 a Milano da Piero Gazzola le cui sedi regionali sono presenti in tutte le regioni italiane. Da 21 anni, maggio è diventato sinonimo di turismo consapevole in tutta la penisola. Famiglie, visitatori stranieri, scuole e università possono dedicarsi a una intensa 'due giorni’ di scoperte di castelli, rocche, torri ed altre architetture fortificate, senza dimenticare appunto la possibilità di visitare interi borghi, città murate e bastioni: quest’appuntamento per appassionati di storia, restauro ed architettura, turismo culturale è così consolidato da essere spesso sold out in molte delle sedi interessate. Ogni anno i siti prescelti dai membri dell’IIC in accordo con autorità locali ed altri organi decisori, sono diversi dai precedenti, consentendo ai visitatori ricorrenti di arricchire continuamente le loro conoscenze e di trascorrere un week end primaverile anche in luoghi meno conosciuti d’Italia (o nella propria città) per visitare architetture fortificate spesso non aperte al pubblico dove scoprire un edificio e la sua storia raccontati da esperti e studiosi, sfogliare un nuovo libro appena presentato, partecipare a una conferenza, una mostra od un concerto, oppure conoscere lo stato dell’arte della valorizzazione e delle sinergie pubblico-privato. Pietre miliari della nostra civiltà, questi luoghi e queste architetture raccontano la storia di un paese, delle sue trasformazioni socio-politiche, della ricchezza e della diversità dei suoi territori insieme alle storie di persone, famiglie e dinastie - portate a noi grazie alla strenua attività di volontari, studenti, giovani laureati, docenti universitari, autori, saggisti ed esperti, architetti e restauratori che conducono personalmente le visite nei siti individuati con competenza e passione. Le 21me Giornate Nazionali dei Castelli sono ideate e organizzate, come ogni anno, dall’Istituto Italiano dei Castelli, Onlus a carattere scientifico che da 55 anni si impegna a salvaguardare l’intero patrimonio storico-culturale e si incarica della responsabilità e soprattutto del piacere della valorizzazione dell’immenso patrimonio di castelli, fortezze ed architetture cinte. Per una grande celebrazione della ricchezza inestimabile del paesaggio italiano. Con oltre 20.000 siti censiti, fotografati e studiati e con un’organizzazione capillare, la Onlus organizza tutto l’anno attività culturali e scientifiche che includono anche la pubblicazioni di due collane editoriali ed una rivista specializzata, incontri periodici e conferenze, viaggi di scoperta, un premio alla Tesi di Laurea più meritevoli su architetture fortificate e Il Castello si racconta, concorso fotografico dedicato agli allievi delle scuole secondarie. Non in ultimo, ogni anno, numerosissime conferenze e veri e propri corsi di ‘castellologia’: c’è, infatti, un bisogno costante di diffondere la conoscenza di queste testimonianze del nostro passato, che costituiscono uno dei fondamenti della nostra identità storica e culturale. Ciò può avvenire sia evidenziandone l’importanza nell’opinione pubblica che stimolando le nuove generazioni ad una migliore comprensione di un patrimonio così straordinario, affascinante e suggestivo, la cui consistenza è seconda soltanto a quella dell’architettura religiosa. E’ vero, oggi c’è un forte fermento ed interesse da parte delle istituzioni e del mondo civile intorno ai castelli ed ai borghi fortificati, ma appare doveroso ricordare che l’Istituto Italiano dei Castelli ha iniziato ad occuparsi di essi dal lontano 1964, riconoscendo l’importanza della loro salvaguardia e valorizzazione e le loro straordinarie potenzialità nella vita del nostro Paese quando pochissimi, se non nessuno, aveva rivolto il minimo sguardo su di essi. Forte della sua storia e del costante impegno sulla valorizzazione architettonica e paesaggistica, l’Istituto Italiano Castelli ha ottenuto anche per quest’edizione (come per le precedenti) delle Giornate Nazionali dei Castelli il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT). Informazioni al pubblico: Giornate Nazionali dei Castelli 2019:
21ma edizione - Sabato 11, Domenica 12 maggio 2019 Ogni sito prescelto offre visite guidate gratuite ed altre iniziative (presentazioni, concerti, degustazioni e pranzi, conferenze, seminari, tavole rotonde, lanci di libri): esse sono organizzate sui due giorni secondo calendari regionali (segue elenco siti principali) Età Associazione: 55 anni Soci: 1400 Siti censiti: circa 20.000 Sito web: http://www.istitutoitalianocastelli.it/ Facebook: https://www.facebook.com/Istituto-Italiano-deiCastelli-419457754930754/?... Hashtag: #giornatenazionalideicastelli2019
