IL PRANZO DI NATALE CON I POVERI. IN TUTTO IL MONDO L’INIZIATIVA DELLA COMUNITA’ DI S.EGIDIO

Il pranzo di Natale con i poveri è una tradizione della Comunità di Sant'Egidio da quando, nel 1982, un piccolo gruppo di persone povere fu accolto attorno alla tavola della festa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Erano circa 20 invitati: c'erano alcuni anziani del quartiere, di cui eravamo amici da tempo, che in quel giorno sarebbero rimasti soli, e alcune persone senza fissa dimora conosciute nelle strade di Roma.

Sono passati 25 anni da quel primo pranzo: da allora la tavola si è allargata di anno in anno e da Trastevere ha raggiunto tante parti del mondo, dovunque la Comunità è presente.

Un Natale straordinario che lo scorso anno ha coinvolto decine di migliaia di persone in oltre 60 paesi diversi: gente che vive nella strada, negli istituti, nelle carceri: tutti quei poveri che la Comunità aiuta durante l'anno e molti altri che si sono aggiunti per la festa.

La festa si fa nelle chiese, nelle case, ma anche negli istituti per anziani, per bambini, per handicappati, nelle carceri, negli ospedali, perfino nelle strade. Perché il senso è proprio portare la festa anche negli angoli più bui, più freddi, più sperduti e dimenticati.

La festa arriva dappertutto: si può, anzi si vuole, fare festa nei tanti luoghi tristi, di dolore del mondo: è per questo che la Comunità vuole festeggiare il Natale anche in strada, in carcere, negli istituti, dove vivono tante persone sole: bambini, anziani, malati, negli ospedali o nei lebbrosari, dove almeno per un giorno si può dimenticare il peso della malattia e della solitudine.

E’ l’esperienza delle tante cene nella strada la notte di Natale con chi non ha casa. Nelle città fredde del Nord, da Mosca a Barcellona, dove tra le luci e le insegne luminose, tanti poveri restano soli, o nelle città povere del Sud del mondo.

Anche lì il cibo, un regalo semplice, un piccolo presepe, l’alberello di Natale, la musica, ma soprattutto l’amicizia, la gioia, l’attenzione ad ognuno, sono gli “ingredienti” di una festa bella perché piena di amore per chi soffre.

La festa negli anni si è andata allargando, come per un benefico contagio, e ha raggiunto anche tanti paesi del Sud del mondo in tutti i continenti.

Feste belle, in molti casi organizzate con pochissimi mezzi e con un grande impegno da parte di giovani che vivono per lo più in situazioni di povertà e di conflitto.

Lo scorso anno in America oltre 4000 persone hanno fatto festa in Salvador, Messico, Argentina, Guatemala e anche a Cuba, dove gli adolescenti del Paese dell’Arcobaleno hanno organizzato e animato un pranzo per gli anziani.

A Cochabamba, in Bolivia, alcune ragazze della Comunità si recano nel carcere femminile dove molti bambini sono detenuti insieme alle madri. Queste donne, povere e a volte analfabete, sono spesso sole e incapaci di farsi carico della crescita dei figli. Con loro è stato fatto un pranzo in carcere a cui hanno partecipato tutte le 600 detenute.

In molte città dell’Indonesia, che è il più popoloso paese musulmano del mondo, l’invito della Comunità rappresenta un momento di festa e di amicizia tra le diverse comunità religiose.

Ma anche in tanti luoghi dell’Africa arriverà la gioia della festa: nel solo Mozambico il Natale sarà festeggiato in oltre 20 città, coinvolgendo bambini di strada, mendicanti, lebbrosi, ciechi, famiglie povere e tanti carcerati.

In Africa la povertà emerge con particolare durezza nelle carceri. Nella maggior parte dei casi non ci sono letti, non ci sono bagni e le celle sono affollatissime. Le condizioni igieniche sono pessime: ci si ammala facilmente e a volte si muore. Il vitto fornito dall'istituzione carceraria è insufficiente. Chi non ha parenti che portano il cibo, soffre per la fame. Per questo molte comunità africane, in Mozambico, Guinea Conakry, Burkina Faso, non solo visitano regolarmente i carcerati, ma nel giorno di Natale preparano un pasto che è per tanti l’unico vero pranzo di tutto l’anno.

In Costa d’Avorio, in Cameroun, in Madagascar, in Tanzania, in Uganda si fa festa con i mendicanti ciechi e i bambini di strada.

E’ significativo che, nonostante i pochi mezzi di cui dispongono le comunità africane, raggiungeranno con i pranzi da natale decine di migliaia di persone, quante nella sola Europa.

Natale a Roma e in altre città

- A Roma 38 pranzi con 10.000 ospiti; 2000 ospiti a Trastevere.

- Natale in Italia: tra le tante città: Genova, Messina, Bari, Milano, Firenze, Torino, Novara, Padova, Napoli, Catania, Cosenza, Palermo, Trieste, Reggio Calabria

- Natale nel Mondo: In più di 450 città del mondo oltre 60.000 gli ospitii, dall’Europa (Spagna, Germania, Russia Austria, Ungheria, Romania, Francia, Portogallo, Ucraina, Belgio, Inghilterra, etc.) alle Americhe (Salvador, Messico, Argentina, Guatemala, Cuba, A Cochabamba, in Bolivia), all’Africa (Mozambico, Guinea Conakry, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Camerun, Madagascar, Tanzania, Uganda, Congo, a Kinshasa) all’asia, in molte città dell’Indonesia.

E per S. Silvestro…

Il 31 dicembre all’Auditorium di Roma, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, il tradizionale pranzo con i poveri e gli anziani di Roma, alle ore 20.00. Seguirà la festa Gospel.

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