Come sarà il 2014? Anno della vittoria? “È solo un arrivederci” (dal Valzer delle candele in francese)

Il 2014 pare sia l’anno della vittoria - Un po’ di storia – Le tradizioni - Capodanni di altre culture - Alcune tradizioni popolari italiane – Buon Anno!

Il 2014 pare sia l’anno della vittoria

Da mesi su un quotidiano italiano c’è la pubblicità ad un libro COME SARA' IL 2014? che presenta le profezie di sessanta celebrità da Massimo Gramellini a Gualtiero Marchesi, da Paola Mastrocola a Roberto D'Agostino, Stefano Rodotà, Piergiorgio Odifreddi e molti altri. L’autore Giorgio Dell’Arti dice che è un gioco, ma anche un interessante quadro della situazione politica, economica, sociale e culturale del nostro tempo e di ciò che ci aspetta nei prossimi mesi. Nessuno può dirlo con certezza, tant’è che si sprecano le previsioni poco allegre, ma tutti leggono con curiosità mista a timore gli oroscopi sul proprio domani. Si diventa un po’ bambini e non si ricorda  assolutamente che l’anno nuovo è solo un arrivederci al 2015.
Invece nella numerologia che è una dottrina antichissima ed esoterica, originata dai matematici storici come Pitagora, si studiano il modo in cui i numeri presenti in Natura influiscono sulle personalità degli individui e sui loro centri di equilibrio, e sugli avvenimenti. Non è matematica, però é molto più vicina alla astrologia e alle sapienze mistiche e all’esoterismo. Alla base c’è la convinzione che tutto sia un unico piano cosmico che si comporta in armonia seguendo precise matrici. In queste matrici i numeri sono non tanto delle quantità nel senso aritmetico, bensì delle “vibrazioni” delle “frequenze”, diverse appunto da numero a numero.
Il 2014 –pare- sia l’anno della vittoria. Tra qualche giorno  entreremo in un anno 7 - 2+0+1+4=7 - somma che esprime un risultato estremamente positivo. Il 7 è acquisire una nuova forza e autorevolezza, senza staccarsi dalle radici che ci hanno portato fin qui. Esso rappresenta il Codice Divino di Luce, tramite il quale la realtà si esprime: 7 giorni che suddividono il tempo, 7 note musicali che esprimono le vibrazioni dell'energia, i 7 chakra del corpo umano che sono le 7 porte energetiche di interscambio tra l'Uomo e l'ambiente. E non è un sincero augurio per tutti?

Un po’ di storia
Capodanno (da capo d'anno) è il primo giorno dell'anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo, e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa. Per le popolazioni che seguono il calendario giuliano, ad esempio alcune chiese ortodosse, ai fini strettamente religiosi l'inizio dell'anno viene celebrato nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano. Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno, più o meno come si usa a carnevale.
Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un'ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell'anno. Per esempio dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell'Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa e in seguito a Firenze) mentre in Spagna fino all'inizio del Seicento il cambio dell'anno era il 25 dicembre, giorno della Natività. In Francia fino al 1564 il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua), a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo mentre in Puglia, in Calabria e in Sardegna lo si festeggiava seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre. Queste diversità locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da città a città), continuarono anche dopo l'adozione del calendario gregoriano. Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore stabilendo che l'anno dovesse cominciare il 1º gennaio, cioè secondo lo stile moderno o della Circoncisione. L'adozione universale del calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio dell'anno divenne infine comune.

Le tradizioni
La tradizione italiana prevede una serie di rituali scaramantici per il primo dell'anno che possono essere rispettati più o meno strettamente come quello di vestire biancheria intima di colore rosso o di gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati (quest'ultima usanza è stata quasi completamente abbandonata). Le lenticchie vengono mangiate a cena il 31 dicembre come auspicio di ricchezza per l'anno nuovo e un'altra tradizione prevede il baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio. In Spagna c'è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d'uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid). In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per far entrare l'anno nuovo. In tutta l'ex Unione Sovietica è usanza scambiarsi e aprire i regali. Spesso vengono regalati cioccolatini o pupazzetti corrispondenti all'animale simbolo del calendario cinese dell'anno che verrà. In Ecuador e in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta (a volte con le sembianze di personaggi famosi, calciatori, etc.) riempiti di petardi così da bruciare ed esplodere ai rintocchi della mezzanotte. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè e ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l'arrivo di un nuovo anno (si ritiene infatti che questo sia il numero dei peccati che una persona commette in un anno e che in tal modo ci si purifichi). In tanti paesi che seguono il calendario Gregoriano, tra cui gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'Italia e altri, il Capodanno è anche una festa civile. In molti Paesi, se il 1º gennaio cade di sabato o domenica, allora il venerdì precedente o il lunedì successivo sono anche festivi. Israele è il solo paese che, pur usando il calendario gregoriano, non celebra il Capodanno come festa pubblica.

