Lo straordinario Festival di Ischia

Quanta bella gente di cinema è andata quest’anno al Festival di Ischia. Li contiamo? Salvatores, Muccino, Carlo Verdone che ha appassionato il pubblico con un incontro emozionante, in compagnia dello sceneggiatore Nicola Guaglianone e condotto da Gianni Canova, prima di ricevere il premio alla carriera dalle mani del fondatore del festival Michelangelo Messina e dare il via alla proiezione di Benedetta follia, terzo maggiore incasso di un film italiano di questa stagione. Tanti i temi affrontati nel corso dell’intervista, a partire da una costante del cinema di Verdone che è quella della facile ironia e presa per i fondelli che la gente- in generale- apprezza.
Che cosa si può raccontare di un Festival piuttosto antico, ma sempre presente che si è preoccupato di portare alla ribalta giovani registi, attori, attrici che qui non solo hanno trovato chi li appoggiava tecnicamente, ma gli dava modo di godere di un luogo bellissimo e speciale che non esiste al mondo. E’ molto complicato, specie che oggi tutto ruota attorno a certi siti che meriterebbero solo il disprezzo della gente perbene. Ma si sa com’è il mondo. Torniamo- allora- al nostro grande e poco conosciuto Festival di Ischia. Ci sarebbe da dire tutto che cioè è un luogo degno e cordiale per registi novelli, attrici, attori e giornalisti, oltre- ovviamente la grande folla curiosa e allegra del posto. Vengono proiettati ogni sera, al calar del sole, sulla bellissima terrazza del famoso castello Aragonese con la sua chiesa dell’Assunta, uno spettacolo paesaggistico unico nel mondo, che oltre che farti vedere il film ti cula dolcemente con il fruscio delle onde che si frangono sugli scogli sottostanti. Non si può raccontare, bisogna vivere- almeno una volta- questa esperienza di vita non paragonabile ad alcuna.

Alla fine, le varie giurie hanno così votato:

La Giuria della sezione Lungometraggi, composta dal giornalista e cineasta svizzero Lorenzo Buccella, dalla regista e sceneggiatrice Laura Bispuri e dal critico cinematografico e direttore generale del Molodist Film Festival di Kiev Andriy Khalpakhci, ha così deliberato:
Ischia Film Award al miglior lungometraggio.
IL CRATERE di Silvia Luzi e Luca Bellino
“Per un linguaggio cinematografico che sfida il legame tra la realtà e l’immagine, inseguendo la relazione tra un padre e una figlia nei suoi spettri psicologici più profondi con una grazia che non arretra di fronte all’abisso”.
 
Premio Castello Aragonese alla miglior Regia.
Laura Amelia Guzmàn e Israel Cardénas per il film SAMBÁ
“Per una splendida fusione tra luoghi, storia e personaggi. Una regia vitale, aspra e calibrata che riesce ad attraversare il mondo della boxe e la realtà sociale della Repubblica Domenicana evitando ogni facile cliché”.
 
Premio Epomeo alla miglior Fotografia Cinematografica.
Daniel Leo per il film MAN PROPOSES, GOD DISPOSES
“Perché dietro ogni immagine c’è la forza di un viaggio che accompagna e completa i personaggi, con un impatto visivo sempre presente ma mai invadente”.
 
Premio Aenaria alla miglior Scenografia.
Monica de Moya per il film SAMBÁ
“Per una scelta di ambientazioni non esotica ma misurata, reale e attenta”.
 
Premio SonyATV per la migliore colonna sonora in un film italiano
Lungometraggio
IL CRATERE
“Per aver coniugato con la musica, emozioni e identità territoriale”
 
 
La Giuria della sezione Cortometraggi e Location Negata, composta dal regista e sceneggiatore Toni D’Angelo, dall’attore Vinicio Marchioni e dallo scenografo Tonino Zera, ha così deliberato:
 
Ischia Film Award al miglior cortometraggio.
DOMESTICADO di Juan Francisco Viruega
“La completezza drammaturgica, lo stilo fotografico in grado di raccontare senza dialoghi una storia semplice ma eterna con echi di tragedia greca ma con lo stile più classico del Grande Cinema.”
Menzione speciale a:
CALL ME ALVY di Alexei Slater

“Per la capacità di trasmettere allo spettatore i temi e la poetica di un maestro della storia del cinema come Woody Allen, restituendone sia il graffio cinico che il tocco lieve”.
 
