Sottopassino del Lungomallero scarognato

Mentre il fratellone di Viale dello Stadio procede alacremente il sottopassino del Lungo  Mallero pare abbia bisogno di un esorcista perchè a questo punto vorremmo tutti – direttamente interessati a parte – potere finalmente avventurarci sotto la ferrovia e passare dall'altra parte. 'Nato male prosegue peggio' diceva in purissimo dialetto, tanto puro da non essere scritto per evitare marchiani errori, un sondrasco che ogni tanto arriva, guarda lo scavo, e se ne va ogni volta scuotendo la testa. Andrebbe filmato, privacy permettendo.

Si era pensato un poi' tutti che essendo stata emessa un'ordinanza di assoluto divieto e di sosta e di circolazione nel tratto fra Via Mazzini e la ferrovia sino al 14 novembre fosse questa la data di fine lavori. Una successiva ordinanza ha prorogato la prima al 28, nuova data – si pensava – per la fine dei lavori. Proroga giustificata col maltempo anche se in realtà i lavori sono proseguiti anche con tempo cane. Non solo non c'è stata al 28 l'attesa fine ma, a sorpresa, i lavori erano stati comunque del tutto interrotti. Gli operai avevano detto che loro non c'entravano e cioè che il fermo non dipendeva dall'impresa che aveva eseguito le disposizioni ricevute. Radio Scarpa, sempre in funzione in questi casi, ipotizza che sia nata un'altra controversia sulla larghezza della strada. La striscia di quasi tre metri in prossimità degli edifici è risultata essere di proprietà dei residenti che il Comune riconoscerebbe sì di proprietà privata ma di uso pubblico. Servitù di uso pubblico – si replica, – richiede 'un atto amministrativo che regoli diritti e doveri'... Eccetera.
Ci voleva anche questa! Non possiamo infatti documentare i disagi degli utenti. Non certo dei, pochissimi, ciclisti per i quali, come quasi tutti hanno sempre fatto da quando c'è il 7° ponte, c'è l'alternativa. Per i pedoni sì. Non importa, come ci dicono, se da quando è stata chiusa la scuola non ne passava più quasi nessuno. Pochi che siano il dover fare il giro dell'oca via Moro, Parolo, Mazzini, e per qualcuno diverse volte al giorno ormai da diversi mesi, non è sicuramente il massimo.

Morale: cantiere chiuso, ordinanza scaduta, accesso veicolare e sosta ripristinati. Fra Via Mazzini e la ferrovia. Nemmeno Radio Scarpa riesce a dare qualche notizia in più specie su cosa sta succedendo o almeno su quando si prevede la conclusione.
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L'occasione è propizia per fare il punto.
La prima fase riguarda quella specie di sollevazione popolare contro la chiusura alle auto del sottopasso, previsto solo ciclopedonale. Di questi tempi prima 600 e poi quasi 1000 firme la seconda volta sono assai indicative di una volontà popolare, sia pure diversamente motivata. Noi, ad esempio, eravamo per il mantenimento dei flussi veicolari esclusivamente per le ragioni di carattere urbanistico che avvia mo ampiamente e ripetutamente esposto. Una volta concluso l'iter anche con il calendario che prevedeva tre giorni di chiusura della ferrovia chi intendeva andare avanti, aprendo un contenzioso, è stato convinto, “persa la battaglia”, di chiuderla così.

Problema residenti
Diversamente è stato per una parte dei residenti. Le due frecce nella foto indicano la rampa di accesso a box, laboratori e un'area edificabile sul retro. I residenti per i quali la rampa è indispensabile sostengono che una volta costruita la pista ciclopedonale, e quindi ridotta la larghezza stradale, non c'è più lo spazio per far manovra ed entrare se le auto sono, come molte oggi, di una certa lunghezza. Men che meno per i furgoni.
Risultato: un primo “Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica” avverso la delibera di Giunta – 25 marzo - di approvazione del progetto e poi un secondo essendo stata approvata il 5 agosto una delibera di aggiornamento del progetto stesso per un costo definitivo di 546.651 €. Si tratta di uno strumento giuridico che viene esaminato e deciso, di fatto, dal Consiglio di Stato. Ragioni e motivazioni non sono note così come non è nota la posizione del Comune. Noi in questa parte ovviamente non entriamo dato che sono in ballo interessi dei privati e anche, per altro verso, dell'Amministrazione Comunale.
Esprimiamo solo l'auspicio che si vada rapidamente a conclusione.
GdS

 

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