Lombardia: evento principale - Castello Masegra (Sondrio) visite guidate: sabato 11 e domenica 12 maggio 2019 (9-12 e 14-18) Il castello Masegra, collocata sul primo pendio delle Alpi Retiche, è l’unica difesa del borgo ad essere sopravvissuta a Sondrio. Infatti gran parte delle difese fu smantellata nel 1639, quando nel Capitolato di Milano Francia e Spagna stabilirono che dovessero essere abbattute le fortificazioni servite nei precedenti scontri, seguiti all’allontanamento temporaneo dei Grigioni. Esso fu costruito nel 1048 da Alberto de Capitanei e diroccato nel 1309 e ancora nel 1418, ma è sempre stato ricostruito dagli stessi, feudatari di Sondrio e capi del partito guelfo. Oggi il castello è proprietà del Comune di Sondrio, che ha in corso il completamento dei restauri e la realizzazione di un ambizioso progetto, per fare del castello, che presenta interessanti testimonianze quattrocentesche, un Museo della montagna alpina
Lombardy: Main event - Castello Masegra (Sondrio) Guided tours: Saturday 11 and Sunday 12 May 2019 (9-12 am; 2-6 pm)
The Masegra castle, located on the first slope of the Rhaetian Alps, is the only defense of the village to have survived in Sondrio. In fact, most of the defenses were dismantled in 1639, when in the Capitulate of Milan France and Spain established that the fortifications served in the previous clashes had to be demolished, followed by the temporary removal of the Grisons. It was built in 1048 by Alberto de Capitanei and demolished in 1309 and again in 1418, but has always been rebuilt by the same, feudatories of Sondrio and leaders of the Guelph party.
The castle is today owned by Sondrio Council which is due to complete the restoration and is going to set a very ambitious project on the site: to transform the XVth Cent. castle in a Museum of Alps mountains.
La scheda
21ma edizione - Sabato 11, Domenica 12 maggio 2019 Ogni sito prescelto offre visite guidate gratuite ed altre iniziative (presentazioni, concerti, degustazioni e pranzi, conferenze, seminari, tavole rotonde, lanci di libri): esse sono organizzate sui due giorni secondo calendari regionali (segue elenco siti principali) Età Associazione: 55 anni Soci: 1400 Siti censiti: circa 20.000 Sito web: http://www.istitutoitalianocastelli.it/ Facebook: https://www.facebook.com/Istituto-Italiano-deiCastelli-419457754930754/?... Hashtag: #giornatenazionalideicastelli2019
Lombardia: evento principale - Castello Masegra (Sondrio) visite guidate: sabato 11 e domenica 12 maggio 2019 (9-12 e 14-18) Il castello Masegra, collocata sul primo pendio delle Alpi Retiche, è l’unica difesa del borgo ad essere sopravvissuta a Sondrio. Infatti gran parte delle difese fu smantellata nel 1639, quando nel Capitolato di Milano Francia e Spagna stabilirono che dovessero essere abbattute le fortificazioni servite nei precedenti scontri, seguiti all’allontanamento temporaneo dei Grigioni. Esso fu costruito nel 1048 da Alberto de Capitanei e diroccato nel 1309 e ancora nel 1418, ma è sempre stato ricostruito dagli stessi, feudatari di Sondrio e capi del partito guelfo. Oggi il castello è proprietà del Comune di Sondrio, che ha in corso il completamento dei restauri e la realizzazione di un ambizioso progetto, per fare del castello, che presenta interessanti testimonianze quattrocentesche, un Museo della montagna alpina
Istituto italiano dei castelli, sezione Lombardia
Nome del sito: Castello Masegra - Sondrio
Epoca di costruzione: sec. XI, ristrutturato XV e XVI secolo
Proprietà: Comune di Sondrio
Apertura durante le giornate: sabato 11 e domenica 12 maggio 2019
Orari: 9-12 e 14-18
Visite guidate: SI
Prenotazione: NO
Pagamento: No
Il castello Masegra, collocata sul primo pendio delle Alpi Retiche, è l’unica difesa
del borgo ad essere sopravvissuta a Sondrio. Infatti gran parte delle difese fu
smantellata nel 1639, quando nel Capitolato di Milano Francia e Spagna
stabilirono che dovessero essere abbattute le fortificazioni servite nei precedenti
scontri, seguiti all’allontanamento temporaneo dei Grigioni. Esso fu costruito nel
1048 da Alberto de Capitanei e diroccato nel 1309 e ancora nel 1418, ma è
sempre stato ricostruito dagli stessi, feudatari di Sondrio e capi del partito guelfo.