Premio SonyATV per la migliore colonna sonora in un cortometraggio.
EYES
 “Per il sapiente uso di canzoni edite reinterpretate in chiave originale”
 
Ischia Film Award Location Negata.
HAPPY TODAY di Giulio Tonincelli
“Un racconto fotograficamente impeccabile e meraviglioso in grado di portare lo spettatore nella dimensione femminile del mondo, celebrando l’Africa attraverso la nascita della vita, sovvertendo in modo poetico gli stereotipi comuni sul sud del mondo.”
 
 
La Giuria della sezione Documentari, composta dal giornalista e conduttore televisivo Antonello Piroso, dall’attrice Milena Mancini e dal regista Mehdi Fard Ghaderi, ha così deliberato:
 Ischia Film Award al miglior documentario
BURKINABE’ RISING: THE ART OF RESISTANCE IN BURKINA FASO di Iara Lee
“Vince il premio come miglior documentario per la sua forza espressiva. Le forma d’arte documentate regalano allo spettatore immagini ricche di speranza, colore e dignità. Dove c’è oppressione, l’arte brulica e vive nonostante tutto. Quello che il mondo chiama spazzatura, in Burkina Faso si ricicla, si reinventa e rinasce come strumento musicale.”

Menzione speciale a:
APERTI AL PUBBLICO di Silvia Bellotti
“Vince la menzione speciale nel dimostrare che un documentario può essere un mezzo di espressione artistica che nel comunicare, documentare e spiare una realtà complessa, ha il potere di regalare un sorriso al pubblico”.
La giuria della sezione Scenari Campani, da quest’anno diventata competitiva, composta dai ragazzi del Forum Giovani di Ischia, ha così deliberato:
 
Premio BPER al miglior film categoria Scenari Campani
JE SO’ PAZZO di Andrea Canova
“Niente a che vedere con il celebre successo dell'indimenticato Pino Daniele, neanche al punto della strofa 'nella vita voglio vivere almeno un giorno da leone': i ragazzi che si stanno occupando della riqualificazione dell'ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Sant'Eframo, infatti, vogliono provare a vivere tutti i loro giorni da protagonisti. Un ex detenuto, attraverso i ricordi celati nel suo diario, ci guida nella lenta transumanza da quel triste inverno da lui vissuto alla nuova primavera dell'OPG, di cui questi ragazzi sono i veri artefici”.
 
Menzione speciale a:
LA FORTEZZA di Stefano Russo
“Un padre che prova a ricomporre il rapporto con il figlio, sullo sfondo dei migliori scenari dell’isola di Ischia, condensati in 19 minuti. Natura, cultura, tradizioni e storia che si fondono anche con i tratti di un mondo fantastico ed immaginario, sicuramente rievocativo. Il Malammore di Gomorra insieme al regista Stefano Russo ci regalano una bellissima cartolina, anche in risposta al terremoto dell’agosto 2017, di cui di certo si sottolinea la reazione di orgoglio degli abitanti. Un invito a sentirsi almeno un po', almeno una volta, isolani, a Ischia”.
ISCHIA FILM FESTIVAL AUDIENCE AWARD A:
PRIMA CHE LA NOTTE di Daniele Vicari (con media di votazione di 4,88 su 5)

