L'ANGOLO DI EZIO MAIFRÉ: FERIE D'AGOSTO E TUTTO VA BENE 11 8 30 6

Sciur Albèrtu, colgo l'opportunità che Lei, cortesemente mi dà, e cioè la facoltà di pubblicare " qualche mio testo " sul Suo giornale.

Dirò subito a chi eventualmente mi leggerà che ciò che ho scritto è stato dettato da un animo turbato e inquieto per questi momenti politici e finanziari.

Prego quindi di considerare le mie parole come quelle di un " povero Cristo " sballottato, stordito, al punto da barcollare innanzi ai telegiornali della sera di questi tempi .

Ho fin pensato che il " Padre Eterno " ci ha creati come pesciolini in una grande vasca, dove i pesci più grossi mangiano i pesci più piccoli.

Ho fin pensato che le Beatitudini Evangeliche siano un reperto archeologico. Dovrò quindi chiedere il perdono in confessione per un pensiero così errato. Confesso d'avere amato con cuore sincero Il nostro Presidente della Repubblica, quando ieri sera ho sentito il suo discorso alla televisione.

Mi sono detto: ecco un papà, uno di quelli che se gli chiedo di mangiare un panino con la mortadella con me lo fa, mentre certi Amministratori del mio Paese li sento più lontano di un Marziano e con il fare d'un Duce.

Scur Albèrtu, perché non possiamo sperare nel ritorno del comune buon senso ?

Perché non possiamo sperare in coloro che con un colpo o un stretta di mano reciproca sigillano un patto valido più di quello notarile ?

Ho voglia di questa gente, di gente che mangia mortadella con i poveretti, di gente che mantiene le promesse fatte. Di gente che suda con la gente povera.

Basta così! Ho parlato fin troppo. Ora le invio in allegato il mio " scalcinato, ma sentito commento alle parole di Gianluigi Garbellini ", capogruppo della Minoranza in Tirano. Ho detto il mio pensiero serenamente e grazie a tutti finché lo posso fare e, se non collima con il Vostro tolleratelo, poiché siamo in un sistema democratico.

Cari saluti

Ezio Maifrè

Ferie d'agosto e tutto va bene

Mi verrebbe voglia di gridare al vento: siamo in ferie, siamo in agosto e tutto va bene. Lo farei volentieri mentre guardo le gente allegra e spensierata passeggiare sul bel viale Italia in Tirano o mentre, dal trenino rosso superaffollato, i passeggeri salutano gioiosi dalle carrozze panoramiche. Lo griderei al bel trenino giallo che con il suo " tlon-tlon " si annuncia festoso tra il traffico cittadino.

L'annuncerei volentieri a tutti, come un guardiano sulla torre gridando: " siamo in ferie e tutto va bene. Abbuffiamoci tranquilli, divoriamo chisciöi, trangugiamo pizzoccheri e sciàtt , caviamo tappi alle bottiglie e beviamo vino di Valtellina, prosciughiamo botti. Danziamo come falene impazzite intorno ad un lampione perché al Mondo si vive una sola volta" .

Purtroppo non lo posso gridare perché so che in settembre arriverà il

" castigamàtt" cioè l'uomo nero che farà pagare il conto. E sì ! Ricordate il detto: Dòpu avè maiàa de Pàpa, quàndu 'l rüà 'l cünt, fa mìga sü la bùca de vàca! "

Peccato però che non tutti hanno mangiato da Papa, ma molti pagheranno egualmente le abbuffate altrui.

Ho un groppo in gola quando leggo e sento giornali e telegiornali che annunciano quasi ogni giorno sventure finanziarie con listini al ribasso. Siamo sul Titanìc che affonda ? Non vedo nessun ratto scappare ! L'orchestra suona, si canta e ci si diverte. C'è anche chi suona la trombetta d'allarme, ma nel frastuono i suoni si confondono e ognuno bada ai fatti propri.