Grandi trasformazioni subì nel Quattrocento, dopo che nel 1436, estinta la
discendenza maschile dei de Capitanei, esso passò ad Antonio Beccaria, marito
dell’ultima de Capitanei e quindi a Giovanni Beccaria, che fu commissario ducale
per le armi in Valtellina sotto gli Sforza e in particolare sotto Ludovico il Moro.
Quest’ultimo, nel 1482, capo con il fratello Castellino della squadra di Sondrio, fu
accusato dal duca di ribellione e fu decretata la distruzione del suo castello, che
però non fu eseguita, ma continuarono i sospetti di intese con i vicini Grigioni,
che allora costituivano una repubblica a nord delle Alpi (entreranno nella
Svizzera come cantone solo nel 1804). Potrebbe addirittura essere stato
giustiziato per ordine del duca nel 1492. Comunque il Masegra fu reso più
confortevole come abitazione proprio negli ultimi decenni del ‘400.
Tuttavia, a fine del Cinque, il castello è già detto “del tutto inabitabile”, e nel
1590 fu venduto ai Salis, la più potente famiglia dei Grigioni, i quali dal 1512 si
erano impadroniti della valle con i contadi di Chiavenna e di Bormio. Del XVI
secolo rimangono gli affreschi della “camera picta”, ispirati alle prime otto scene
dell’Orlando Furioso. Nel ‘600 il castello fu restaurato ed ebbe un ruolo
importante, in seguito al cosiddetto Sacro Macello. Fu così denominata la
sanguinosa protesta di nobili valtellinesi contro i dominanti causata ufficialmente
da diversità confessionali, essendo i Grigioni prevalentemente riformati e i
valtellinesi cattolici, ma in realtà motivata da questioni sociali. In tale clima nel
1627 si decise di “spianar il castello di Sondrio”, posseduto dai grigioni Salis, ma
in realtà l’ordine non fu attuato. Nel 1632 ancora i Beccaria si impadronirono del
castello, ma sette anni dopo, con il rientro dei Grigioni come dominanti,
probabilmente tornò ai Salis. Costoro acquistavano nel 1670 anche i diritti feudali
che il vescovo di Como aveva sul castello.
Quando nel 1797 furono definitivamente cacciati i Grigioni dai cisalpini
napoleonici, la proprietà passò allo stato e quindi all’asta fu acquistata da Giovan
Battista Chiesa di Sondrio, tornando poco dopo allo Stato: sotto il regno
lombardo-veneto (Austria) fio al regno d’Italia nel 1861. Nel secondo dopoguerra
del ’900 fu sede del distretto militare, passando in uso nel 2004 al Comune di
Sondrio, che nel 2012 è divenuto proprietario. Cominciarono quindi i restauri,
durante i quali furono rinvenuti nella corte esterna resti del V secolo avanti
Cristo.
Il castello ha una pianta trapezoidale con il lato maggiore rivolto verso il borgo,
mentre alle estremità del lato rivolto a nord sono due torri. Nella corte a
occidente fu nel primo ‘500 costruita un’abitazione a loggiato, che, come dicono i
tondi in pietra ollare con relativi stemmi, fu voluta dai coniugi Nicolò Beccaria e
Orsina Carcano. Una seconda corte è posta a oriente, dove si può vedere sul
fronte del castello un portalino con la data 1491 e con gli stemmi dei Visconti,
Beccaria e Capitanei. È l’epoca della trasformazione in residenza da parte dei
Beccaria.
Sul portale in pietra ollare, a cui si accede dall’attuale rampa di ingresso, è la data
1549 e lo stemma di Castellino Beccaria.
Il nuovo progetto, che comporterà una spesa di un miliardo e 200 milioni di euro,
riguarda la realizzazione nel castello di una mostra multimediale sulla montagna
nei temi dell’arrampicata, alpinismo e ambiente naturale. Sono previsti
nell’edificio ovest-loggetta un centro di documentazione e laboratorio, nell’ala
est una rassegna su tematiche temporanee e nella parte già adibita a uffici
militari, previo restauro, attività ricettive e ristorazione.
1. Altri enti con cui sono realizzate le Giornate: Comune di Sondrio
Numero telefonico per eventuali informazioni: 0343 35382
E-mail per eventuali comunicazioni: guido.scaramellini@gmail.com
Sito internet: www.istitutocastelli-lombardia.org
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