Aprica, voglia di primavera con "Sunà da Mars"

Folla strabocchevole con 'bronze', canpanacci e anche senza

In tremila a Sunà da Mars, locali e non (tanti da fuoti). Almeno metà hanno sfilato con "bronze" e campanacci riempendo Corso Roma e l'area tennis

Aprica, 1° marzo 2015. Sunà da Mars 2015 ha fatto il botto. La manifestazione folcloristica  di Aprica ha fatto segnare, ieri sera, il record assoluto di partecipanti. Raggianti gli organizzatori, il vicesindaco e assessore al turismo Bruno Corvi in primis.

Complice il sabato, ma soprattutto una sempre più corale e viva partecipazione degli Aprichesi di ogni età, gruppi in costume coi campanacci in testa, la potente sagra della primavera alpina per svegliare la natura dal sonno invernale è stata un successo tale da riuscire a stento a contenere tutti. Nel pur nuovo spazio del raduno finale, la piazza dell'area tennis/parco giochi/centro sportivo che il sindaco Carla Cioccarelli ha spiegato essere finalmente tutto del Comune e che proprio a fini ricreativi e culturali vedrà adeguamenti importanti nel prossimo futuro, si sono radunate non meno di 1500-2000 persone, lasciando tanti spettatori lungo le vie circostanti.

Qui, nel frastuono più assoluto di campanacci, uno a uno sono saliti sul palco delle premiazioni (un campanaccio-ricordo) i rappresentanti dei vari gruppi, a cominciare dalle contrade di Aprica: Dosso (con il campanaccio-simbolo che dovrà custodire per un anno), San Pietro, Santa Maria, Liscedo, Liscidini e Mavigna. A seguire i rappresentanti dei gruppi di provenienza diversa: Teglio, San Giacomo, Castello dell'Acqua, Corteno e Doverio, Edolo, Vilminore di Scalve, Poschiavo e altri ancora.

In conclusione, lunga ma veloce fila a prendere il mach (polenta, salsiccia alla brace, formaggio e vino caldo), da consumare in compagnia, tra lazzi e ancora instancabili campanacci e campanelli. Tante le scene meritevoli di essere immortalate: ne abbiamo raccolte quante è stato possibile e ne proponiamo una nella allegata foto.

 

Antonio Stefanini
Cronaca