SPORT, ALIMENTAZIONE E DOPING

Indagine sugli scolari del Leibnitz di Bormio. Intervista al Prof. Arsenio Veicsteinas, Ordinario di Fisiologia Umana, Direttore dell'Istituto di Esercizio Fisico, Salute e Attività Sportiva, Università degli Studi di Milano e Direttore del CRAV, Centr

Domanda

Di recente è stata effettuata una indagine presso l'Istituto Leibnitz di Bormio sulla pratica sportiva e sulle conoscenze sugli integratori alimentari e sul doping. Gli esiti dell'indagine sono stati presentati agli stessi studenti nel corso di una riunione nell'Aula Magna dell'Istituto. Quali i risultati dell'indagine?

Prof. Veicsteinas

Ne emerge un quadro confortante e in controtendenza con le statistiche nazionali e internazionali. I giovani bormini hanno preso coscienza in grande maggioranza dell'importanza dello sport per una vita sana e utilizzano abbondantemente le strutture della Alta Valle per mantenersi in buone condizioni di allenamento. Molti giovani hanno ben chiaro il significato di integratori e di doping, proprio grazie all'inserimento in squadre sportive e alla frequentazione di atleti. Anche la scuola mi pare fornisca ottime informazioni ai ragazzi, che hanno adottato tra l'altro una corretta alimentazione. Sport e corretta alimentazione fanno sì che la percentuale di ragazzi in soprappeso, almeno riferita dagli studenti che la frequentano, ritengo anche da zone limitrofe, sia ben inferiore alla media nazionale.

Domanda

Quindi i nostri giovani sarebbero "più virtuosi" e forse "più sani" dei loro coetanei di altri territori ?

Prof . Veicsteinas

In maggioranza, ovviamente vi sono alcune eccezioni, direi più virtuosi. Il luogo ove abitano certamente aiuta, ma anche l'educazione scolastica ha certamente il suo peso. Più sani, non ho dati statistici a disposizione. Ma l'esperienza e la ricerca epidemiologica suggeriscono il binomio virtù - salute.

Ma i risultati rilevati sui giovani mi spingono ad alcune considerazioni più generali sul problema, pesantissimo, dell'obesità giovanile.

Domanda

Quale, può esporlo per i nostri lettori? Si ricollega forse alla sua idea del "ticket per gli obesi" ? Ovvero alla sua affermazione provocatoria che il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe richiedere un "ticket aggiuntivo", oltre a quelli usuali, ai soggetti in soprappeso, ma sani, che richiedono visite mediche specialistiche ed esami integrativi ?

Prof. Veicsteinas

Beh, sì. Ormai non vedo altre vie d'uscita. La mia provocazione, già portata alla attenzione di colleghi in alcuni congressi, fa riferimento ai contenuti scientifici e alle relazioni dei congressi medici e della grande stampa di questi ultimi anni. In molti articoli scientifici riportano alcune certezze, vere per tutti i Paesi tradizionalmente più ricchi e per quella fascia di Paesi divenuta assai di recente abbiente; ne sono un tipico esempio la Cina e l'India.

Domanda

Qual è l'essenza del problema ?

Prof. Veicsteinas

Con modi e approcci diversi, i contenuti delle relazioni erano i seguenti: primo, che la percentuale di persone adulte in sovrappeso e francamente obese è in costante drammatico inarrestabile aumento; secondo, che l'attività motoria e lo sport, indispensabili per il conseguimento di uno stato di salute ottimale, sono praticati da un numero assai modesto di giovani e meno giovani; terzo, che diabete di tipo 2 e ipertensione, una volta patologie tipiche dei cinquantenni, si riscontrano con sempre maggiore frequenza anche nei giovani e addirittura nei bambini; quarto che il medico, in genere, non crea con sufficiente forza i presupposti per indurre gli assistiti all'esercizio fisico, né le facoltà di medicina, aggiungo io, insegnano ai laureandi quale e quanto sport, e perché, sia opportuno praticarlo in base all'età alle caratteristiche fisiche e alla patologia.

Domanda

Per il sovrappeso, quale la situazione Italiana, supposta patria della dieta mediterranea?

