Chiavenna, in piazza per l'ospedale

Riceviamo:
Successo per la manifestazione popolare del 03/02/2018  indetta nell'ulteriore tentativo di risollevare le sorti dell’ospedale di Chiavenna.
Come ben si sa la struttura non naviga in buone acque, anzi! Un pezzetto alla volta - dicono -  la stanno distruggendo. Hanno iniziato col depotenziamento del reparto di ostetricia e ginecologia, per poi proseguire con quelli di medicina, ortopedia e chirurgia. Senza dimenticare i tagli al servizio di emergenza-urgenza con l’eliminazione del mezzo di soccorso avanzato, il decentramento di alcuni servizi complementari e il declassamento del livello della struttura.
Non vogliamo sapere quale sarà la mossa successiva.
Il nostro timore è quello che presto ci ritroveremo senza ospedale, senza servizi sanitari indispensabili in una realtà come la nostra. 
Abbiamo tanto sentito parlare di sanità di montagna, ma queste manovre di indebolimento non sono affatto coerenti con le parole dell’assessore Gallera che, nel novembre del 2016, diceva: “Rispetto al mantenimento in essere dei presidi ospedalieri esistenti non vi devono essere dubbi. Il rischio chiusura o, anche, solo depauperamento degli ospedali che insistono sui territori di montagna non ha ragione di essere. La Sanità di Montagna non è stata pensata per ridurre, ma per ampliare la gamma dei servizi alla popolazione in una logica di rete, di integrazione marcata fra assistenza ospedaliera e territoriale. E’ questa la strada che abbiamo intrapreso e stiamo seguendo, e, presto, ne vedremo i frutti”.
Sono certamente belle parole che però non collimano con i recenti fatti. 
Noi non ci stiamo! Non vogliamo arrenderci senza lottare contro queste manovre aziendali protette, o pilotate, dalla Regione. Vogliamo poter continuare a contare sulla presenza del nostro presidio ospedaliero. E lo vogliamo efficiente e sicuro!
Comitato per l’ospedale di Chiavenna - Pro Chiavenna        

Cronaca