Selezioni per "soccorritore" del Soccorso Alpino
Nei giorni scorsi allo Stelvio e a Castione della Presolana si sono svolte le selezioni per diventare soccorritori del SASL (Soccorso alpino e speleologico Lombardia), 44 gli aspiranti volontari provenienti da tutta la regione
In gergo tecnico si definiscono “griglie di selezione” e sono uno dei momenti più importanti nella vita di un soccorritore del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), perché rappresentano il primo passo da compiere per entrare a fare parte della struttura. Nei giorni scorsi, giovani provenienti da tutta la Lombardia hanno partecipato alle prime fasi della selezione, che si è svolta nelle giornate del 24 e 25 ottobre al Passo dello Stelvio, sul versante valtellinese, e il 31 ottobre e 1 novembre a Castione della Presolana, in provincia di Bergamo, presso la falesia di Lantana.
I partecipanti sono stati in tutto 44 (42 aspiranti OSA, operatori di soccorso alpino, e 2 OTS, operatori tecnici sanitari), molti fra i 18 e i 25 anni; fra di loro anche tre ragazze e due persone originarie di Paesi esteri. Diverse e impegnative le prove affrontate, come la capacità di movimento in ambiente impervio su ogni tipo di terreno, neve, ghiaccio e misto, l’arrampicata su roccia e su ghiaccio e anche lo sci su tutti i tipi di neve. Buono il livello generale: a valutare le loro competenze erano presenti il presidente regionale del SASL (Soccorso alpino e speleologico Lombardia), Danilo Barbisotti, il vice presidente regionale, Alessandro Spada, il responsabile di zona della VI Delegazione Orobica, Elia Ranza e gli istruttori regionali e nazionali delle Scuole tecniche del CNSAS. Uno dei momenti più importanti è stato quello del colloquio, per approfondire le esperienze degli aspiranti soccorritori e soprattutto la loro capacità di sentirsi parte di un gruppo, in particolare durante un intervento, quando è in gioco la loro stessa vita e quella delle persone che hanno bisogno del loro aiuto: l’affiatamento, la reciproca conoscenza e la fiducia sono infatti elementi importanti quanto altre competenze di tipo strettamente alpinistico.
Nella primavera del 2016 partiranno i moduli di formazione tecnica su roccia, valanga, ghiaccio e barella; chi non ha ancora conseguito la qualifica di soccorritore esecutore, una certificazione sanitaria verificata da AREU (Azienda regionale emergenza urgenza), sosterrà anche il corso specifico di 120 ore. In autunno invece, al termine del percorso di formazione, ci sarà l’esame conclusivo per ottenere la qualifica di OSA e OTS.
Le “griglie” si svolgono ogni anno, di solito fra ottobre e novembre: l’ammissione è possibile per chi ha un’età compresa fra i 18 e i 45 anni, è socio del CAI ed è in grado di dimostrare di avere precise abilità tecniche, definite dallo statuto del CNSAS. Chi è interessato ad avere i dettagli e tutte le informazioni, può rivolgersi alla Delegazione o alla Stazione di appartenenza, che sono il principale riferimento territoriale: sul sito www.sasl.it oppure www.cnsas.it ci sono tutti gli indirizzi e i numeri di telefono.
Diventare soccorritore è una precisa scelta di vita: significa affrontare costantemente una serie di prove e di corsi, richiesti per mantenere le qualifiche raggiunte; essere in grado, in ogni momento, di intervenire in caso di bisogno; sapersi districare fra imprevisti e momenti drammatici, in alcuni casi purtroppo tragici, ma ci sono anche grandi soddisfazioni, che giungono nei momenti più inattesi, grazie alla presenza di un forte spirito di solidarietà e di una profonda passione, impossibile da spiegare con le parole, per la montagna.