Candidatura di Asst ValtLario per i pazienti cronici e fragili

Entra nel vivo il percorso di integrazione fra ospedale e territorio introdotto dalla riforma

La macchina organizzativa per la presa in carico dei pazienti cronici e fragili è partita da tempo in Asst ValtLario ed ha consentito di presentare, nei termini, la candidatura a ricoprire il ruolo di gestore ed erogatore delle prestazioni riferite a questa fascia di pazienti che risiedono in Valtellina, Valchiavenna e Medio Alto Lario.

Candidatura che Asst Valtellina e Alto Lario ha posto all’Ats della Montagna, in linea con le indicazioni di Regione Lombardia contenute nella legge di “Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo” del 2015 in cui si è definito il percorso di presa in carico delle persone con patologie croniche o fragili, con iniziale riguardo alle undici patologie a maggior incidenza.
Si tratta, nello specifico e in ordine di maggior diffusione fra la popolazione, di ipertensione arteriosa, diabete tipo II, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, miocardiopatia aritmica, Bpco (bronco pneumopatia cronica ostruttiva), vasculopatia cerebrale, vasculopatia arteriosa, insufficienza renale cronica, insufficienza respiratoria e ossigenoterapia, diabete tipo I.
Per un totale di 44mila assistiti nel territorio di Asst Valtellina e Alto Lario, di cui, oltre 17mila affetti da ipertensione arteriosa, e 5550 affetti da diabete tipo II, le due patologie croniche più diffuse fra la popolazione residente. Per tutti i pazienti affetti da queste patologie, quindi, si apre un nuovo e migliorato percorso di cura che va nella direzione tracciata dalla riforma del 2015 che vede l’attribuzione di un ruolo cardine al Medico di Medicina Generale.
Asst ValtLario, quindi, candidandosi al ruolo di gestore della presa in carico dei pazienti cronici, si propone come realtà pronta a “prendersi cura”, non solo erogando in proprio la vasta gamma di prestazioni che è in grado di assicurare, ma anche convenzionandosi con soggetti terzi laddove si rivelasse necessario.

Il nostro lavoro premiato dai numeri

<Sono molte le prestazioni di elevata qualità che offriamo – precisa Giusy Panizzoli, direttore generale di Asst ValtLario – e per le quali abbiamo un buon ritorno, in termini di apprezzamento, da parte dei nostri pazienti. Incoraggiante, ad esempio, il 16% in più di soddisfazione registrato nel 2016 (dati customer satisfaction), rispetto al 2015, sulle prestazioni ambulatoriali, che sono proprio quelle che più riguardano i pazienti cronici, mentre addirittura pari al 100% il gradimento espresso rispetto alla nostra attività di ospedalizzazione a domicilio delle Cure Palliative. E’ su queste basi che ci siamo candidati al ruolo di gestore-erogatore della presa in carico delle persone con cronicitá, puntando, oltre che sulla formazione, già in essere, dei nostri operatori, anche a dotarci di quelle specialità che, ad oggi, ancora la nostra Asst non è in grado di offrire, quali la Ct-Pet (Tomografia computerizzata e tomografia ad emissione di positroni) e la Moc (Mineralometria ossea computerizzata, utile a testare il livello di calcio nelle ossa). Entrambe, – conclude Panizzoli -, saranno acquistate e le risorse sono già disponibili. Particolarmente impegnativo, peraltro, l’investimento per la Ct-Pet, pari a oltre 1,5 milioni di euro, già autorizzato da Regione Lombardia>.

Il paziente al centro della rete delle prestazioni sanitarie

<Importante, in questa fase iniziale, è far comprendere lo spirito della presa in carico dei pazienti cronici – precisa Rosella Petrali, direttore socio sanitario di Asst ValtLario – che consiste nel porre la persona al centro di ogni intervento. In pratica non sarà più la persona, sia si tratti del paziente stesso o del suo famigliare-caregiver, a “rincorrere” i servizi cercando di “connettersi” ai molteplici nodi della rete di prestazioni a disposizione, ma è la rete dei gestori ed erogatori di servizi sanitari e socio sanitari a doversi connettere e relazionare con chi presenta il “bisogno di salute”. E’ un “andare incontro” al paziente cronico o fragile, dapprima valutando il suo bisogno di salute, quindi stendendo un apposito “Piano di Assistenza Individuale” (PAI) comprensivo degli esami e dei controlli periodici che la particolare patologia richiede, assicurandosi, infine, che vengano effettuati>.
La premessa per la presa in carico di ciascun paziente cronico sarà costituita dalla valutazione multidimensionale del suo bisogno, che verrà effettuata da un’equipe formata da medico, infermiere, assistente sociale-educatore e psicologo, allestita da Asst ValtLario in ciascuna delle quattro Aree Territoriali in cui si è organizzata, ovvero Alta Valle, Media Valle, Bassa Valle e Valchiavenna, e Medio Alto Lario. Ciascun paziente avrà diritto alla stesura di un Piano di Assistenza Individuale (Pai) nel quale sarà programmata e pianificata ogni fase del suo percorso di assistenza e cura. Il Pai verrà redatto da professionisti di Asst ValtLario, in collaborazione, nelle forme previste, con i medici di medicina generale.
La gestione complessiva dei pazienti cronici presi in carico dalla nostra Asst, sarà, quindi, in capo al Centro Servizi, unico per tutto il territorio di Asst ValtLario, che verrà allestito presso il POT (Presidio ospedaliero territoriale) di Morbegno con le dotazioni tecnologiche e le risorse umane previste dalla legge regionale utili a mettere in contatto diretto gli operatori con i pazienti cronici seguiti, in modo da monitorarne lo stato di salute e di prenotarne tutte le prestazioni di controllo previste.
Va precisato, peraltro, che i 44mila pazienti affetti dalle patologie croniche residenti nel territorio della nostra Asst di cui abbiamo riferito verranno contattati nei prossimi mesi per essere informati, nel dettaglio, di tutte le novità che riguarderanno la loro concreta presa in carico in base alle nuove disposizioni.

L’assessore al Welfare: <Modello unico in Italia che migliorerà la qualità di vita dei cittadini>

<Attraverso il riordino della rete di offerta e la definizione delle modalità di presa in carico dei pazienti cronici e fragili – afferma in proposito Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare - compiamo il passo decisivo per l’attuazione della legge di evoluzione del sistema socio sanitario regionale, un modello unico in Italia che migliorerà la qualità della vita ai cittadini lombardi garantendo, nel contempo, una maggiore appropriatezza delle cure e, quindi, della spesa>. 

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