Oh, Palestina!
Sono anni che in molti miei servizi e libri, ho- purtroppo- sempre affermato che in Palestina, la terra sacra ai cristiani e agli islamici non ci sarà mai pace per molti motivi, tra cui spicca il religioso, anche se oggi si tende a mettere in primo piano quello economico- territoriale. La contesa tra i due gruppi, abbraccia circa un secolo di tensioni politiche e ostilità e che vede contrapposti Israele da una parte e gli stati arabi circostanti dall'altra, sebbene lo stesso Stato di Israele sia stato ufficialmente istituito solo nel 1948. L'origine della contesa, con radici storico-politiche, etniche e religiose, rileva la nascita del movimento sionista prima, e la successiva proclamazione del moderno Stato di Israele poi, nel territorio considerato dal movimento panarabo come appartenente da circa 14 secoli soltanto agli abitanti locali (ebrei, musulmani, cristiani, drusi o di altre fedi), ma che la parte sionista del popolo ebraico considera anche come propria patria storica. Il conflitto, iniziatosi come uno scontro politico su ambizioni territoriali a seguito del crollo dell'Impero ottomano, si è tramutato nel corso degli anni da conflitto arabo-israeliano a un più regionale conflitto israelo-palestinese (questione palestinese) incentrato sul mutuo riconoscimento di sovranità/indipendenza dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina, con Israele e il mondo arabo, generalmente divisi sullo status di questi territori, entrambi riconosciuti a livello internazionale con risoluzione ONU, nonostante non sia mai avvenuta la proclamazione della cosiddetta Palestina. Non starò qui a presentare la storia geopolitica di questa terra che tra guerre e finti accordi si trascina da tanti anni. Ricorderò solo alcuni fatti che riguardano sia gli israeliani che i palestinesi.
1) La gente occidentale è stupita che tanti giovani palestinesi usano la fionda con i sassi come arma da guerra e si domanda come mai se questa è stata usata da David (ebreo), contro il gigante Golia, campione dei Filistei. In realtà la fionda era usata come arma da guerra fino dall’Età del Bronzo, arrivando al XVII secolo della nostra era. I frombolieri (chi tira i sassi con la fionda) non erano considerati meno degli arcieri in Mesopotamia, Persia, Grecia e Roma (Cfr. M. Korfmann, La fionda come arma) e i ragazzi palestinesi che hanno pochi soldi, usano quest’arma antichissima, che costa soltanto buon occhio e forza nelle braccia.
2) Ho letto su La Stampa (27 ottobre 2015) una lunga intervista ad un autore e scrittore ebreo molto amato in Italia (io preferisco Grossman scrittore delicatissimo che ha perso un figlio in una delle ultime lotte con i palestinesi) A.B. Yehoshua, il quale dice fuori dai denti che alla pace in Israele e Palestina non crede più nessuno e che gli americani facessero un po’ gli affari loro e dimenticassero di voler portare la democrazia dove è impossibile e ricostruire le nazioni dove esistono talmente tanti intrecci tra i poteri che è difficilissimo capirci qualcosa. Inoltre (questo lo aggiungo io) non dimentichiamo che gli odi religiosi sono più forti di tutti gli altri sentimenti di cui è dotata l’umanità e che tra gli ebrei e i musulmani risale all’inimicizia che si creò tra Sara, moglie legittima di Abramo che non poteva avere figli e la schiava Agar che gli diede un figlio Ismaele da cui- si narra- sono discesi i musulmani.
