La 77ma Mostra del cinema di Venezia

di Maria de falco Marotta - Elisa Marotta - Antonio de falco

LA MOSTRA
62 sono film, più 15 cortometraggi, tutti proiettati nelle sale del Lido, a Venezia e a Mestre. La Mostra del Cinema di Venezia presenta la 77esima edizione che si svolgerà in presenza dal 2 al 12 settembre. In questa edizione tipica il numero dei film italiani è analogo a quello dello scorso anno. Una selezione italiana di vera qualità, indice di un cinema che sta attraversando un buon momento di creazione. E usando con le parole di Alberto Barbera, “non sarà festival autarchico. Il programma presentato è vario e con film provenienti da tutto il mondo, anche Paesi che sono ancora sotto minaccia Covid. Ci sono molte, moltissime donne, sia registe sia ospiti della Mostra”. La Mostra del Cinema di Venezia è attesa quest’anno più del solito da tutta l’industria cinematografica italiana e internazionale. Segno di una ripartenza della settima arte che ha bisogno di una spinta per riportare i suoi spettatori in sala. A causa dei tanti film rimandati e non conclusi non è stata una edizione per nulla semplice da preparare, come si può vedere dal visual scelto per manifesto: un fotogramma della sigla della Mostra realizzata nel 2019 da Lorenzo Mattoti, immagine che ritrae due trapezisti sospesi nel nulla.

GLI ITALIANI IN CONCORSO
Il cinema italiano in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia già da qualche anno è molto interessante, per nulla scontato, mischia diversi generi e arti e fa di questa contaminazione la sua forza. Nell’edizione 2020 saranno alla Mostra in anteprima: Le sorelle Macaluso di Emma Dante, secondo film da regista per questa grande artista che arriva dal teatro e in cui si trovano i temi a lei cari quali famiglia, coralità, passaggio da vita a morte; Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, che dopo il successo internazionale di Nico, 1988 vincitore della sezione Orizzonti, approda in concorso confermandosi come la regista italiana donna del momento e presenta un nuovo biopic girato in inglese su una donna tra le prime a fare convergere le istanze femminili e il comunismo; Padrenostro di Claudio Noce, ispirato a fatti reali, sono gli anni 70 contrassegnati dal terrorismo rosso e il film è prodotto e interpretato da Pierfrancesco Favino; Notturno di Gianfranco Rosi, frutto di due anni di esplorazione in Siria per il regista di Fuocoammare che mostra la devastazione lasciata dagli individui e non scontri di guerra. Internazionali attesissimi nel Concorso sono Wife of a Spy di Kiyoshi Kurosawa, prima volta alla Mostra del Cinema, un melodramma familiare; Laifa in Aifa di Amos Gitai, film che si svolge in un locale notturno con annesso ad una galleria d’arte contemporanea in cui si incontra un popolo diviso; Nomadland di Chloé Zhao prodotto e interpretato dall’attrice Frances McDormand, una donna che a causa di un collasso economico scappa dalla sua città natale e inizia una vita on-the-road.

FUORI CONCORSO
La Mostra del Cinema di Venezia 77 non sarà sicuramente ricordata per titoli pop o commerciali ma di certo brillerà di ricerca e maggiore cinefilia. Tra le altre sezioni e tra film in competizione e non ci sono alcuni titoli che già dal loro annuncio saltano all’occhio. Nel Fuori Concorso – Non fiction ci sono: Sportin Life documentario di Abel Ferrara girato a Berlino e che riguarda la fiducia del regista nel cinema e nella musica, sempre con il suo attore feticcio William Dafoe; Salvatore – Shoemaker of Dreams documentario di Luca Guadagnino; La verità sulla Dolce Vita di Giuseppe Petersoli, inevitabile omaggio a Federico Fellini nel centenario dalla sua nascita; Molecole di Andrea Segre (preapertura della Mostra in programma l’1 settembre) che tra i molti film girati durante il periodo di isolamento, dice Barbera, “questo c’è sembrato il più bello originale e intenso”, un confronto tra l’isolamento delle città di Venezia svuotata dai turisti e quello del regista che riflette sul rapporto con il padre che non c’è più; Paolo Conte via con me di Giorgio Verdelli; Hopper/Welles di Orson Welles ricostruzione di una intervista che Welles fa ad Hopper in alcuni momenti di backstage. Nel Fuori Concorso – Fiction ci sono: Lasciami andare di Stefano Mordini (film di chiusura); Lacci di Daniele Luchetti (film d’apertura); Love after Love di Ann Hui (a cui sarà dato il Leone d’Oro alla carriera); Assandire di Salvatore Mereu che a detta dello stesso Barbera, avrebbe meritato di essere il quinto italiano in concorso; The Duke di Robert Michell la storia di un autista di taxi che ruba il ritratto di Goya per motivi al quanto buffi; il cortometraggio Omelia contadina di Alice Rohrwacher e Jr.

