Tangenziale assassina o tragica?

Due morti sul colpo e i sei feriti, nessuno gravissimo come era sembrato nei primi momenti
All'indomani del pauroso incidente sulla tangenziale di Sondrio, trecento metri dopo lo svincolo di Via Vanoni in direzione Morbegno, l'interrogativo sugli organi di informazione, in città ma anche in provincia é sostanzialmente uno solo. Lo sintetizziamo con l'interrogativo del titolo: "Tangenziale tragica o assassina?".
Vengono ricordati anche i recenti incidenti, quello che è andato a sbattere, tutto da solo, contro la cuspide del guardrail in corrispondenza dello svincolo di Via Vanoni (è il caso che l'arciprete manda qualcunoa benedirlo?) e l'altro, parallelo, in quanto anche in questo caso si è trattato di 'un fai da te' finendo nella scarpata.
I quasi 5 km di tangenziale, limite 90 km/h, hanno un percorso lineare senza difficoltà o limitazione della visibilità. C'é da fare attenzione allo svincolo di Via Europa (entrata e uscita solo in direzione Morbegno), a quelli di Via samaden e Via Vanoni ma soprattutto all'uscita in zona Sassella. L'altra estremità ha uno sbocco sul passaggio a livello con meccanismo regolato a pedale dai treni in transito. Inaudito, probabilmente unico caso in Italia ma senza difficoltà di innesto perchè dopo il PL c'è una rotatoria ampia che non presenta problemi, come in altri casi in Valle, per i veicoli pesanti.
Visibilità quindi ottima, raggi di curvatura molto ampi, ulteriori limiti di velocità come quello in prossimità dell'ex centrale del gas.
Strutturalmente non esistono quindi elementi a favore della definizione di tangenziale killer.
Una ipotesi che viene avanzata - e che riferiamo con beneficio di inventario pur sembrando avere una qualche fondatezza - è l'elemento soggettivo. In entrambe le direzioni ci si inserisce in tangenziale 'respirando'. Le condizioni di traffico, salvo pause notturne, sono massacranti in una strada poi che ha continue immissioni e per lungo tratto è fiancheggiata dalla ferrovia con alcuni varchi senza interspazi fra binari, quantomeno sul lato strada.
Usciti dalla vecchia 38, sostanzialmente quella risalente ai tempi dell'ing. Donegani quasi bicentenaria, la vista si allarga, al fianco le barriere protettive, nessuna immissione. Non c'è più bisogno di concentrarsi, di stare attentissimi alle frenate della colonna che si ha davanti, all'arrivo di quello che sta dietro spesso incollato, all'inserimento nel traffico da parte di chi azzarda l'uscita laterale non dimenticando nella colonna che arriva dalla direzione opposta chi è dietro un camion o un pullman perchè c'è sempre quello che se ne esce alla Spidy Gonzales per superare. Non c'è bisogno di concentrarsi dunque?
Il punto è questo. Cambia l'atteggiamento. Non cè più bisogno di concentrazione in base alla diversità fra la strada a traffico selettivamente limitato, come la tangenziale o la superstrada da Sernio in su, ma c'è una soglia di attenzione sotto alla quale è pericoloso scendere.
In altre situazioni contano le deficienze strutturali di varia natura che non riguardano il nostro caso. Torna il richiamo a chi guida, alle imprudenze che statisticamente si traducono in incidenti, in feriti, in morti. A 90 all'ora, come è il limite di velocità sulla tangenziale e per fare un solo esempio, una frenata richiede diverse decine di metri. Un frontale ha sempre esiti pesanti, come si è visto ieri, pur con velocità dei mezzi coinvolti, come da impressione dei soccorritori, che pare non fossero elevate.
Resta valido il titolo che abbiamo dato ieri poco dopo l'incidente: "Tangenziale tragica".
 La scheda
Tre le auto coinvolte. La Ford Fiesta diretta verso Morbegno, la Volkswagen Passat e una Renault dirette in senso contrario
Autisti: della Ford, Claudio Ascolari, 36 anni da Poggiridenti, deceduto (così come Najia Sekkaoui che gli viaggiava al fianco, 60enne residente in Albosaggia);   Giuseppe Rainolther, 62enne, di Bormio della Passat; della Renault Vanessa Messina, 33 anni, residente in Albosaggia. Entrambi non gravi.
Feriti gli altri non in pericolo di vita. Incolume la bimba sui tre anni che viaggiava sulla Renault
Ricoveri: due al Morelli, tre a Sondrio
Luogo dell'incidente, quello da noi dato ieri: SS38 km a 300 metri, direzione Morbegno, dopo lo svincolo di Sondrio – Via Vanoni

Serie anche le condizioni di una donna che guidava una delle altre due auto coinvolte nello scontro, la 33enne Vanessa Messina (nativa della Sicilia), residente ad Albosaggia, portata anche lei, ma in ambulanza, all’ospedale sondalino. Sua figlia, una bimba di 2 anni che viaggiava con lei, è uscita fortunatamente illesa dal tragico incidente stradale.

Altre tre persone (due donne, di 31 e 48 anni, e il 62enne bormino) sono rimasti feriti ma in maniera meno grave, e sono stati trasportati per accertamenti all’ospedale di Sondrio.

Red
Cronaca