Presentate le tappe valtellinesi del 100° Giro d'Italia

Il Giro d’Italia è la corsa ciclistica a tappe più importante dopo il Tour de France. Per la 100ma volta i professionisti del ciclismo su strada attraverseranno tutta l’Italia: 3.572 km e alcuni dei passi di montagna particolarmente impegnativi – tra cui Stelvio, Mortirolo e Umbrail – saranno i protagonisti dal 5 al 28 maggio.

Bormio e le sue leggendarie salite tra i protagonisti dell’edizione numero 100 del Giro d’Italia

Arrivo a Bormio per la tappa regina del Giro 2017. Tra i passi che gli atleti dovranno affrontare, i “mitici” Mortirolo, Stelvio e Umbrail

Bormio, 16 marzo 2017 - Il Giro d’Italia è la corsa ciclistica a tappe più importante dopo il Tour de France. Per la 100ma volta i professionisti del ciclismo su strada attraverseranno tutta l’Italia: 3.572 km e alcuni dei passi di montagna particolarmente impegnativi – tra cui Stelvio, Mortirolo e Umbrail – saranno i protagonisti dal 5-28 maggio.

Per festeggiare il suo centenario, il Giro d’Italia tornerà sullo Stelvio e sul Mortirolo e, per la prima volta nella storia della manifestazione, i concorrenti scaleranno anche l’Umbrail. Lo Stelvio è sulla lista dei desideri di tutti i ciclisti del mondo, oltre a essere una grande sfida per i professionisti: il percorso da Bormio si snoda su 21 km per 40 tortuosi tornanti e un dislivello di 1.533 metri. La “regina delle strade alpine” culmina all’omonimo Passo, a 2.758 metri. Anche la scalata al Mortirolo non è da sottovalutare con un dislivello di 800 metri e una lunghezza di ca. 10 km. La salita da Monno, piuttosto inedita, con una pendenza media del 7,5%, e una massima superiore al 10%, è abbastanza impegnativa soprattutto nell’ultima parte con i caratteristici tornanti che portano al passo.

“Questa sarà la tappa regina del 100° Giro d’Italia e sarà della massima importanza per il risultato finale”, afferma Luca Guercilena, Direttore Generale di Trek-Segafredo. “Con i suoi 227 km, sarà una tappa molto lunga, e c’è da scommettere che Mortirolo e Stelvio faranno pagar pegno agli atleti. Tuttavia, si concluderà con una lunga discesa e questo potrebbe avvantaggiare alcuni corridori”.

La 16ma tappa, in programma per il 23 maggio, partirà da Rovetta (BG) e arriverà a Bormio (SO). Sarà la tappa più lunga del Giro e i corridori dovranno sfidare i propri limiti affrontando il Mortirolo (1.854 m), lo Stelvio (2.758 m) e l’Umbrail (2.502 m). Da Monno, comincia la scalata al Mortirolo per poi raggiungere Bormio, da dove gli scalatori si troveranno ad affrontare i 40 tornanti che portano al Passo dello Stelvio; il primo che raggiungerà la vetta conquisterà la rinomata “Cima Coppi”, il punto più alto di tutto il Giro d’Italia. Da qui inizierà la discesa, con un dislivello di 1.900 metri e 48 tornanti, fino a Prato allo Stelvio, proseguendo poi per Glorenza. Dopo aver attraversato il confine con la Svizzera, gli atleti scaleranno per la prima volta l’Umbrail e imboccheranno nuovamente la strada dello Stelvio a circa tre chilometri dalla sommità del passo e, in discesa, raggiungeranno il traguardo a Bormio.

Bauke Mollema (NED), membro del team Trek-Segafredo: “Questa tappa sarà subito dopo l’ultima giornata di riposo; è l’ideale per gli atleti che potranno affrontarla nelle condizioni migliori, essendo particolarmente lunga e impegnativa. Sarà sicuramente una tappa cruciale per la conquista della maglia rosa con la scalata del Mortirolo prima (di cui non si affronterà il versante più ripido, ma la salita sarà comunque molto lunga) e poi, per ben due volte, dello Stelvio. La lunghezza anche in questo caso sarà determinante: bisognerà infatti superare un’altitudine di 2.500 metri. A mio parere, sarà una delle tappe più dure del Giro”.

Per tutti gli appassionati di ciclismo che hanno sempre sognato di scalare i versanti dello Stelvio in compagnia di un professionista, una grande sorpresa: il 22 maggio Ivan Basso, vincitore del Giro d’Italia 2006 e 2010, li aspetterà per accompagnarli in quest’avventura. Dall'autunno del 2016, Ivan collabora attivamente con il team Trek-Segafredo come consulente, soprattutto per quel che riguarda i giovani campioni.

 

 

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