Nel 'giardino dell'Eden' in quel di San Pietro
Il giardino dell’Eden. Il verde tappeto del prato della scuola dell’Infanzia di San Pietro srotolato tra balze sinuose e cespi fioriti, tra arboscelli novelli e tigli inveterati, ristoro e frescura nella afa meridiana. Nella conca, lo chapiton del “Mini Expo” di Togo e Argentina, Macedonia e Marocco, Haiti ed il Burkina Faso, Albania e Valtellina, in un bazar di sapori e colori. Mille etnie: una sola famiglia. Tra le lunghe tavolate gli anziani distillavano sogni e saggezza, dispensando ricordi e carezze, mentre le donne in livrea damascata, identità di popoli fieri, sciorinavano al sole “alfajores e picapollo”, platani fritti e cous cous, “empanadas e ravanlija”, tra salse piccanti e agrodolci, per la delizia del palato. Idilliaca arcadia di una comunità in cammino, fianco a fianco, elargendo i propri doni con un grato sorriso. Su tutto la frenetica, incontenibile gioia di tutti i bambini trasformati sotto le abili mani di Francesca Fiorini in tenere variopinte farfalle, unicorni e regine, cagnolini leziosi e draghetti bonari. “In perfetta sintonia con l’Expo di Milano, visto che abbiamo bambini di vari Paesi del mondo, abbiamo allestito un evento che celebrasse la convivenza tra diverse culture attraverso i valori dell’accoglienza e della vera interazione che nasce dal rispetto reciproco e dall’accettazione del diverso” ha detto la maestra Susy Mufatti, anima della manifestazione. Simbolo dell’iniziativa, un grande “Albero della vita” lungo un percorso disseminato di tanti piccoli tronchi, ognuno testimonianza dell’anima di ogni bambino. “Il mio papà e la mia mamma sono il tronco di quest’albero e noi siamo i suoi rami”, ha scritto la piccola Ambra. “Per me questo è un giardino pieno di fiori con un solo tronco”, ha detto Nicole mentre Vanessa ha riconosciuto che “L’albero della vita è il simbolo dove siamo nati”. Yeoshua e Daniel hanno spiegato che “questo è l’albero speciale della gioia, delle emozioni, è la nostra famiglia”. Andrea ha concluso scrivendo “L’albero della vita ci fa amare i nostri compagni perchè sono nostri fratelli”. Emozioni raccolte dalla maestra Anna Maria Frega. Una grande lezione da parte dei piccoli che, dopo una lauta merenda anche a base di polenta e sciatt preparati con amore dalla Protezione Civile di Berbenno capitanata da Ugo Meraviglia, si sono cimentati in un divertente tiro alla fune con i loro genitori o ad una esaltante corsa nei sacchi. L’armonia regnava sovrana nel giardino dell’Eden. Tanto che qualcuno, verso l’imbrunire, assistendo incantato all’idillio festante ha prorotto commosso: “Sarà meglio riaprire gli occhi. Magari uno finisce per crederci veramente!”