I telegiornali ci mostrano i politici che litigano fra loro con espressioni al limite dell'insulto e ognuno tira la stessa coperta che è troppo corta per coprire tutti.

I grafici degli indicatori finanziari sembrano saette cadenti. Sembra d'essere su un brigantino dove i pirati hanno assaltato il veliero cercando l'oro di bordo e i marinai in mutande calano la scialuppa di salvataggio. La ormai frase famosa "tranquilli, tutto va bene " che ha echeggiato per quasi tre anni a questa parte sembra suonare stonata, anzi ora è un " canto di corvo " e nessuno più ci crede.

Il cittadino comune vede i sudati risparmi raggrinzire nella bufera finanziaria internazionale e si smarrisce nei propri pensieri pensando a cosa succederà al proprio lavoro, alla propria famiglia e al proprio futuro.

Suvvia, non pensiamoci. Ferragosto è passato ma le vacanze continuano ancora e non conviene aprire gli occhi. La vacanza, l'aria di vacanza è bella. Conviene ancora sognare per un poco. Via, via ! Meglio non pensarci. Non facciamo i soliti " Valtelìn " incapaci di espellere il tarlo che ci corrode l'animo quando qualcosa non funziona e ci attanaglia il pensiero del buon padre di famiglia che si preoccupa del pane dei propri suoi figli.

Forse siamo salvi. Ci consola in questo momento l'espressione del nostro Sindaco Del Simone Pietro quando dice " Per ora, nonostante i tagli, la situazione rimane sotto controllo". L'espressione mi fa piacere e mi rilassa.

Ma un'altra questione mi assilla e che bene mi illustra il professor Gianluigi Garbellini.

Una premessa è necessaria. Nel professore ho posto la mia fiducia ed ho voluto chiedere un suo punto di vista riguardante la questione annosa della Tangenziale di Tirano, a me molto cara, e che vorrei vedere realizzata prima di occupare il mio posto nel sottosuolo. Non è la prima volta che le sue parole mi portano a riflessioni profonde e a volte faticose, ma vale però la pena, ve lo assicuro. Uno delle sue caratteristiche, oltre ad essere storico e letterato, è la sua espressione di linguaggio ricco di senso comune.

Non ha picchi d'ira e non ha boria ! E' una persona equilibrata e sincera, forse poco " politicizzata " e, se può sembrare " teneramente vulnerabile", ha quasi sempre la stoccata finale con contendente al suolo.

La sua caratteristica che più mi affascina è quella d'essere persona onesta e disinteressata quando cura gli interessi di chi gli ha dato la proprio fiducia e questo glielo si legge negli occhi quando parla o ti ascolta.

Cito alcune sue espressioni che mi hanno dato modo di riflettere sulla questione della tangenziale di Tirano e che mi permetto di commentare con scarne parole.

" Si potrebbe scrivere una sorta di storia romanzata sulla prevista tangenziale di Tirano, una tormentata gestazione non di mesi, ma di lunghi decenni a partire dagli ultimi del secolo scorso e non ancora "a termine", anzi senza alcuna possibilità di prevederne i tempi di compimento. Salutare quindi può essere ritenuto il recente intervento sulla stampa del vice-sindaco Gian Martino Della Vedova, che, con il cipiglio di cui sa dar prova, ha rotto il silenzio e mosso le acque da troppo tempo stagnanti, toccando forse - ahimè - un dolorante nervo scoperto. Quale apatia, disinteresse, paziente attesa, prudenza, fiducia nel sotterraneo lavoro dei politici o, viceversa, sfiducia su tutto il campo e quale rassegnazione potrebbe esser letta questa innaturale immobilità dell'opinione pubblica tiranese, che ora ha ricevuto un "sano scossone" di risveglio, anche grazie alla forte - forse spropositata - reazione del sindaco in totale dissonanza con le parole del suo vice".

Io sono testimone, come tantissimi tiranesi, della tormentata vicenda della Tangenziale e non posso che ringraziare il vice Sindaco Della Vedova Martino.

