Salvatore Pisani scultore e le sue opere in Valtellina
Un pubblico attento e interessato ha seguito martedì 29 all'Unitre tiranese la lezione di Bruno Ciapponi Landi sullo scultore calabrese Salvatore Pisani la cui storia si intreccia con quella del suo mentore, il patriota Luigi Torelli che ne finanziò gli studi e delle numerose famiglia nobili e borghesi della valle o trasferite a Milano, per le quali lavorò. Fu l'ing. Giuseppe Albonico, fratello del grande prevosto di Tirano don Luigi, a prendersi a cuore le sorti del ragazzino calabrese di cui aveva ammirato a Mongiana l'abilità nel realizzare piccole sculture. Don Luigi ne parlò al Torelli che si impegnò a far valutare le qualità dal ragazzo da un docente di scultura. Lo misero alla prova in una stanza del Senato fornendogli una foto di Manzoni di cui il giovanetto realizzò un ritratto in creta. Il giudizio fu assai positivo e il generoso Torelli si assunse le spese del suo mantenimento a Milano dove frequentò l'Accademia di Brera. All'ombra di Torelli nel capoluogo lombardo realizzò varie opere per le famiglie legate al Risorgimento, la tomba della contessa Maffei, la statua che il Comune dedicò al Piatti inventore del martello pneumatico, un gugliotto del Duomo, il medaglione per la tomba di Andrea Carisch al Monumentale. Per i sacrari di Solferino e San Martino realizzo i busti di Napoleone III e dei generali francesi morti in quelle battaglie. Molte opere sono nei cimiteri di Sondrio, Tirano, Chiavenna e Morbegno, è suo il monumento ai Caduti del Risorgimento in piazza della stazione a Sondrio, quelli di Emilio Visconti Venosta nel Municipio di Grosio, di Romualdo Bonfadini nella sala del Consiglio provinciale, i busti dei fratelli Visconti Venosta conservati nella villa-museo di Grosio. Non pochi suoi lavori sono conservati in collezioni private. Ai partecipanti è stata fatto omaggio del catalogo delle opere di cui è autore un discendente collaterale dello scultore, il prof. Domenico Piani, storico dell'arte e direttore del Museo di Rende, che si avvalso anche della documentazione fornita dalla contessa Anne Sophie Torelli, frutto di una accurata ricerca d'archivio e della collaborazione di Bruno Ciapponi Landi, autore della prefazione, edito nell'ambito delle manifestazioni per il 150° dell'Unità d'Italia coordinate dal Museo Etnografico Tiranese con il contributo della Provincia di Sondrio, del Comune di Tirano e della Fondazione Pro Valtellina.