"Me värdi. E pensi che sóm miga mi". Vince ancora Elisabetta Pruneri

Sul podio anche "An Albusagia… se brusa del colt (Albosaggia)" – Paolo Piani (2) e Ellis Island (Tartano) – Giacomo Gusmeroli (3)

Concorso poesia dialettale 2015: Vince Elisabetta Pruneri di Grosio con “Me värdi” - Tante Emozioni e risate nella serata finale di premiazione dei componimenti
Il concorso di poesia dialettale promosso dal comune di Sondalo e dal Centro Studi Storici Alta Valtellina ha avuto il suo epilogo venerdì 1° aprile 2016 presso la sala conferenze del Polifunzionale di Sondalo: qui – nel giorno tradizionalmente destinato agli scherzi e ai “pesci d’aprile” – si è celebrata invece la cultura del dialetto, inteso come mezzo espressivo qualificante di un’identità che un tempo era assai specifica (di un paese, di una valle, di un gruppo etnico…), mentre oggi assume un connotato più mutevole, almeno laddove il dialetto si è potuto e voluto conservare. Giunto ormai alla quinta edizione, questo appuntamento si è svolto in un clima conviviale, festoso e culturalmente fecondo per la quantità e qualità dei contributi, che hanno coinvolto non solo i valtellinesi doc, ma anche le valli finitime: tra i 29 partecipanti, infatti, ve ne sono di provenienti dalla Val Poschiavo, dalla Val Bregaglia e dalla Valcamonica, quest’ultimo purtroppo escluso per i vincoli imposti dall’art. 1 del bando. La giuria del concorso ha avuto il non facile compito di vagliare le opere pervenute, ognuna delle quali si apre su un mondo privato, intimistico, a volte ironico, in cui la quotidianità prende vita e diventa familiare proprio grazie all’efficacia espressiva di quel vernacolo che – come ha ben espresso Gisi Schena – “è la lingua dei sentimenti, degli affetti e perciò tocca le corde del cuore”. Vincitrice assoluta, come già nelle ultime due edizioni, Elisabetta Pruneri con la poesia “Me värdi” in dialetto grosino, un contributo introspettivo e delicato sul disincanto del tempo che passa; seguono Paolo Piani con “An Albusagia….se brusa de colt”, uno schizzo irriverente su un vecchio luogo comune che da sempre intercorre tra i valligiani che abitano nei diversi versanti esposti a solatío o a bacío (nella fattispecie i sondraschi e i busacc); al terzo posto Giacomo Gusmeroli con “Ellis Island” in dialetto tartanolo, che traccia l’epopea dei nostri emigranti in America. Il pubblico presente ha potuto udire le poesie lette in sala dalla viva voce degli autori o da alcuni valenti interpreti locali, apprezzandone in tal modo anche la ritmica e la cadenza del dialetto originario. Tra una lettura e l’altra si sono esibiti il coro Stelvio, di recente formazione, e la compagnia teatrale “Gli Sgangherati” di Frontale. Il primo ha proposto otto piccoli brani, alcuni dei quali musicati dal maestro Matteo Bertolina tra cui, in particolare, vogliamo ricordare quello basato sul testo del glottologo bormino Remo Bracchi dal titolo “Cùse lores a far?”. Le attrici frontalasche, dal canto loro, hanno presentato una briosa commedia – ovviamente in dialetto – intitolata “Tecnologia…portom via”, che non ha mancato di suscitare gustose risate per la trattazione ironica e divertente di un tema molto attuale (l’avversione di tanta gente comune per la tecnologia). La serata si è conclusa con i ringraziamenti ai partecipanti, agli organizzatori e a tutti coloro che hanno creduto in questa manifestazione, la quale – come ha sottolineato il sindaco Grassi – “rappresenta un modo per proiettarsi verso il futuro restando ancorati alle nostre tradizioni”: tutta l’amministrazione comunale di Sondalo con l’assessore Luca Della Valle in prima fila, il Cssav con gli infaticabili Dario Cossi e Gisella Schena unitamente a Cristina Pedrana Proh, Emanuele Mambretti, Arianna Nussio, Rita Pezzola e ancora gli Amici della Musica di Sondalo con Daniela Maffi, l’Apt Tria Lilia di Sondalo con Valentina Cardoni, nonché i vari rappresentanti di enti ed associazioni territoriali (Manuela Gasperi direttore del Museo Storico di Bormio e responsabile dell’ufficio Cultura del comune di Bormio, Massimo Favaron divulgatore culturale e scientifico del Parco Nazionale dello Stelvio, la Società Storica Valtellinese con il presidente Augusta Corbellini, Elia Tomé, Dario Monigatti operatore culturale e Gran Consigliere della Val Poschiavo a Coira).

