Sondrio. Ancora sul Piedibus

Sondrio, 20.09.2020
Siamo un nutrito gruppo di cittadini sondriesi, madri e padri lavoratori, e scriviamo questa lettera aperta al nostro “Primo Cittadino”, Ing. Marco Scaramellini, e alla Giunta Comunale, a proposito del dismesso servizio “Piedibus” ed in risposta al comunicato stampa n. 128/2020 del Comune di Sondrio, datato 17 settembre 2020.
Dopo un mese di nostre ripetute richieste di poter incontrare l’Assessore all’Istruzione, Professoressa Marcella Fratta, la stessa ci ha concesso un’udienza di mezz’ora soltanto dopo la pubblicazione di due articoli di giornale, con cui abbiamo tentato di sollecitare l’Amministrazione Comunale ad accogliere le nostre istanze e di sensibilizzare l’opinione pubblica.
L’Assessore ha dapprima ribadito la “pericolosità” del Piedibus, poi ci ha consigliato di “mandare i bambini a scuola da soli”, senza considerare che si tratta di alunni delle scuole primarie d’età compresa fra i cinque e gli undici anni e nonostante ciò sia sconsigliato non solo per i più giovani, ma pure per i più grandi, giacché non tutti gli attraversamenti pedonali sono presidiati quotidianamente dagli agenti di Polizia Locale e nei pressi degli edifici scolastici il caos e il traffico negli orari di ingresso a scuola subiscono un forte incremento, proprio per la necessità di molti genitori di accompagnarvi in auto i figli, in assenza, per lo più, di un adeguato numero di parcheggi. Particolarmente seria appare la situazione della scuola Paini, nelle cui vicinanze si stanno svolgendo i lavori di rifacimento dell’oratorio S. Rocco, con automezzi pesanti che entrano ed escono dal cantiere e la strada ridotta ad una sola semicarreggiata.
Successivamente l’Assessore ha consigliato di organizzarci, iscrivendoci e partecipando a “Cittadinanza Attiva”, come se un servizio di accompagnamento a scuola coordinato e svolto dai genitori costituisca maggior garanzia di osservanza delle norme igienico-sanitarie, che hanno indotto la Professoressa Fratta e la Giunta a sospendere il “Piedibus”.
A quel punto, per assicurare il regolare servizio ed il rispetto delle regole da parte dei bambini, è stata da parte nostra avanzata la richiesta di creare un servizio “misto”: far ripartire l’accompagnamento dei bambini da parte dell’operatore della cooperativa, come è sempre stato, ma coadiuvato da un genitore a turno. Ovviamente tutti, adulti e bambini, indosserebbero le mascherine.
Questo ci sembrava un giusto compromesso, anche avvalorato dall’Assessore, che però ha chiarito che la decisione sarebbe stata presa dalla Giunta e che ci avrebbe sicuramente fatto sapere tramite mail, ma al posto di questa è stato divulgato il comunicato stampa n. 128/2020, sopra ricordato (quello da noi pubblicato - ndr -), nel quale si insiste sulla mancanza di sicurezza del servizio Piedibus, quando di avviso esattamente contrario sono molti Comuni italiani, che proprio quest’anno, vista l’emergenza sanitaria in corso, lo stanno promuovendo.
A proposito segnaliamo un documento pubblicato dall’ATS Valpadana che così recita:” In questo periodo in cui il virus Covid-19 ha modificato il nostro modo di vivere, il Piedibus è una buona pratica per far spostare i bambini in modo sicuro”.
Domandiamo, quindi, di ripristinare e mantenere il Piedibus, per il quale esistevano fondi già stanziati, come previsto dal “Piano degli interventi comunali per il diritto allo studio”, che garantiva quel servizio di accompagnamento a scuola fino al 2022.
Ribadiamo la disponibilità di noi genitori, a turno, a coadiuvare l’operatore messo a disposizione dal Comune.
I bambini e i genitori del Piedibus

Cronaca