TRENI, FACILITAZIONI PER I CANI. MENO PER I BAMBINI

Sono molti gli italiani che utilizzano il treno per spostarsi, ma non sempre per mamme, papà e bambini, è facile spostarsi usufruendo di questo mezzo. Oltre alle tariffe che non offrono molte agevolazioni - come invece avviene nella maggior parte degli altri paesi europei - le famiglie italiane devono affrontare anche altri problemi. Proprio alla fine di settembre Trenitalia ha sospeso il divieto di portare sui treni i cani di grossa taglia. "E' paradossale - ha detto la presidente del Moige, Maria Rita Munizzi - che si discuta sull'opportunità di portare cani grandi in treno, senza prendere coscienza di un fatto: un biglietto per un bambino di 5 anni, da Milano a Napoli, in intercity, ci costa quasi 30 euro, mentre portarsi dietro un cane di taglia grande non costa mai più di 5 euro, per qualsiasi tratta: si sta perdendo di vista, secondo noi, l'obiettivo principale, che dovrebbe essere quello di una politica aziendale che venga incontro il più possibile alle famiglie. Basti pensare che un cane di grossa taglia supera i 30 kg, mentre un bambino di 5 anni non raggiunge a volte i 20 Kg. Ma la questione non è solo quella se portare o non portare i cani, bensì quella di focalizzare l'attenzione sulla discriminazione verso i genitori, rispetto ai proprietari di cani. C'è lo spazio per tenere cani anche di taglia grande a 5 euro per qualsiasi tratta? In termini aziendali spazio significa costo, ed allora sarà possibile anche trovare il modo di far pagare meno i bambini. E invece si preferiscono politiche per i cani e ancora una volta le famiglie sono discriminate".

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