Il senso del Natale secondo Carla Paganella

Natale.... profumo di pino, fresco, fragrante, frizzante come l'aria di certe mattine di tardo autunno, la cera delle candeline che si scioglie piano piano, poi sostituite dalle lucine che si rincorrevano e giocavano a nascondino tra i rami, le palline di vetro colorate dai cento riflessi, luminose e preziose, attenta....se cadono si rompono.  L'albero è davvero grande e splendente, illumina tutta la stanza e sotto il presepe, con la grotta e le montagne di cartapersta dipinte a tempera, il muschio fresco, le statuine in gesso fragili e delicate come le palline dell'albero, i colori tenui, i volti espressivi, le vesti curate nei minimi dettagli, Maria, Giuseppe e Gesù steso nella paglia, paffutello e roseo. E poi la tavola, allungata per l'occasione, piatti e bicchieri del servizio buono altrettanto fragili e che ogni anno perdeva qualche pezzo, quasi un pedaggio, un tributo  da pagare alla festa. Ma non era un dramma, l'importante era stare insieme, tutta la famiglia riunita, nonni, bisnonni, zii...i ravioli in brodo, i tortelli di zucca, il lesso con la mostarda, la carta dei mandarini e degli aranci che bruciava e saliva su su fino al soffitto,  il pandoro rigorosamente inzuppato nello spumante, tradizioni di famiglia. Il senso del Natale.... essere insieme, essere contenti di stare insieme, lasciare alle spalle pensieri, preoccupazioni, difficoltà, sapere di poterle condividere intorno a quella tavola illuminata dalle luci di quel pino odoroso che via via, inesorabilmente avrebbe perso e sparso per terra i suoi aghi, confortati dalla speranza di quella stella cometa sopra la grotta del Bambin Gesù. Era mio padre che ogni anno addobbava l'albero e preparava il presepe, quante volte l'ho aiutato ... chissà perchè allora il mio albero e il mio presepe non sono  belli come i suoi, persone care non ci sono più ma il loro ricordo è nitido e indelebile, il senso del Natale sì,  è rimasto uguale. Grazie papà. 

Carla Paganella

Un ricordo personale, familiare quello di Carla. Ma forse che non ci ritroviamo in tanti in quella rievocazione, così lontana e così vicina, così simile per l'universalità dei valori che ne sono a Monte? (ndd)

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