Contadini, basta bruciare i residui...

Dimostrazione di come si fanno le leggi in Europa, da ignoranti della realtà

La nuova disciplina dei rifiuti introdotta dal decreto legislativo 205/2010 ha recepito la direttiva n. 2008/98/Ce, emanata in applicazione del Protocollo di Kyoto per ridurre le emissioni inquinanti e di anidrite carbonica. In questo modo la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale si configura quindi come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile penalmente oltre che amministrativamente ai sensi dell′art. 256 del D.Lgs 152/2006. Il decreto 205 è ingiusto e iniquo, scritto da chi non conosce la materia, perché ha equiparato a rifiuti speciali anche le sarmenti della vite, i residui di potatura di ulivo e di altre culture, che non si possono più bruciare nei campi, non tenendo conto che si tratta in questo caso di una pratica naturale che rientra nel ciclo del carbonio che così ritorna in natura.  Il legislatore  non ha infatti studiato a fondo le realtà in cui questa legge interviene, dato che per l’agricoltore è solo un aggravio di costi. Io sono un euroscettico sempre più convinto  che  le direttive europee dovrebbero essere recepite in Italia con più attenzione. Pura follia considerare rifiuti speciali i tralci e residui di potatura. Questa norma deve essere abrogata al più presto, anche perché il loro smaltimento è così diventato economicamente insostenibile per le aziende.Mario Pulimanti 

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