A Cura di Anna Lanfranchi  Centro Studi Storici Alta Valtellina

Classifica finale: 
1^ classificata:  Me värdi (Grosio) – Elisabetta Pruneri
2^ classificata:  An Albusagia… se brusa del colt (Albosaggia) – Paolo Piani
3^classificata:  Ellis Island (Tartano) – Giacomo Gusmeroli
4^ La paš (Bormio) – Maura Gurini
5^ Quel dé am vedarà (Cevo) – Fabio Scetti
6^ Al tracol (de castel de carti) (Brusio) – Roberto Nussio
7^ Al minör (Bormio) – Edi Romani
8^ Li Rondena(Sondalo) – Piergiorgio Garavatti
9^ Edi, la me gamba da len (Soglio) – Elena Giacometti
9^ L’amor (Piatta Valdisotto) – Marco Rodigari
11^ Al prim Natal senza de ti (Grosio) – Natalina Pini
12^ La mia ti (Grosio) – Charles Valmadre
13^ La tirlindana (Poschiavo) – Remo Tosio
14^ Al casciadór de fónch (Grosio) – Carlo Pini
14^ Föi cülüradi (Ardenno) – Giusy Gosparini
14^ Vàrdom amó sul mus (Sondalo) – Natalia Ielitro
Oltre il 15° posto a parimerito in ordine di dialetto:
Ardenno, Te caminauet con pass… – Marino Spini
Bormio, Speranza – Elisabetta Helbing
Castione, El parlava de perlù – Sonia Soverna
Cepina, Al bailón – Roberto Aita
Grosio, La grignèda – Valentino Cimetti
Grosotto, La tèra nghé s’ ’nas – Ester Da Prada
Livigno, I söci – Ermens Bormolini
Livigno, Al mè paés – Achille Cusini
Ponte in valtellina – I vestobbi – Ospiti RSA Ponte
Sondalo, Piatagrènda - Emilia Simonelli
Premi speciali:

Premio speciale degli organizzatori:
Agli ospiti della Casa di Riposo “C. Patrizi” di Ponte in Valtellina, per la partecipazione costante al nostro concorso e l’amore per il nostro territorio e la sua storia

Premio speciale della giuria “Miglior poesia sondalina”
Li róndena- Piergiorgio Garavatti

Premio speciale della giuria “Per la profondità dell’argomento trattato e la ricchezza del linguaggio”
Sette poine sull’asse (poesia fuori concorso), di Giancarlo Maculotti di Ponte di Legno (BS); dialetto di Pezzo in Valcamonica
Premio speciale della giuria “Quale testimonianza storica del duro lavoro dei minatori”
Al minör, di Edi Romani, dialetto di Bormio
Premio speciale della giuria “Giovani poeti”.
- Edi, la me gamba da len di Elena Giacometti. Dialetto di Soglio – Val Bregaglia

- L’amor, di Marco Rodigari, dialetto di Piatta – Valdisotto

Me värdi
Me värdi. E pensi che sóm miga mi.
L’é miga mè quel mus int inde l spéc’
i é miga mé quìi öc’ gnèch e segnè
l’é miga mia sta bóca malmustósa.
Me värdi. E pensi che me vöi gnà bén.
Mi gh’évi ali faci per gulär
inde n cél pién de niguli biènchi
gh’évi pensér de mila e più culór
vif e legér cume d’estä i farfàli
gh’évi indi öc’ la lus de tuti i stèli
e dela luna inde na nöc’ serena.
Me värdi. E pensi che voi più vardàm.
Sèri gió i öc’ per vedér quél che sóm
stópi i urégi per scultär al mè cör
méti fò l mus per bagnàm de ruśäda
ślónghi na man per rubär l’aria fina
bévi i udór del cél e de la tèra
e cridi a stagn per netàm fò de tut.
Al temp l’é ferm. Me cerchi senza prèsa.
E tròvi ali, cél, niguli biènchi
tròvi pensér pién de lus e culór.
E pö me värdi. E l’é bèl incuntràs.

Tutte le poesie sono visibili e scaricabili del sito internet del Centro Studi Storici Alta Valtellina:
http://www.cssav.cmav.so.it/

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