Via le specie nocive e invasive! Gli indennizzi

Riceviamo dalla cons. regionale Barbara Mazzali

“La mozione che ho presentato oggi in Consiglio regionale, e che è stata approvata dall’Aula, vuole affrontare il tema delle specie invasive e nocive in maniera completa. Nutrie, arvicole, ungulati, cormorani, piccioni, specie ibride: quando sono in esubero e fuori controllo creano grossi problemi agli agricoltori, alle infrastrutture fluviali, ai pescatori (nel caso dei cormorani), agli argini, ai pannelli fotovoltaici… A questo si aggiungono i pericoli per la salute pubblica. 

La mia mozione vuole impegnare la Giunta a sviluppare delle strategie emergenziali per ridimensionare queste specie e neutralizzarne gli effetti nocivi. Chiede di predisporre i piani di eradicazione delle nutrie, di modificare il sistema degli indennizzi e di farsi parte attiva con le istituzioni nazionali perché la normativa vigente venga adeguata per rispondere alle problematiche attuali.

Eppure, anche di fronte a queste evidenze, l’opposizione ha parlato in Aula di mozione pro caccia, dimostrando non solo di non aver capito il documento (avevo anche sottolineato questo punto, specificando che, sebbene la mia posizione sull’attività venatoria come funzione utile e necessaria per regolare l’equilibrio delle specie e tutelare la biodiversità sia sempre salda, non stavamo parlando di questo), ma anche di non avere a cuore i problemi del territorio. Pd e M5s hanno così strumentalizzato  la mozione, dimostrando incapacità di distinguere quello che è utile per tutti senza pregiudizi di parte.

C’è sicuramente un problema di inefficacia delle azioni fin qui intraprese e di insufficienza del sistema dei risarcimenti dei danni. Inoltre non vengono apportate le modifiche legislative urgenti alle norme nazionali e c’è ancora una certa resistenza e ipocrisia a voler parlare di eradicazione di certe specie che non dovrebbero proprio stare nel nostro territorio.  Si continua a parlare di “contenimento”, quando è sotto gli occhi di tutti il risultato fallimentare degli sforzi finora fatti per contenere le specie in esubero. Non c’è proporzione tra i tempi e le modalità del contenimento e la capacità riproduttiva di queste specie. Eppure le convenzioni internazionali e gli studi scientifici più autorevoli  ci raccomandano  di ricorrere all’eradicazione il prima possibile, perché più tempo passa più sarà difficile attivare dei rimedi efficaci.  Se Regione Lombardia avesse già, grazie all’autonomia, un maggiore spazio di movimento su queste tematiche, potremmo affrontare il problema dei nocivi  secondo le specificità del nostro territorio, senza aspettare le lungaggini degli altri.

 

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