In Lombardia 65 Uffici Postali chiudono
Riceviamo e pubblichiamo informando che in un incontro oggi a Milano le Poste hanno confermato la chiusura di 65 uffici in Lombardia:
Mentre l’incolpevole personale si adopera fra mille difficoltà pur di garantire i servizi ai
cittadini, la direzione aziendale asserisce presunte eccedenze negli organici e preannuncia la
chiusura definitiva di Uffici Postali e apertura giorni alterni per altri
Le difficili condizioni in cui quotidianamente è costretto ad operare l’incolpevole poco personale negli organici
degli Uffici Postali nella provincia di Sondrio sono sotto gli occhi di tutti. Così come sono altrettanto evidenti le
ricadute negative in termini di qualità del servizio ed i lunghi tempi di attesa agli sportelli per i cittadini e per le
imprese.
Di fronte a questa realtà, l’azienda si ostina addirittura a negare l’evidenza asserendo in modo paradossale,
anche se mai in maniera ufficiale, che esisterebbe una sorta di surplus di circa 10 complessive unità negli
organici provinciali della sportelleria.
In questi giorni addirittura ci è stata data la comunicazione circa l'intenzione di chiudere definitivamente e
razionalizzare circa 15 Uffici Postali su tutto il territorio.
Su tale programma abbiamo già espresso tutta la nostra contrarietà e le nostre perplessità verso un progetto che
penalizza fortemente parte del territorio con pesanti ricadute anche occupazionali.
Basta recarsi in qualsiasi Uffici Postale della provincia e saltano subito all’occhio le molte postazioni di lavoro
senza personale, con lunghe file di clienti in attesa di compiere le operazioni ai pochi sportelli aperti. Spesso
uno solo. Ed altrettanto spesso presidiato dal direttore che dovrebbe, invece, compiere tutta un’altra serie di
attività ed adempimenti del proprio ruolo, che vengono tralasciati od assolti quando possibile, ben oltre il
normale orario di lavoro senza neanche il pagamento degli straordinari.
Ma oltre a ciò, senza nemmeno considerare gli enormi sforzi che gli sportellisti ed i direttori fanno pur di
servire la clientela, la direzione della Filiale di Sondrio effettua costanti pressioni in maniera scoordinata e
sovrapposta per il raggiungimento di obiettivi commerciali. Ma anche di quelli legati allo smaltimento delle
ferie, arrivando al paradosso di imporre le ferie al personale che magari non le chiede, creando ancor più disagi
all’altrettanto incolpevole utenza.
Via Bofandini, 1 – 23100 Sondrio (SO) * tf. 3339556781 r.a. * fax 0343990068 * e-mail: sondrio@slp-cisl.it
Infatti, i molti Uffici Postali della Provincia di Sondrio che prevedono un organico di 2 persone si trovano di
fatto ad operare con una sola unità ed il Direttore svolge 2 lavori: quello da direttore e quello di sportellista! Ma
anche negli Uffici di più grandi dimensioni, anche in quelli aperti nel turno pomeridiano e con un po’ più di
personale in organico, non di rado il Direttore svolge quotidianamente questa sorta di doppio lavoro: prima lo
Sportellista e poi il Direttore.
Ulteriori disagi e problemi, anche per la sicurezza, riguardano i diversi piccoli uffici dove è prevista in organico
una sola persona. Infatti: appuntamenti di carattere commerciale vengono presi con i clienti spesso anche dopo
l’orario di chiusura al pubblico, senza alcuna formale autorizzazione al prolungamento orario e di conseguenza
senza il pagamento degli straordinari. Non parliamo poi delle procedure per le sostituzioni per ferie o
improvvise malattie in questi uffici monoperatore che comportano improvvise chiusure anticipate o aperture
posticipate per doversi andare a prendere le chiavi (e riconsegnarle) anche a diversi chilometri di distanza.
Insomma: una evidente mancanza di personale negli organici che, unità alla disorganizzazione ed allo
scoordinamento delle varie attività, ricade tutta sull’incolpevole poco personale presente che, pur adoperandosi
in tutti i modi possibili pur di fornire un accettabile servizio ai clienti, subisce anche le proteste di questi che
non sono a conoscenza dei reali motivi di queste disfunzioni del tutto imputabili ai responsabili superiori di
Poste.
Per queste ragioni abbiamo già inviato una lettera ai Sindaci dei comuni che potrebbero essere interessati nella
nostra provincia ed al presidente dell'ANCI Lombardia, dichiarando la disponibilità ad affrontare assieme le
problematiche evidenziate e le possibili azioni di intervento.
A fronte di tali difficoltà e all'inspiegabile indifferenza che modifica l'impegno sostenuto dai lavoratori anche
nel cercare di servire al meglio la clientela pur in queste difficili condizioni, abbiamo intrapreso un percorso di
informazione e di mobilitazione della categoria attraverso una serie di assemblee sui luoghi di lavoro, nei
prossimi giorni del mese di febbraio, e una puntuale informazione e sensibilizzazione dei cittadini attraverso gli
organi di stampa e degli amministratori locali.
Antonio Rizzo