Ambria Jazz, grande successo per Allulli, D'Auria e Faraò
Il sassofonista coinvolge anche il pubblico a Ponte, mentre percussioni e trombone sono protagonisti di un affascinante e singolare concerto alla miniera La Bagnada di Lanzada. Antonio Farò non tradisce le aspettative, regalando a Grosio un' esibizione di grande classe con il suo trio
Va in archivio con grande soddisfazione di organizzatori e pubblico un altro ricco weekend di Ambria Jazz 2014. La musica è cominciata venerdì sera al Teatro Comunale di Ponte in Valtellina, spazio che ospitava la rassegna per la prima volta e si è rivelato quanto mai adatto alla situazione. Il M.A.T. Trio del sassofonista Marco Allulli, con Francesco Diodati (chitarra) ed Ermanno Baron (batteria) ha presentato i brani del secondo, omonimo cd, rivelando notevoli capacità strumentali e di interplay, coinvolgendo anche il pubblico, non numerosissimo ma molto partecipe, a cantare la celebre “Besame Mucho”, diviso in due sezioni opportunamente istruite come coro. Al termine scroscianti applausi per i musicisti che hanno saputo interagire con l'audience in modo molto simpatico.
Sabato il concerto alla miniera La Bagnada di Lanzada, ormai una tradizione consolidata nell'ambito del festival, con i posti disponibili andati in rapido esaurimento, ha visto protagonisti il percussionista Francesco D'Auria e il trombonista Beppe Caruso. Insieme i due hanno proposto un excursus singolare e suggestivo tra gli album di propria produzione. Un concerto particolare, esclusivamente strumentale, caratterizzato dall'uso da parte di D'Auria di ben due hang e di un sistema di...tubazioni in modalità percussiva, che si ispira ai brasiliani Uakti. Sonorità sorprendenti e ricche di sfumature, quelle offerte dai due musicisti, apprezzatissimi dal pubblico riunito sotto la volta della “sala grande”. Nel dopoconcerto, rinfresco presso il Rifugio Zoia a Campomoro, con degustazione di vini Ar.Pe.Pe.
Domenica Grosio ha chiuso il tris di date, ospitando un doppio concerto al Teatro Parrocchiale e non già alla Villa Visconti Venosta, viste le condizioni meteo. I musicisti si sono esibiti nella scenografia di “Notre Dame de Paris”, rimasta in sala da una rappresentazione precedente, e l'effetto è stato notevole. Prima Antonello Iannello, chitarrista valtellinese dal tocco sapiente e raffinato con il suo quartetto in cui spicca il conterraneo batterista Ivan Romeri e i brani del suo album “The Thin Line”, appassionato tributo al genio di Wayne Shorter. Poi il trio di Antonio Faraò, dimostratosi – se ce n'era bisogno – pianista eccellente sia in trio con il contrabbassista Marco Ricci e il batterista Vladimir Kostadinovic, ottimi strumentisti, che nei solo, a deliziare un pubblico competente. Faraò ha eseguito diversi brani dell'album americano “Evan”, inciso con Joe Lovano e Jack De Johnette, alternandoli a standard rivisitati con gusto e classe, meritandosi vere e proprie ovazioni.
Il programma prosegue ora entrando nel vivo della rassegna, con quattro date in rapida successione a partire da giovedì 24 alla Centrale Enel di Boffetto
ambriaJazz 2014 - organizzazione: associazione culturale ForteMente, Sondrio