3) Il disordine globale
Il prof. Mazin Qumsiyeh é un genetista medico. Dopo aver insegnato a Yale e Duke Medical (Stati Uniti) ora è in Palestina, docente nell’Università di Betlemme. Da almeno 10 anni mi invia regolarmente le sue mail con gli “aggiornamenti” su quello che succede nel mondo e in Palestina dove si è trasferito dall’America da alcuni anni, per “amore” dei Palestinesi. Ultimamente ha partecipato ad un Forum globale a Rodi con moltissimi scienziati per trovare una via d’uscita al “Disordine globale” (solo disordine???). Tra le tantissime cose che mi scrive merita una certa attenzione che tutto il mondo arabo è vissuto nella Mezzaluna fertile da circa 10.000 anni, tanto che Jericho è una delle più antiche città continuamente abitata, prima da cacciatori e poi da agricoltori. In Palestina ci sono stati i crociati ed altri conflitti, ma quello più duro è il sionismo, sostenuto dall’Occidente per frammentare il mondo arabo tramite divisioni settarie ed etniche guidato dalla formazione di uno Stato ebraico nel cuore della zona. Continua Mazin nella sua mail che Israele è stato creato tramite invasione armata della Palestina e con pulizia etnica che ha lasciato 7 milioni di 12 milioni di persone come rifugiati o sfollati e 530 villaggi e città spopolati dei loro nativi e la maggior parte, cancellati. Massacri e terrorismo di stato continua oggi con l'uccisione di civili inermi, demolizioni di case, detenzione politiche senza prove e con maltrattamenti, la privazione dei diritti di movimento, diritti religiosi, e altri diritti civili. Paesi vicini sono stati con dittatori che apertamente cercano di dire che sono per i diritti dei palestinesi ma di nascosto lavorano con gli Stati Uniti / Israele. Non si è sorpreso poi che la primavera araba è iniziata. Sappiamo che le prime scintille nel mondo arabo sono cominciate modestamente in Egitto quando il 23 marzo del 2008, pochi giovani hanno chiesto uno sciopero per protestare contro i salari troppo bassi. Da gennaio a febbraio 2011, il dissenso si è diffuso dall’Egitto, nello Yemen, nel Bahrain, negli Emirati Arabi Uniti, e in Siria. Questo ha lasciato un vuoto di potere e le forze islamiche più organizzate si sono mobilitate per riempire questo potere. Ne’ vale la pena di riflettere sulle vere ragioni del malcontento e la sua traiettoria che ha seminato dovunque un caos. In Palestina abbiamo avuto 14 rivolte negli ultimi 140 anni (i movimenti non sono mai una linea retta, ma passano attraverso le onde). Noi siamo apparentemente all'inizio di una nuova onda. La soluzione dei due stati è morta e il sionismo l’ha uccisa. Il sistema di apartheid che abbiamo è ancora peggio che in Sud Africa, come testimoniato da molti leader di questo continente. Per noi la resistenza è la principale forma di lotta contro l'ingiustizia, l'occupazione e la colonizzazione. Il fatto che oggi 6.2 milioni di noi vivono nella Palestina storica con 6,1 milioni di ebrei israeliani, non è un problema da poco.
Per uscire dal colonialismo e dal razzismo (apartheid / separazione / hafrada) allora possiamo pensare alcuni modelli per la stabilizzazione (se non una risoluzione) del conflitto: Modello algerino (indigeni vincono), modello Nuovo Zelanda / Australia (nativi perdono), e modello del Sud Africa . Per vari motivi posso discutere solo quest'ultimo modello è possibile nel 21 ° secolo. (forse si può fare meglio nell’area dei diritti economici). Con un biologo ora stiamo costruendo un museo di storia naturale. Il nostro motto è il rispetto per se stessi e per gli altri che differiscono da noi per la diversità, e per la natura. Noi scienziati sappiamo che un segno di ecosistema sano è con molte specie, con pochi individui di ogni specie; mentre un ecosistema malsano è dominato da una o due specie. Lo stesso vale per le società umane: le società in salute hanno una varietà di sfondi e credenze e la Palestina tornerà sana come una volta che scartiamo le nozioni di popolo eletto, uno "Stato ebraico" (o uno musulmano o uno Stato cristiano) e accettiamo la pluralità e l'uguaglianza.
Quale è il nostro ruolo
Io sono un attivista e organizzatore (sono stato arrestato più volte in Israele).. Un detto cinese dice: "Sento e dimentico, vedo e mi ricordo, io faccio e capisco ". Vi esorto a venire a vedere di persona e vi consiglio di agire. Non si può essere neutrali su un treno in movimento, come ha detto Howard Zinn. Leggendo Martin Luther King Jr la “Lettera dalla prigione di Birmingham” si capisce perché lui e molti di noi oggi crediamo che l’apatia è molto più pericolosa di coloro che si oppongono attivamente ai diritti umani. Da: Mazin Qumsiyeh , Professore e Direttore in Palestina del Museo di Storia Naturale, docente all’ Università di Betlemme. http://palestinenature.org ).
Glossario:
al-Fath acronimo inverso di "Movimento di Liberazione Palestinese" (Ḥarakat al-Taḥrīr al-Filasṭīnī). Organizzazione fondata nel 1959 da Yasser Arafat, costituisce il gruppo di maggioranza nell'ambito dell'OLP.