Ma Sapete qualcosa di Ischia?
La storia di Ischia
Posta nel golfo di Napoli, a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara, Ischia, appartiene al gruppo delle isole flegree. Dai materiali presenti si ipotizza che è un’isola completamente vulcanica. Essa è-  infatti-  ricca di terre argillose, lave ed acque termo- minerali che oggi vengono sfruttate per numerose applicazioni di salute e benessere nei numerosi centri termali che si trovano sull'Isola. E’ un’isola ricca di risorse, storiche e culturali come L’Ischia film location che si svolge in un tempo ideale(giugno) anche per tuffarsi nelle sue azzurre acque. Incanta, poi, l’antico e affascinante Castello Aragonese a Ischia Ponte o l'attraente Torrione a Forio d'Ischia, un tempo Torre di rifugio dai Saraceni e oggi adibito a funzioni di Museo Civico. Girando per Lacco Ameno si può visitare il Museo archeologico di Villa Arbusto o gli Scavi di Santa Restituta che custodiscono molti reperti archeologici anche di origine Greca tra cui la famosa Coppa di Nestore. Non vi è dubbio che gli eretriesi ed i calcidesi dell'isola d'Eubea oggi Negroponte nell'Arcipelago, siano stati i primi abitatori dell'Isola d'Ischia secondo ciò che riferisce Stradone nel libro V dell'edizione di Amsterdam del 1707. Alle suddette due prime colonie dopo molti secoli succedette la terza di siracusani, greci della Sicilia diretta dal tiranno Gerone. Di questa colonia persiste un singolare monumento in una iscrizione greca scolpita nella faccia spianata di un grosso pezzo di lava basaltica sito in Monte Vico. L'epoca di questa terza colonia corrisponde all'anno 513 di Roma, in cui regnò Gerone di Siracusa, cioè 241 anni avanti l'era presente. Quindi non c'è da stupirsi se a tutt'oggi non si ravvivano vestigia dell'antico muro, o fortezza. Si può arguire che vi fossero prima della costruzione della presente regia torre fatta fabbricare dal Re Alfonso di Aragona circa la metà del decimoquinto secolo, forse sulle rovine dell'antica fortezza. Dopo che quest'isola restò in qualche maniera cheta da i terremoti e da i vulcani, vi concorsero ad abitarla i napolitani ai quali fu poi tolta con la forza dai Romani che possedevano anche l'Isola di Capri, così come citato da Strabone. Della residenza de i Romani nell'Isola d'Ischia esiste ancora un monumento a Lacco Ameno consistente in una iscrizione sepolcrale di una urna di marmo bianco, scavata molti anni fa nella collina dell'Arbusto da lì trasportata alla vicina chiesa di S. Restituta a sinistra dietro la porta per uso di fonte dell'acqua benedetta. Molti altri antichi monumenti sono stati scoperti nel territorio di Lacco Ameno, i quali confermano l'idea che la medesima terra sia stata la sede principale non solo delle prime Colonie tirrene e greche, ma anche delle posteriori napoletane e romane. Tali monumenti sono una quantità di antichi sepolcri dei benestanti, specialmente nella valle di S. Montano e sue adiacenze. Sono fatti alcuni di tufo bianco lavorato e la maggior parte di tegole, ciascuno capace di un sol cadavere, che vi si è ritrovato visibile la prima apertura, e ridotto subito al contatto dell'aria in cenere e ossa; Ciascuno con una lucerna a capo, ed alcuni anche con un coltello a guisa di quello di caccia situato a fianco, e qualche moneta di rame con l'impronta di Augusto. In modo che detta valle di S. Montano, ove vi è il gran numero di questi sepolcri ordinatamente situati, sembra essere stato destinato per un cimitero sacro. Nella palude avanti l'atrio della Chiesa dei carmelitani si sono scavate in vari tempi quantità di lucerne di finissima creta fatte a guisa di quelle dei candelieri di metallo. Nel promontorio di Monte Di Vico, oltre lo scavo di quantità di rottami di vasi e tegole solite impiegate per i tetti delle abitazioni, vi si sono anche ritrovate delle grotte intonacate a guisa di cisterne di olio, o piuttosto di vino, anfore, e ziri. Altri monumenti antichi sono stati scavati in Cumano situato nelle adiacenze di Testaccio, consistenti in statue di marmo bianco, che furono trasportate al Museo di Portici. Due ne furono scavate nelle adiacenze di Nitroli, rappresentanti una donna con la chioma scarmigliata, ed una serva con una conca di acqua in atto di lavarle la testa; Anche queste trasportate al detto Museo. La scoperta di queste ultime nelle vicinanze di Nitroli simboleggiano la celebrità di quell' acqua. Nel 1971, nello specchio d'acqua tra il Castello d'Ischia e la spiaggia di Carta Romana (plage romana), vennero alla luce dal fondo del mare materiali archeologici riferentisi ad un villaggio di età romana. Si tratta di un centro industriale attivissimo con fabbriche di terrecotte e di fonderie di piombo, argento, stagno e rame, intestate GN. Atellio e al figlio Miserino, come si legge su di un lingotto di piombo di Kg. 46. Dall'industria di questa variegata produzione di metalli (Aenum=Aena) dovette originarsi il toponimo Aenaria che si estese a tutta l'isola: infatti, esso appare già nell'82 a.C. in sostituzione dell'antico toponimo greco Pithekoussai. Tra i materiali di piombo spiccano le frecce che gli arcieri romani usavano nelle guerre. Il villaggio "Aenaria" scomparve bruscamente nel fondo marino, per un assestamento tettonico che staccò l'isolotto Castello dall'isola maggiore, verso la fine del I sec. a.C. e da questa catastrofe morfologica dell'isola prese origine un terzo toponimo distinto in "Insula Major" e "Insula Minor" detta "Castrum Gironis". Altre notizie- se ci sono degli esperti di conoscere l’Italia in su e in giù, si possono trovare ovunque nel grande amico che è il computer. Per tutti e tutte.
 

Maria de falco Marotta - Elisa Marotta - Antonio defalco
Cultura e spettacoli