Capodanni di altre culture
Il Capodanno cinese, o capodanno lunare, si festeggia in diversi paesi dell'estremo oriente (tra cui Cina, Giappone, Corea, Mongolia, Nepal, Bhutan) in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio.
Il Capodanno vietnamita, il Tết Nguyên Đán, si festeggia in concomitanza con quello cinese.
Il Capodanno islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram e può corrispondere a qualsiasi periodo dell'anno gregoriano, in quanto l'anno lunare impiegato nel calendario islamico è circa 11 giorni più breve dell'anno solare del calendario gregoriano, *Losar, il capodanno tibetano, cade tra gennaio e marzo.
In Iran il Norouz coincide con l'equinozio primaverile (21 marzo). Anche il Naw-Ruz della fede bahá'í condivide lo stesso giorno.
La festa telegu (Ugadi) si colloca tra i mesi di marzo e aprile.
In Thailandia, Cambogia, Birmania e Bengala, il capodanno solare detto Songran è invece compreso tra il 13 aprile e il 15 dello stesso mese, in occasione del cambiamento di posizione del sole nell'anello dello zodiaco.
La festa mapuche si chiama invece We Tripantu e ha luogo il 31 giugno. La data coincide con il Capodanno inca (Inti Raymi).
Il Rosh haShana, il Capodanno ebraico, si celebra il 1° Tishri (settembre-ottobre). E’ l’anniversario della creazione e inaugura il periodo in cui Dio giudica l’operato degli uomini nell’anno appena trascorso; tutti sono chiamati a rendere conto del creato affidato alle loro cure. Gli ebrei si salutano reciprocamente: «Possa tu essere iscritto e segnato per un buon anno». La festa adombra anche il futuro verso il quale si muove tutto il creato. Durante il culto solenne si suona lo shofar (corno d’ariete) il cui suono proclama l’inizio della redenzione messianica di Israele e dell’umanità..
Enkutatash è il Capodanno etiopico, in data 11 settembre.
L'anno nuovo indù si festeggia due giorni prima di Diwali, il festival della Luce, cioè a metà novembre

Alcune  tradizioni popolari italiane
L'usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male, fisico e morale, accumulatesi nell'anno trascorso, è lanciare i cocci a mezzanotte.
L'usanza è variamente diffusa in Italia, ed è ancora viva in grandi città come Roma e Napoli, spesso con danni alle automobili in sosta e talvolta anche agli incauti passanti.
Ai cocci rotti, poi, si accompagnano gli spari, col duplice significato di cacciare gli spiriti maligni, e di esprimere allegria: quest'ultimo significato ha assunto un ruolo prevalente nella coscienza popolare, durante gli ultimi anni(che lavoraccio per le forze dell’ordine per eliminare questa pericolosa usanza!)
All'inizio dell'anno, queste tradizioni hanno soprattutto l’obiettivo di assicurarsi l'abbondanza, il benessere e la felicità per l’intero anno. Ciò si ricerca anzitutto attraverso la scelta dei cibi e dei dolci, tipici di quel giorno. La minestra di lenticchie, l'uva passa, secondo la tradizione popolare portano soldi.
Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, accumulerà l'abbondanza per tutto l'anno. L'uso presso i romani si chiamava “streniarum commercium”.
In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la “strenna”, con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni.
Inoltre: sempre per questa festa, vengono rievocati i prodigi.
A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l'acqua del fiume si arresti e diventi d’oro, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell'attimo e invece dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.
Tra i pronostici, è importante notare la prima persona che incontreremo per strada. È di buon augurio incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. La ragione di queste credenze è nel principio dell'analogia: il vecchio, vuoi dire che vivremo a lungo; il gobbo, porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere: così in Piemonte porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.
In Romagna, nella ricorrenza del Capodanno, si ha il principio dell'analogia e del contrasto dove i contadini dicono che “bisogna fare un poco di tutti i lavori perché cosi vanno a riuscire tutti bene”.
Nell'Abruzzo, invece: sono le donne che danno inizio a quante più faccende è possibile fare.
In altre regioni, il primo dell'anno deve trascorrere in riposo, altrimenti ci si affannerà per tutto l'anno.
Un'altra diffusa credenza è quella delle “calende”, per la quale si ritiene che dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell'anno si possa prevedere quello che farà nei dodici mesi.
In alcune regioni, come il Friuli, si cerca una conferma estendendo l'osservazione ai successivi dodici giorni, ossia fino a S. Paolo, facendo però riferimento ai corrispondenti dodici mesi in senso inverso. Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.C., ma dato che all’epoca l’inizio dell’anno non cadeva sempre nella data del 1° Gennaio, si assegnavano le calende tra S. Lucia e Natale, oppure tra Natale e l'Epifania.
Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano.
Essi prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace. Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà: se all'indietro, diminuirà.
E poi ciascuno racconterà le tradizioni che ci hanno tramandato i nostri nonni, no?
Da parte nostra che ci sia pace, amore, salute per tutti: Buon Anno!

 

Maria de falco Marotta & Team
Costume