Prof. Veicsteinas

E' necessaria una premessa. Il nostro Paese segue con cinque-dieci anni di ritardo le abitudini e le mode degli Stati Uniti. Il messaggio dei media in genere e della pubblicità in particolare, al pari di quanto da anni si attua oltreoceano, è un invito, una spinta e uno stimolo, soprattutto rivolto ai giovanissimi, verso uno spropositato consumo di alimenti "non virtuosi", scorretti da un punto di vista nutrizionale. Per non menzionare le bevande, ricchissime di zucchero, che sfidano il metabolismo glucidico anche dei più giovani. Con buona pace della dieta mediterranea ! E in contro tendenza sono i giovani bormini.

Del resto, la televisione ogni mattina ci intrattiene con succulente ricette, non certo sempre corrette dal punto di vista nutrizionale. E' un inno ad ingerire sempre più cibo.

Domanda

E il sovrappeso nei bambini e nei giovanissimi?

Prof. Veicsteinas

Situazione drammatica. Le indagini epidemiologiche effettuate di recente nel nostro Paese indicano che la percentuale di giovani in età scolare in sovrappeso, e francamente obesa, sfiora l'incredibile cifra del 30%. Sono state necessarie indagini ad hoc per scoprirlo: da più di un decennio la medicina scolastica è scomparsa, e recentemente anche la visita di leva per i maschi di 18 anni, . Erano filtri, queste, importantissimi per le Autorità, in quanto svelavano l'andamento,anche se non completo, della popolazione in età scolare. Oggi il giovanissimo in buona salute non ha occasione di essere visitato dal medico di famiglia e quindi non vi è nessun controllo sul suo peso corporeo, né alcuna presa di coscienza di sovrappeso. Fortunatamente, e di ciò grande merito va al Legislatore, al CONI e alla Federazione Medico Sportiva, almeno coloro che praticano sport a livello agonistico, anche se non in numero elevato, sono costretti, oserei dire loro malgrado e controvoglia, a sottoporsi annualmente a visita di idoneità agonistica presso il medico dello sport. Il tutto, in alcune nostre Regioni, in regime di convenzione con il SSN fino ai 18 anni e quindi gratuitamente. Questo enorme beneficio di controllo dello stato di salute dei nostri giovani e meno giovani,(la legge vale ad ogni età) non è offerto in altri Paesi Europei, né tanto meno negli Stati Uniti.

I giovani bormini, in gran parte sportivi, sono necessariamente visitati una volta all'anno nel Centro di Medicina dello Sport di Sondalo dal dott. Rossi e dai suoi collaboratori. E' ciò è un formidabile strumento di prevenzione e di promozione alla salute.

Domanda

E gli altri, la stragrande maggioranza degli adolescenti, che non pratica sport ?

Prof. Veicsteinas

Nessun controllo obbligatorio. Se non il buon senso delle mamme, le visite del pediatra, assai di frequente richieste nella prima infanzia, e del medico di famiglia, in caso di malattia, ma comunque, sempre, con scarso interesse verso il peso corporeo. Quindi, si assiste al paradosso che chi pratica sport agonistico, quindi la fascia di popolazione già protetta per definizione dal sovrappeso e dalle malattie metaboliche proprio grazie allo sport, è anche la più controllata sotto l'aspetto sanitario.

Domanda

In questo contesto come si colloca la Sua provocazione sul "ticket aggiuntivo" ?

Prof. Veicsteinas

Ne è la logica conseguenza. Malgrado le campagne pubblicitarie del nostro Ministero, e mi riferisco in particolare alla campagna dei diecimila passi al giorno e al suggerimento di praticare attività motoria. Malgrado la denuncia, da parte dei media, dell'incremento della percentuale di adolescenti in sovrappeso, di malattie metaboliche a tutte le età, e della assoluta necessità di un controllo del proprio peso corporeo, i risultati sono, come ben sappiamo, deludenti. L'educazione sanitaria ha in gran parte fallito. Non resta che toccare la "coscienza economica" della popolazione, colpire il portafoglio.

Domanda

E come? E non c'è il rischio di commettere ingiustizie colpendo indiscriminatamente la popolazione in sovrappeso, già a disagio proprio per la propria condizione fisica ?

