Discutono il ritorno del lupo

Tensioni sociali? Gli allevatori devono essere contenti?

Un incontro che vuole favorire la crescita di una rete di corrette conoscenze sul lupo e analizzare le problematiche legate al suo ritorno per contribuire alla reale coesistenza con l'uomo. Questo l'obiettivo della giornata nazionale di studio "Incontro con il lupo - Opportunità per il futuro o minaccia dal passato?", in programma sabato 12 marzo alle 9,20 presso la sede della Sezione CAI di Bergamo al Palamonti (via Pizzo della Presolana 15).

Si tratta inoltre del primo incontro nazionale del Gruppo Grandi Carnivori del Club alpino italiano, al quale parteciperanno oltre cento soci provenienti da quasi 70 Sezioni di 9 regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche e Umbria).

“Grazie a interventi di esperti naturalisti, intendiamo affrontare con correttezza scientifica e dati aggiornati tematiche rese ancora più importanti in questo periodo storico dalla veloce ricolonizzazione naturale delle Alpi da parte del lupo”, afferma Davide Berton, coordinatore del Gruppo Grandi Carnivori del CAI. “Un trend che è destinato a crescere se i lupi non saranno ostacolati nella loro espansione da bracconaggio e tensioni sociali Gli allevatori devono essere contenti? - ndr). I partecipanti potranno accrescere dunque le loro conoscenze sulla specie, su come comportarsi in caso di incontro con il selvatico e sulle molteplici problematiche che l’arrivo di un grande carnivoro porta sempre con sé per poi diffonderle presso le sezioni ed i territori di provenienza. Si vuole favorire così la nascita di una rete di conoscenze sul lupo all’interno del Club alpino italiano e tra i suoi numerosi soci”.

Il Gruppo Grandi Carnivori del CAI (che si occupa non solo di lupo ma anche degli altri grandi carnivori presenti nelle nostre montagne) è nato nel 2015, dopo l'adesione ufficiale del sodalizio al progetto Life WolfAlps come Ente sostenitore. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito della programmazione LIFE+ 2007-2013 “Natura e biodiversità”, ha l’obiettivo di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione alpina di lupo. Inoltre intende diffondere le conoscenze di base relative alla biologia ed etologia della specie, sfatare false credenze e migliorare il rapporto uomo-predatori.

Obiettivi e finalità condivisi dal Club alpino italiano che ritiene indispensabile trovare un punto di equilibrio tra uomo e lupo. “Come CAI siamo favorevoli a questo ritorno, la presenza di un animale al vertice della catena alimentare che mancava ormai da un secolo è un segnale importante di grande vigoria dell’ambiente naturale alpino. E' inoltre un tema che sta riscuotendo sempre più interesse al nostro interno”, continua Berton. “Ma siamo anche sensibili e solidali alle esigenze degli abitanti delle terre alte e degli allevatori, che vogliamo coinvolgere per portare a conoscenza dei soci sia esperienze positive da imitare, sia problematiche e situazioni di disagio che rispettiamo, nell’intento di poter contribuire a trovare una possibile strada per la coesistenza”.

L’iniziativa ha valore di aggiornamento per gli Operatori Naturalistici e Culturali del CAI e di modulo formativo Tutela Ambiente Montano.
L'appuntamento di Bergamo è organizzato dal Gruppo di Lavoro sui Grandi Carnivori del CAI, con il sostegno di Regione Lombardia, LIFE Wolfalps Comitato Scientifico Centrale CAI e la collaborazione di OTTO Comitato Scientifico Lombardo e Commissione Regionale Lombarda per la Tutela dell’Ambiente Montano del CAI.

 

Cronaca