ORIZZONTI, un po’ di tutto e di più.
La sezione Orizzonti per la 77esima edizione della Mostra cambia un po’ aspetto. Non solo opere prime ma tanto altro. 6 esordi puri e più autori che si sono fatti conoscere proprio a Venezia oltre al ritorno di alcuni registi che negli anni scorsi sono stati anche in competizione. Tra gli italiani spicca subito I predatori di Pietro Castellitto, scritto, diretto e interpretato dallo stesso, un film eccentrico rispetto al cinema italiano degli ultimi anni, fatto di cattiveria, satira, e di coraggio di osare e andare sopra le righe; Mainstream di Gia Coppola, nipote di Francis, che presenta un film sull’influenza dei social media sui giovani di oggi; tra i bei ritorni alla Mostra e ospitati in questa sezione con grande gioia anche dagli stessi autori per nulla reticenti nel non essere nel concorso ufficiale, alcuni affezionatissimi, quali Lav Diaz con Gesus Pan e Martina Parenti e Massino D’Anolfi con Guerra e pace.

LE GIURIE DI VENEZIA 77 E ORIZZONTI
Il concorso di Venezia 77 è presieduto dall’attrice australiana Premio Oscar Cate Blanchett, Coppa Volpi alla Mostra del Cinema per Io non sono qui (2007) di Todd Haynes. Accanto a lei ci sono Veronika Franz (Austria), regista e sceneggiatrice, che ha iniziato come giornalista di cinema per il quotidiano viennese Tageszeitung Kurier; Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice, considerata oggi fra le più importanti del suo Paese; Nicola Lagioia (Italia), scrittore, dal 2016 è direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Christian Petzold (Germania), regista e sceneggiatore fra i più significativi del cinema tedesco, il suo ultimo lavoro presentato alla Berlinale 2020 è Undine; Cristi Puiu (Romania), regista e sceneggiatore, che ha debuttato nella regia nel 2001 con il road-movie a basso costo Marfa si’ bani (Stuff and Doug), presentato alla Quinzaines a Cannes e considerato il film che dà inizio al Nuovo cinema rumeno. Ludivine Sagnier (Francia), attrice, apparsa per la prima volta sul grande schermo nel 1989 in Voglio tornare a casa! di Alain Resnais. La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è invece composta da: Claire Denis (Francia), regista, sceneggiatrice e attrice francese; Oskar Alegria (Spagna), regista spagnolo, dal 2013 al 2016 è stato direttore della rassegna Punto de Vista di Pamplona; Francesca Comencini (Italia), regista, sceneggiatrice, scrittrice, figlia del grande regista Luigi e sorella di Paola e Cristina, e dal 2014 è entrata nella grande famiglia di Gomorra – La serie, trasposizione tv dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano; Katriel Schory (Israele), produttore israeliano, fonda nel 1974 la compagnia Belfilms, che ha prodotto più di 150 film e spettacoli televisivi, inclusi lungometraggi, documentari e coproduzioni internazionali. Christine Vachon (Usa), produttrice statunitense vincitrice dell’Independent Spirit Award e del Producer Award del Gotham Independent Film Award.

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” E VR
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” - Leone del Futuro, presieduta dal “nostro” Claudio Giovannesi è composta da: Remi Bonhomme (Francia), direttore e programmatore di festival internazionali, è il nuovo direttore artistico del Festival del film di Marrakech e direttore degli Atlas Workshops, la piattaforma industriale del Festival che sostiene il cinema del continente africano e del Medio Oriente. Dora Bouchoucha (Tunisia), produttrice e direttrice di festival, dal 1994 ha prodotto numerosi lungometraggi, cortometraggi e documentari tunisini e di altri Paesi con la sua società Nomadis Images. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Venezia, Cannes e Berlino. Ha creato l’Atelier de Projets alle Giornate cinematografiche di Cartagine, di cui è stata direttrice nel 2008, 2010 e 2014. La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality è composta da: Celine Tricart (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà virtuale e 3D nota in tutto il mondo per la forza emotiva delle sue storie e il particolare stile visivo. Asif Kapadia (Gran Bretagna) è un regista di film e documentari noto per lo stile visuale e per le scelte di personaggi estremi da raccontare. Hideo Kojima (Giappone) è un autore di videogiochi noto in tutto il mondo per aver allargato i confini della creatività in questo campo. È considerato il padre del genere stealth, videogioco d’azione basato sull’abilità del giocatore di evitare di essere rilevato dal nemico (Cfr.:Alftribune)

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