Prof. Veicsteinas

Certo, vi è il rischio. La proposta va calibrata e meditata. Innanzitutto si devono definire con certezza i valori soglia del sovrappeso, in base all' età e al sesso e si devono trovare strumenti semplicissimi di valutazione. Quindi, si devono definire i controllori e le sanzioni. Ovviamente sono assolutamente esclusi i soggetti in sovrappeso e obesi per cause patologiche, in realtà ben pochi sul complesso della popolazione, ma certamente esistenti.

Domande

E allora quali gli strumenti di valutazione e quali i limiti ?

Prof. Veicsteinas

Esistono studi epidemiologici internazionali e italiani che hanno validato il cosiddetto "indice di massa corporea" (peso in kg diviso la statura in metri al quadrato), per cui esistono valori di soglia massima accettabile. Anche la circonferenza della vita, ampiamente usata dal nutrizionista proprio per la valutazione del sovrappeso, è un ottimo indice. Misurazioni semplici e a costo zero. Si devono solo stabilire le soglie massime in funzione dell'età e di condizioni particolari. E non è certo difficile.

Domanda

E i controllori ?

Prof. Veicsteinas

Ad un primo esame direi solo i pediatri e i medici di famiglia, che in ogni caso sono coloro che conoscono i propri pazienti e ai quali ci si deve comunque rivolgere per avere farmaci e visite specialistiche. E in quella occasione, si opera la valutazione del sovrappeso: sono sufficienti bilancia, metro e pochissimi minuti.

Domanda

Ma non è vessatoria una simile proposta ?

Prof. Veicsteinas

Lo è. Ma non vedo alternative. L'imposizione del ticket aggiuntivo deve essere preceduta da almeno cinque anni di educazione sanitaria seria, di promozione alla attività motoria con creazione di sedi ove praticare sport per tutti, per i più giovani in particolare. Cinque anni di spiegazione e pubblicizzazione della iniziativa, con messa a disposizione da parte del SSN, e magari da parte dell'industria più illuminata, di suggerimenti di vario tipo per tutti. E mi rivolgo in particolare alle mamme, che comunque gestiscono le tavole e le merende dei giovanissimi e la loro attività motoria. Se i bambini imparano da piccoli, da grandi saranno, probabilmente, "virtuosi".

Domanda

Solo cinque anni ?

Cinque anni di moratoria, di analisi per operare al meglio, senza discriminazioni e colpevolizzazioni, prima della applicazione della "provocazione" ritengo siano sufficienti. Abbiamo anche l'Expo che potrebbe fungere da stimolo. Con il fumo, e multe relative, il Ministero ha avuto un enorme successo. E i fumatori hanno accettato con grande "rassegnazione" tali limitazioni. Perché non operare anche contro l'obesità? La nostra Nazione è oggi pronta per questa sfida. Abbiamo ottimi medici e pediatri di famiglia che coprono tutto il territorio nazionale, abbiamo medici dello sport in buon numero, abbiamo dietisti e, da qualche anno, anche numerosi laureati in scienze motorie. Operatori, tutti, professionalmente prepararti, ciascuno per operare adeguatamente e in equipe con le proprie competenze per il conseguimento dell'obiettivo.

Domanda

E se non funzionerà ? Quale lo scenario del futuro, nostro e dei nostri figli tra 20 anni ?

Prof. Veicsteinas

Nostro, degli adulti? Gli adulti hanno la capacità e le possibilità, mediamente, di cambiare lo stile di vita. Ma non vogliono, se non in misura percentualmente limitata. Sovrappeso e malattie degenerative e metaboliche sono in costante aumento. Per i nostri figli e nipoti il futuro è ancora peggiore e drammatico. Dati di oggi dell'OMS indicano che se si procede di questo ritmo, sovrappeso e mancanza di attività fisica creeranno, tra 20-30 anni, oltre ai soliti problemi ben noti, anche un tale numero di soggetti da sottoporre a dialisi per insufficienza renale da diabete di tipo 2 da prosciugare quasi tutti i fondi della sanità che saranno disponibili. Salvo improponibili pesanti aumenti del budget. Ma non mi pare sia questo l'orientamento.

Per chiudere con una nota positiva. I giovani bormini sembrano esentati da questi problemi. Speriamo che l'amore per lo sport e l'educazione scolastica si mantengano immodificati anche in futuro.

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