Sondrio, Festa Alpina: aperto il "Parco Don Gnocchi"

Calorosa partecipazione alla cerimonia di intitolazione al Cappellano degli Alpini

Sondrio 5.10 Gli Alpini avevano concordato con il Comune di potere intitolare il nuovo Parco urbano dell'area Carini al loro Cappellano Alpino, promotore dei trapianti (era infatti presente anche l'AIDO proprio nel giorno della sua Giornata nazionale). Unanime il consenso a Palazzo Pretorio fissando ad oggi, 5 ottobre, la cerimonia.
Ha iniziato il cappellano della Sezione Valtellinese dell'ANA don Mario Bongio celebrando la Santa Messa nella Chiesa del Sacro Cuore. All'uscita, preceduti dalla nuova Fanfara della Sezione, un lungo corteo ha percorso prima via Aldo Moro e poi Via Ezio Vanoni attestandosi poi all'inizio del nuovo Parco urbano, quello che il nostro giornale aveva presentato in anteprima grazie al fotografo che era allora riuscito a intrufolarsi per fare i suoi scatti.
Agli ordini del segretario Vido che dirigeva l'organizzazione tutto è filato nel migliore dei modi, tranne un particolare curioso e simpatico di cui diremo.
Alzabandiera e Inno d'Italia. Taglio del nastro tricolore (nella foto) ad opera del decano degli Alpini, Giambattista Rapella assistito, in ideale continuità, da due giovanissimi biondi virgulti e scoprimento della targa che reca la scritta “CITTA' DI SONDRIO / PARCO BEATO DON CARLO GNOCCHI / Cappellano militare Alpino in Russia / 1902-1956.
Dall'arciprete di Sondrio mons. Zubiani la benedizione. Gli interventi del Capogruppo di Sondrio Orietti, del Sindaco Molteni, del Presidente della Sezione Valtellinese De Martino e, infine di Don Orizio Rettore del “Santuario diocesano del beato don Carlo Gnocchi” che, come Papa Francesco, dopo avere invitato tutti a visitare il Santuario con attiguo Museo del Beato ha chiuso pochi minuti fa la cerimonia augurando buon pranzo. Un pranzo, meglio 'un rancio' che altri alpini erano pronti a servire nell'Oratorio del Sacro Cuore dove era iniziata la cerimonia.
Da sottolineare che il cielo stamane non prometteva nulla di buono e invece hanno avuto ragione tutti quelli che portavano in testa il cappello con la penna e torto gli altri che avevano con sé un inutile ombrello.
Avevamo accennato anche alla sorpresa. All'improvviso, puntualissimi, durante i discorsi sono saliti da terra gli zampilli degli irrigatori, alla moda di quella scena che Paperissima ha riproposto più volte. In attesa che si provvedesse ha provveduta la consueta fantasia italic, e valtellinese in particolare. Con i piedi sono stati 'tappati' i tre irrigatori, uno dei quali aveva un 'tappatore' di eccezione ovvero lo stesso Sindaco. Un momento di buonumore in una mattinata  che ha arricchito quanti vi hanno partecipato.
 

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