“En suite” In punta di piedi nel giardino del mondo - Musica e Natura

di Nello Colombo
L’ “Harmonia Mundi” del “Valtellina Festival LeAltreNote” effonde il suo profumo nella Valle. Musica e Natura. Il verde rigoglio del giardino di Casa Quadrio di Berbenno e il lussureggiante Giardino Botanico Alpino Rezia di Bormio dalle mille fragranze e screziati colori hanno echeggiato a lungo delle morbide sonorità del “Vivaldi Flute Consort” dall’anima giovane e già votato a garibaldine, vittoriose sortite.  Altisonante il carnet dei legni flautati nella loro varia estensione (Lorenzo Fazzini e Sara Tagliabue, flauto/ottavino, Sara Caprioglio, Jacopo Cavallotti, Riccardo Dell’Anno, Irene Lucarini, Giulia Nigra, flauto/flauto in sol, Nicolò Sannipoli, flauto/flauto in sol, e Marta Berillo al flauto basso).  Si comincia con un arrembante “Messiah” di Georg Friederik Händel che rende gloria al cielo, per insinuarsi poi tra le pieghe narrative de “Lo schiaccianoci” Cajkovskijano tra marce e danze esotiche degne della fiaba più bella. Si sconfina poi nel folklore iberico di Josè Rafael Pascual-Vilaplana, gran maestro delle orchestre di fiati. Divertente la visitazione del mondo dei felini di Marc Berthomieu tra sornioni gatti “persiani” e “siamesi” che fanno le fusa accovacciati nell’angolo bigio di casa, ed eleganti linci e puma in agguato. Della monumentale Nona dello sfortunato titano privato del bene più caro a un musicista, quel Ludwig Van Beethoven che aveva affidato i suoi pensieri ai “quaderni di conversazione” scrivendo: "O uomini, voi che mi considerate un essere astioso, caparbio e misantropo, quanto siete ingiusti verso di me!”, il Consort “Vivaldi Flute” si è cimentato con la fantasia-sintesi di Judy Nishimura. Sorprendente infine la grinta briosa della “suite” della Carmen di Bizet in una sinfonia di flauti gaudiosa che affronta poi con piglio deciso l’”Habanera” voluttuosa della bella sigaraia che, mentre la folla attende Escamillo, l’”espada trionfale” nell’arena infuocata della “Plaza de toros” sivigliana, consuma il fatale abboccamento che la condurrà a morte per il suo sprezzante diniego che celebra un vero inno alla libertà. Lunghi applausi hanno sottolineato la performance gaudiosa dei giovani del “Vivaldi Flute Consort” che non hanno certo lesinato un frizzante bis. Ancora un trionfo per i fratelli Francesco e Stefano Parrino artefici di un festival, rivoluzionario nella sua quintessenza cromatica in connubio perfetto con le armonie della natura, nato 12 anni fa proprio con l’intento di offrire una vetrina privilegiata a giovani talenti musicali per farli crescere artisticamente affiancandoli a musicisti di prim’ordine. Una vera missione quella del “Valtellina Festival LeAltreNote” che cresce col tempo affidandosi quest’anno all’encomio solenne del creato in un francescanesimo musicale che predica il suo evangelio gioioso che dissipa le disarmonie della vita infondendo quel “principio speranza” di cui oggi il mondo intero ha bisogno. E così l’edificante voce della musica s’innalza immortale ovunque si avverta soltanto il respiro della sua anima. E, ovunque sappia parlare ai cuori, si ascolta in silenzio, sfuggendo alle ansie puriste di una rigida grammatica musicale. Al di là dei manierismi accademici manichei, è l’emozione che conta. Che parla. Che canta. E’ la musica sovrana che regna.
Nello Colombo

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