SITUAZIONE VEGETATIVA 10 GIORNI DI AGOSTO

CONFRONTO CON LE ANNATE
Andamento meteo
Le precipitazioni registrate negli ultimi 10 giorni (circa 30 mm zona Sondrio) anche se non sono state sufficienti a ricostituire il deficit idrico rispetto alle stagioni normali, hanno portato un po' di sollievo migliorando parzialmente le condizioni delle vigne, che 15-20 giorni fa erano al limite. Questo significa che dove le viti non erano ancora arrivate a manifestare stress evidenti, le piante si sono parzialmente riprese e questo ha consentito che non si aggravasse la situazione. Dove invece le condizioni erano già al limite (terrazzi più esposti, vigneti con poco terreno), purtroppo neppure le precipitazioni hanno consentito di migliorare la situazione. Si vedono in diverse zone, soprattutto in Sassella dove i vigneti sono su terrazzi dotati di poco terreno, situazioni con viti che sono seccate (morte). Viti seccate si osservano anche nelle altre sottozone, ma in modo meno diffuso. Una situazione del genere è la prima volta che si osserva. D’altra parte il luglio 2022 spicca per la scarsità di precipitazioni totali (55 mm in zona Sondrio), un record negativo se confrontato con la media storica per la zona (104 mm) e addirittura peggiore rispetto all’annata “emblematica” 2003.

Da notare inoltre la costante presenza di vento (nostra nota in calce -ndr) che contribuisce ad disidratare e asciugare terreno e piante, quindi qualche cosa di più della classica “breva” pomeridiana che dal lago spira verso le montagne.
Ma ad essere stata eccezionale è stata soprattutto la durata dei giorni con temperature elevate, (temperatura media di luglio 26.6 °C contro una media storica di 22.3°C, e a titolo di esempio il luglio 2021 aveva registrato una media di 22.9 °C). La combinazione di siccità (da inizio anno mancano circa 200 mm per arrivare alle medie delle precipitazioni del periodo) e temperature elevate, ha determinato quello che è davanti agli occhi di tutti, e che conferma un po’ anche il quadro dell’andamento a livello nazionale.  In questa situazione, chi è riuscito ad intervenire con delle irrigazioni di soccorso, anche con apporti limitati ma nei momenti cruciali di stress idrico, ha garantito condizioni migliori alle viti, e al momento questi vigneti appaiono notevolmente meno sofferenti.
Una criticità particolare riguarda senz’altro gli impianti giovani, e le viti messe a dimora quest’anno: laddove non è stato possibile apportare acqua, si sono registrate percentuali molto elevate di mortalità.
Con le perturbazioni che hanno apportato acqua (7-8 agosto) le temperature erano calate, ma ora sono tornate ad aumentare (si registrano anche in questi giorni da 3 a 4 °C superiori rispetto alle corrispondenti giornate dell’anno scorso). Quindi sarebbe importante che piovesse ancora in agosto e si abbassassero ulteriormente le temperature. Questo favorirebbe le condizioni fisiologiche delle viti. Non è detto comunque che, con ulteriori apporti di acqua dal cielo, e un calo delle temperature massime, quest' anno non possa risultare una buona annata: la vite  sa giovarsi anche di apporti idrici limitati. Al momento abbiamo un anticipo sulla stagione quantificabile in almeno 10-15 giorni (siamo ormai ad un 80 percento di invaiatura, cioè colorazione dell' uva, che si osserva normalmente verso la metà-fine di agosto).

Situazione maturazione uve
Dai primi campionamenti sulla maturazione delle uve nei vigneti rappresentativi monitorati ogni anno, emerge il seguente quadro:
L’annata 2022 rientra, ma non c’erano dubbi visto l’andamento stagionale, tra le stagioni precocissime (vedasi tabella).

La tabella delle Annate
precocissime 2007 17 22
precoci 3 9 11 15 18 20
medio-precoci 2 5 12 14 19 21
MEDIE 1998 99 2000 4 6 8 10
tardive 1 13 16 

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Rispetto alle annate 2007- 2017 però la maturazione è stata fortemente condizionata dalla siccità. Questo ha comportato situazioni di stress idrico soprattutto a carico della sottozona del Sassella, nelle vigne con poca profondità di piede di coltivazione, sulle piantine giovani e in quei vigneti  dove la sostanza organica è limitata. Calcolare la perdita di produzione è al momento difficile, anche se si può ipotizzare un danno, ad oggi, di circa un 5-10% sul totale.
Avremo una vendemmia eterogenea, diversa da vigneto a vigneto. La mancanza d'acqua, lo stress termico, il caldo, la luminosità, più di altri parametri hanno inciso sull’andamento stagionale. Siamo in presenza di grappoli dal peso medio inferiore rispetto alle annate normali, che incideranno sulla produzione totale  finale. 
Tuttavia ci troviamo ancora in una fase di “via di mezzo” e tutto può modificarsi in un senso o nell’altro. La speranza è quella, visto che siamo ancora lontani dalla vendemmia, di un ritorno delle piogge, previste la prossima settimana.
Piogge che permetterebbero una maturazione per “fotosintesi” e non per “concentrazione”.

Martino Salvetti  Fondazione Fojanini di Studi Superiori Servizio Difesa Fitosanitaria

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Nostra nota in calce a proposito di vento

Si parla poco di vento e non ci si fa caso anche se sembra che sia diventato un dato strutturale. Poco o tanto, più o meno per intensità, pare protagonista principe di uno sposalizio con madamigella siccità. Non era così. Quando a Sondrio l'unico sportb praticabile era il tennis - nell'unico campo al Ferroviario oggi parte ovest dell'autostazione - chi era abituato a giocare, alla non modesta tariffa di 200 lire/ora per il campo, non vedeva di buon occhio l'arrivo della primavera e precisamente quelle quattro o cinque settimane, quasi una tradizione, le uniche ventose dell'anno, salvo quelle piovose. Il vento falsava l'andamento del gioco tra parte più libera e quella per una in qualche modo protetta. Era tale la rabbia per i punti che qualcuno perdeva non per colpa ma per la negativa influenza. Non c'erano molte cose allora da consegnare al tempo futuro per cui quando ce n'era una restava impressa arrivando sino a noi oggi. Da una di questa, semplice e del tutto marginale ecco però venir fuori qualcosa di assai più grosso. Un cambio così vistoso deve lasciar pensare

f.

 

Cronaca