Venezia, la 78esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica

Dai nostri inviati Maria de falco Marotta- Elisa- Antonio

A Venezia il primo settembre è stata inaugurata la 78esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica, il festival più importante d’Italia e il più notevole d’Europa, insieme a Cannes. Ultimamente Cannes ha perso qualche colpo e non solo perché ha saltato l’edizione 2020 (mentre Venezia no), e ha dovuto spostare la data dell’edizione 2021 da maggio a luglio (mentre Venezia no, è rimasto un punto fermo nel calendario). Cannes ha perso in glamour (troppe influencer a pagamento, pochi divi veri), Venezia è diventata l’anticamera degli Oscar e quest’anno propone uno sproposito di titoli che dovrebbero trascinarci di nuovo in sala. E’ quello che tutti si augurano, per superare l’angoscia che ci portiamo appresso col Covid e vaccini vari. Tutti felici e contenti siamo andati a vedere il film di Jane Campion, prima regista a vincere la Palma d’oro per Lezioni di piano al Festival di Cannes del 1993, e una delle sole sette donne al mondo candidate agli Oscar come miglior regista, torna ai lungometraggi con Il potere del cane, presentato in concorso durante la 78a edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Tratto dal libro di Thomas Savage, Il potere del cane è interpretato da Benedict Cumberbatch (Phil Burbank), Kirsten Dunst (Rose Gordon), Jesse Plemons (George Burbank) e Kodi Smit-McPhee (Peter Gordon).
La storia
1925. I fratelli Burbank sono ricchi allevatori del Montana. Phil Burbank ha un fascino crudele, lo sguardo severo, gli occhi diafani. Durante una tappa al ristorante Red Mill lui e suo fratello incontrano la proprietaria vedova Rose con il figlio Peter. Mentre Phil si comporta in modo così crudele da spingere madre e figlio alle lacrime, il fratello George consola Rose e poi decide di sposarla. Quando il fratello porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta e continua a prendersi gioco di Rose nella penombra. Eppure a un certo punto Phil sembra voler prendere il ragazzo sotto la sua ala. Ma va a finire proprio male. Per tutti, anche per noi spettatori che ci aspettavamo “qualcosa” di Nuovo e di diverso e siamo usciti ammutoliti dal ” pala”
Il potere del cane: il film di Jane Campion con Benedict Cumberbatch
In conferenza stampa la pluripremiata regista neozelandese ha voluto sottolineare l'importanza del cinema fatto dalle donne.
"Una donna, Chloe Zhao, ha vinto l'Academy, l'anno scorso a Venezia, e poi quest'anno a Cannes. Lo dico in modo cordiale ma so che i numeri non sono a favore delle donne. Ce ne sono ancora molte meno del necessario, e penso che la grande perdita per tutti è che non ci siano abbastanza voci femminili che descrivano i nostri mondi, che dicano chi siamo. Le donne pensano in modo diverso ed è questo che è così bello".
Primo film dopo una pausa di 12 anni, questo di Jane Campion è un western crepuscolare, con un protagonista inquieto e tormentato.
Benedict Cumberbatch, che lo interpreta, ne parla come di un personaggio tossico come effetto della sua storia e della sua formazione. "Averne indossato i panni mi ha permesso di capirlo, non di giustificarlo, ma di comprenderlo. E di capire che questa nota faccia parte della sua tragedia personale".
Secondo molti critici, The power of the dog non  rientrerebbe nella short list dei potenziali Leoni d'Oro di questa edizione, che andrà avanti fino all'11 settembre.

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