MERAVIGLIOSAMENTE SWING

(Nello Colombo) Alta e spumeggiante l’onda quando s’incontrano ai bivi dei pontili solitari due torrenti in piena. E non può che dilagare infine verso il mare che li accoglie nel suo seno in una miriade di iridescenti nebuli umidi di gioia e di pianto. L’anima effervescente e irresistibilmente pirotecnica di Consuelo Orsingher, e quella visionaria, ed eccentricamente ubertosa di Tino Carugati, si sono scontrate in un guazzabuglio di sensazioni multiformi che hanno dato vita a “Meravigliosamente”, una garibaldina botta di vita, meravigliosamente frizzante come le bollicine di un Don Pérignon appena stappato innanzi alla visione divinizzata di un notturno d’autore. Meravigliosamente vera come il riso di un bambino che ti guarda di sottecchi mentre trangugi di traverso un cocktail bluastro tra vip evanescenti, per darti l’aria un po' snob e un po’ annoiata di chi ha avuto tutto dalla vita, bevendo l’inchiostro malinconico di un déjà-vu che ti assilla strano e procombente. Meravigliosamente gaia e intemperata come una danza primordiale sull’umida rena di una Copacabana inusitatamente solitaria che si lascia cullare dalla nenia ninnante dell’oceano. Meravigliosamente swing come solo le Ladiesgang sanno fare, in un meraviglioso ritorno alle origini. Il Tino e Consuelo con Simona e Bruna che se la cantano appassionatamente, con Nicola Osmetti, Ivan Azzetti e Roberta Bosa al balcone, meravigliosamente drammaturghi di una scena violata dall’obiettivo indiscreto della super Alessandra Osmetti, giovanissima neo regina del canto italiano. Da Jacopo Lentini col suo amore che lo distringe e tene ad ogni ora, a quel bottone superstite che porta nel suo grembo un fiore dei Cugini di Campagna, il passo è breve verso la cavalcata frizzantina delle Ladies.  Sveglia di primo mattino inondate dal sole vacanziero che splende già quando, dopo un buon caffè, si sveglia appena la città e ci si ritrova a pedalare e a rimestare l’intruglio di stelle medicamentose che fanno magia, per ritrovarsi alle Cassandre, sul traghettatore delle orme antiche, a scoprire che nella vita l’importante è che si sia un pizzico d’amore e un tocco di follia. Eccole poi sedute su un muretto di periferia a respirare meravigliosamente l’incanto del nuovo giorno mentre irrompe sulla scena l’elfo musico, il funambolo dal barbone fluente del Tito che ci va giù di brutto a trombonate glissanti e arpeggioni pianistici che riempiono la stanza di echi melodiosi abbozzando passi danzerini di un cabaret nostrano galvanizzato dall’estasi straniante di una polverina magica che si chiama “sogno”: una felicità bambina che è tutta dentro ognuno di noi. “Il nostro è un vero inno alla gioia che invita a vivere meravigliosamente, trovando nel proprio cuore le risorse per  rendere sogno minuti e ore preziose attraverso lo sguardo meraviglioso di un bambino”, è il respiro elegiaco di Consuelo Orsingher. E allora: “Buona vita” godendosi “Meravigliosamente” che già impera su tutte le piattaforme digitali. 
Nello Colombo

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