Haganah: "difesa". Organizzazione militare israeliana nata nel 1920; dopo la fondazione dello Stato di Israele, divenne il nerbo dell'esercito.
Hamas: "ardore", "scossa". Anche acronimo del "Movimento di Resistenza Islamica", nato a Gaza nel 1988, che aspira alla formazione di uno Stato islamico sull'intero territorio della Palestina storica.
Hezbollah: "Partito di Dio". Fazione sciita libanese che ha sostenuto la lotta armata contro l'occupazione israeliana nel Libano meridionale.
Intifada: "Rivolta, sollevazione". Movimento spontaneo di giovani arabo-palestinesi che si battono contro la presenza di soldati e coloni israeliani nei Territori Occupati con lanci di pietre e varie forme di disobbedienza civile.
Irgun: abbreviazione di Irgun Tsvai Leumi (ארגון צבאי לאומי, chiamato altresì Irgun Zvai Leumi o, dalle iniziali ebraiche, Ezel), ebraico per "Organizzazione Nazionale Militare", gruppo militante sionista che operò dal 1931 al 1948, nato da una propaggine dell'Haganah per protesta sia nei confronti della sua politica di moderazione sia delle sue propensioni socialiste; responsabile di numerosi attentati culminati con la bomba al King David Hotel; movimento anticipatore del moderno partito/movimento israeliano di destra del Likud.
Lehi: acronimo per Lohamei Herut Israel, "Combattenti per la Libertà d'Israele"), conosciuto anche come "Banda Stern", fuoriuscì dall'Irgun perché contrario alla tregua stipulata tra questo e i britannici e concentrò i propri attacchi contro bersagli militari e politici britannici.
Maroniti: cristiani libanesi di rito orientale ma appartenenti alla chiesa cattolica. A essi in Libano viene riservata, per tradizione non scritta (cosiddetto "Patto Nazionale del 1943), la carica di Presidente della Repubblica. Uno dei partiti maroniti più importanti è quello delle "Falangi" ( Katāʾeb ), create da Pierre Gemayel. Maronita era anche Elie Hobeika, responsabile nel settembre 1982 del massacro di civili palestinesi che vivevano nei campi profughi beirutini di Sabra e Shatila.
Mossad: Servizio segreto israeliano.
OLP: "Organizzazione per la Liberazione della Palestina". Fondata nel 1964 e inizialmente sotto il controllo dei vari paesi arabi. Si è poi affermata come rappresentante ufficiale del popolo palestinese, riconosciuta da più di un centinaio di paesi e dalla stessa ONU.
Settembre Nero: Movimento terroristico arabo-palestinese nato per vendicare le vittime palestinesi dalla repressione giordana del settembre 1970. Responsabile dei primi clamorosi attentati terroristici internazionali, il più eclatante dei quali fu forse il sequestro e la strage che ne seguì di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
Sionismo: Movimento ideologico-politico nazionalista nato alla fine del XIX secolo nelle varie comunità ebraiche europee con l'obiettivo di far tornare il popolo ebraico nella “Terra Promessa” biblica (Eretz Israel). Si dette una prima struttura organizzativa solo dopo il primo “Congresso Sionista” di Basilea del 1897, grazie all'azione di Theodor Herzl.(Cfr: Wikipedia).
Innumerevoli sono le canzoni composte sul conflitto arabo-israeliano. Eccone alcune:
Georges Moustaki - Le soldat
Roberto Vecchioni - Shalom
Roberto Vecchioni - Marika
Fabrizio De André - Sidùn
Nomadi - I ragazzi dell'olivo
Joe Fallisi - Gaza vivrà!
Dario Fo - Operaio d'Israele
Enzo Jannacci - Lungometraggio
Steve Earle - Jerusalem
Alpha Blondy - Jerusalem
Noa - Manhattan - Tel Aviv
Amedeo Minghi - Gerusalemme
Matisyahu - Jerusalem
Ivan Graziani - La sposa bambina (i tetti d'oro di Israele)
Francesco De Gregori - Il panorama di Betlemme
Fiorella Mannoia - Sorvolando Eilat
Alberomotore - Israele
Iva Zanicchi - Una danza
Enzo Avitabile - Canta Palestina
Ska-P - Intifada
Antonello Venditti - Esterina
Sepultura – Territory (Cfr: Wikipedia)