Con il " cipiglio " che gli è caratteristico ha rotto il silenzio e ha mosso le acque che ai più sembrano stagnanti . Sono uno dei tanti che con paziente attesa, anzi infinita pazienza, ho sperato e spero nel lavoro sotterraneo dei politici e attendo qualcosa di reale, di concreto, di fattibile da loro.

I tiranesi non sono uomini rassegnati; lo dimostrano le 520 e più firme della petizione apparsa sul giornale on- line Intorno Tirano del dott. Marco Travaglia. Lo dimostra l'appello di un firmatario che " desidera " una conferenza pubblica presente Maggioranza e Minoranza e i firmatari della petizione con il titolo espressivo " Tangenziale di Tirano. Sogno o realtà".

Lasciamo ancora parlare Garbellini " Non è mistero che il sindaco da mesi sia intenzionato a dedicare una intera seduta del Consiglio Comunale allo scottante tema. Come interpretare la sua esitazione e l'evidente rimando nel tempo? Forse al fatto che nulla di nuovo è all'orizzonte e nulla può dire rispetto a quanto già noto e, tutto sommato, poco convincente? Che sia in attesa di novità che tardano a venire o che forse non verranno affatto nel convulso e teso clima politico-economico-finanziario di questa allucinante estate per cui nulla più può esser dato per certo? Che, invece, le notizie siano del tutto negative? Legittimi a questo punto sono i "cattivi pensieri", le illazioni, il pessimismo, l'incalzante critica ai politici locali e "romani" e perfino l'esasperazione, la quale potrebbe far alzare la voce dei Tiranesi in un inusitato "chiasso mediatico" (e non solo mediatico?), poiché la misura ora è colma. Non se ne può più….."

E' vero, non se ne può più. Gli interrogativi che si pone ormai il cittadino tiranese fanno venire " l'ulcera allo stomaco " al benpensante.

Bella è la nostra Tirano. Sono graziosi e affollati i tavoli con " gazebo " dei confortevoli ristoranti lungo il Viale Italia. Ottimi sono i gelati e le bibite servite con

modo professionale ma, poveri noi, con il buon gelato, il buon pasto, la buona birra ci sorbiamo lo " smog " dell'intensissimo traffico condito da rumori assordanti. Ne va di mezzo il nostro bene più prezioso: la salute, poi il turismo, senza contare il tempo perso per le lunghe colonne, per i disagi nostri e dei villeggianti.

Quando c'era da dare per la sicurezza energetica nazionale il tiranese non si è tirato indietro e ha dato parte del suo territorio e delle sue bellezze per il transito della " tangenziale elettronica " della linea 380 kV Robbia- S. Fiorano. E' buona regola che chi dà debba anche ricevere. Il nostro compenso a quel "sacrificio" dovrebbe essere anche la Tangenziale di Tirano costruita in tempi rapidi.

Ci si chiede quali siano le notizie di "ultimo grido" , i fatti concreti della "osannata " tangenziale in questi tempi di " teso clima politico-economico-finanziario di questa allucinante estate per cui nulla più può esser dato per certo? "

" Non è mistero che il sindaco da mesi sia intenzionato a dedicare una intera seduta del Consiglio Comunale allo scottante tema" .

Dunque perché non dedicare entro settembre un'intera seduta del Consiglio Comunale, per esempio un " Consiglio Comunale aperto " ( anche se lo statuto comunale non lo prevede) sullo scottante tema dove gli intervenuti possano chiedere chiarimenti o anche indire una Assemblea pubblica dove le Autorità Comunali, Provinciali e Regionali possano chiarire la situazione ai cittadini e tutti i componenti della Assemblea e i firmatari della petizione possano esporre il proprio punto di vista ? Sapremmo chi è intervenuto e un domani a chi apporre la " coccarda " di merito all'onorato Sindaco o Politico mentre taglia il nastro d'inaugurazione della tangenziale di Tirano.

Ezio Maifrè

Ezio Maifrè
Costume