“Adele e il Lupo” all’UNITRE di Elena Botta

Spesso la settima arte disvela un metatesto di denuncia e di riflessione e il film “Adele e il Lupo” del regista- giornalista Nello Colombo assurge a baluardo di denuncia contro la violenza di genere.
Un progetto cinematografico nato diversi anni fa, quando lo stesso Colombo ricevette una mail in cui una sua ex allieva gli raccontava, attraverso lo stralcio del suo diario, una violenza subita. Una storia che racconta di alcuni studenti che si stanno avvicinando all’esame di maturità, dove campeggiano i sentimenti adolescenziali di amicizia e amore ma che sottendono ad un male enorme di rabbia, inadeguatezza e disperazione.
“Si tratta di un film realizzato a costo zero, che vede recitare 130 ragazzi delle superiori di Sondrio, con il patrocinio di 113 enti provinciali, regionali e nazionali, tra cui la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la prefettura, la questura, il tribunale di Sondrio, la regione Lombardia e molte associazioni si Antiviolenza nazionali. Nel film oltre agli studenti compaiono anche i loro dirigenti scolastici tra cui la compianta Maria Grazia Carnazzola, l’ex provveditore Nicola Montrone e l’ex questore Gerardo Acquaviva che recitava con la sua equipe perché credeva che questo messaggio andasse portato come segno di speranza. Questo film l’ho portato dappertutto, compreso nelle carceri e a 400 ragazzi dell’università di Pavia che hanno voluto testimoniare esternando la violenza subita. Questo significa che è un problema serissimo che va affrontato e superato. Oggi la mia ex allieva è rinata, ha trovato la gioia e ha costruito una famiglia” ha dichiarato Nello Colombo prima della proiezione.
Adele, la protagonista, per aiutare la madre ingabbiata in una relazione disfunzionale con suo padre, sacrifica le vacanze estive per andare in una baita a fare da baby sitter e dare un aiuto economico in casa, permettendo alla mamma di poter essere autonoma, lontana da un uomo manipolatore e violento.
E proprio qui invece Adele si ritrova a fare i conti con un altro uomo, il padre delle due ragazzine, che prova una forte attrazione per lei, talmente forte da violentarla.
Un messaggio forte quello portato in scena da Nello Colombo, venerdì 3 maggio all’Unitre, però con un finale di speranza, dove la condivisione è l’unico modo per poter alleviare le proprie sofferenze.
Alla presenza del questore Roberto Bolognesi che ha sottolineato l’importanza della creazione di valore all’interno della comunità, che ha lo scopo di prevenire comportamenti al di fuori delle regole, l’assessora Marcella Fratta ha sottolineato invece quanto sia importante che venga creata una rete di supporto che deve partire in primis dagli educatori e da tutti coloro che hanno a che fare con i bambini e gli adolescenti.
L’ascolto da parte degli adulti è fondamentale, perché proprio grazie ad esso è possibile aiutare i ragazzi in difficoltà, guidandoli verso un percorso di crescita consapevole e di aiuto emotivo.

 

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