“Revolution. Musica e Ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock”

La Mostra giunge dal Victoria and Albert Museum di Londra a Milano

FABBRICA DEL VAPORE. AL VIA LA MOSTRA “REVOLUTION. MUSICA E RIBELLI 1966-1970, DAI BEATLES A WOODSTOCK”

Milano, 1 dicembre 2017 –Giunge dal Victoria and Albert Museum di Londra a Milano “Revolution. Musica e Ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock”, una mostra sulle vicende, i protagonisti, i luoghi del periodo, tra il 1966 e il 1970, che mutò gli usi e la stessa mentalità di una generazione intera e, ancora, quella di tutti noi. al nostro stile di vita attuale. Quei 1826 giorni vengono raccontati in mostra attraverso ad oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite eccezionali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza, film indimenticabili, momenti che potremo rivivere.

La mostra, sostenuta e prodotta dal Comune di Milano e Avatar – Gruppo Mondo Mostre Skira, in collaborazione con il museo londinese, sarà ospitata dal 2 dicembre fino al 4 aprile 2018 nella Cattedrale di Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4. “Si tratta di un’esposizione eccezionale – afferma il vicesindaco e assessore all’Educazione, Anna Scavuzzo – sia per l’alto livello artistico e culturale, sia per il significato profondo che colma le opere in mostra e gli spazi della Fabbrica del Vapore che li ospitano: la persuasione che la creatività giovanile sia in grado di cambiare il mondo. Un’esposizione che merita di essere vista senza “intenzioni nostalgiche” , ma “con la passione e la curiosità intellettuale di scoprire come sono nati molti dei cambiamenti che ancora oggi stiamo vivendo”.

Curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria and Albert Museum, insieme a Fran Tomasi, maggior promoter italiano che per primo portò in Italia i Pink Floyd, Clara Tosi Pamphili, giornalista e storica della moda, e Alberto Tonti, noto critico musicale. Un percorso esperienziale fatto per avvolgere i visitatori di atmosfere, oggetti, memorabilia, design, arte, grafica e soprattutto dalla musica di quegli anni anche grazie al sofisticato sistema audioguide Sennheiser, partner dell’esposizione.

Un viaggio che ripercorre gli ambiti in cui le rivoluzioni di quegli anni ebbero luogo: la moda, la musica, le droghe, i locali e la controcultura; i diritti umani e le proteste di strada; il consumismo; i festival; le comunità alternative. Da Carnaby Street a Londra agli hippy di Haight-Ashbury, dall’innovazione tecnologica della Bay Area alle proteste del maggio francese, dalle comuni sparse in tutta l’America ai festival di Woodstock e dell’Isola di Wight, questi anni furono caratterizzati da un idealismo ottimista che spingeva le persone a far fronte comune per sovvertire le strutture di potere in ogni sfera della società. Una riflessione infine su quante di esse hanno prodotto un cambiamento reale e duraturo e quante invece sono andate perdute nei decenni successivi.

La travolgente onda della cosiddetta “Revolution” arriva dall’Inghilterra e porta con sé cambiamenti radicali che vanno dalla crescente attenzione per i diritti umani, al multiculturalismo e a nuove politiche neoliberali, passando per il boom scientifico e ovviamente la musica, la moda e l’arte in generale. “Improvvisamente Carnaby Street a Londra diventa l'ombelico del mondo, la fucina dalla quale vengono espulse valanghe di idee, il luogo delle sette meraviglie, la way of life della nuova generazione” scrive Alberto Tonti. In Gran Bretagna, in quei cinque anni rivoluzionari, nascono grandi nomi di band come i Beatles,  i Rolling Stones e gli Who tra tanti altri, e alcune delle personalità più eccentriche e rivoluzionarie di quei tempi come le top model Twiggy (detta “grissino”) e Jean Shrimpton (detta “gamberetto”), Mary Quant, inventrice della minigonna, John Cowan, il fotografo che presta il suo studio ad Antonioni per girare “Blow Up”, mentre le città si animano sempre più di una variopinta umanità che insegue le tendenze del momento.

Dunque non una mostra su un periodo storico, una moda, una  città, uno stile o un genere musicale. Questa è una mostra su una delle cose più fragili ed allo stesso tempo più resilienti e durature che esistano sulla faccia di questo pianeta: un’idea. L’idea di Rivoluzione. Rolling Stone, VH1 e Virgin Radio sono a fianco del progetto come Media Partner. L’allestimento è progettato da Corrado Anselmi e il progetto grafico è a cura dello Studio Dinamo Milano.v

Carlo Mola
Cultura e spettacoli