Sì morte ovunque ma, meteo, questo novembre non è poi così male

Ci sono ben altre cose che non vanno. A Gaza si muore e  Peres, uomo della pace, ha detto rivolgendosi a chi critica “vorrei vedere voi se foste sotto una pioggia continua di razzi!”. E' vero, come è vero che il via lo ha dato Hamas con tanti di quei razzi che c'è da chiedersi come vengano e da dove vengano. Qualcuno li fornirà, a 750 dollari l'uno (ne costano 4.000 quelli che Israele usa per intercettarli). Razzi che producono ad Israele solo qualche scalfittura provocando reazioni che la stessa ONU sta accusando di essere ben oltre il comprensibile. La realtà è che dopo l'incontro dal Papa di Abu Mazen e Peres i signori della guerra, dell'una e dell'altra parte, si sono spaventati temendo che potesse scoppiare la pace, sia pure non subito e con la indispensabile gradualità. Le tombe di tanti bambini fanno comodo ad Hamas come ai duri israeliani fa comodo rigettare l'accusa dicendo che Hamas usa donne e bambini come scudi umani. Cinismo alle stelle.

Salendo a nord per un paio di migliaia di km altri signori della guerra in azione, persino abbattendo aerei, uno dei quali non militare, con quasi 300 persone a bordo, con tantissimi bambini ma – si dice – “è stato un errore”. Tutti rassicurati dunque, non l'hanno fatto apposta... Ma per piacereeee!!! (non dimentichiamo il problema della rotta. Come mai in zona di guerra? Ma ovvio: rotta piò corta e minor consumo di carburante, no!

Meno male però che è scoppiata la pace, tornando indietro, dalle parti del Golan, tradizionale confine conteso fra Israele e Siria. Deve essere così visto che sino a 15 giorni fa le notizie sulla Siria aprivano tutti i telegiornali... Oggi non ne parla più nessuno come poco si dice dell'Irak con quel crimine contro l'umanità che è rappresentato da quel che succede a Mossul, sia contro i cristiani che contro la dignità e le integrità delle donne, sunnite o sciite che siano. Là però, anche se i giornali tacciono, si continua a sparare e a far fare affari ai venditori di bare.

A scuola un tempo si insegnava una cosa caduta in disuso: la ratio degli eventi storici, cause remote e cause prossime. Esempio costante l'attentato di Sarajevo qualche causa prossima della prima guerra mondiale che in realtà aveva ben diverse cause remote. Quale la causa remota del terremoto guerrafondaio di questi giorni? Non l'unica ma determinante la politica sbagliata dell'Occidente, cieca addirittura quella degli Stati Uniti. Il trio della guerra (Bush, Rumsfeld, Blair) con il secondo conflitto irakeno, inutile, dannoso, crimine addirittura per via di una ecatombe di civili, ne ha la principale responsabilità avendo gettato il più laico dei Paesi arabi in mano ai vari signorotti della guerra e magari ad estremisti come il Califfo di Mossul. Per non parlare della bufala della cosiddetta Primavera araba, scusa per far partire gli aerei francesi e poi gli altri gli annunciati '10.000 morti di Bengasi', la balla più colossale dalla fine della guerra ad oggi come lo era stata quella delle armi di distruzione di massa di Saddam.

Manipolazioni della pubblica opinione. E la strada dell'antipolitica, del business che guida da una plancia nascosta gli eventi prosegue. Duri gli USA: sanzioni severe contro la Russia perchè a loro fa comodo così, ma la Russia è Europa anche se il suo territorio si stende sino all'Oeano e l'Europa – occorre avere il coraggio di dirlo – ha bisogno della Russia avendo invece tantissimo da perdere se si lascia andare avanti il discorso del BRICS. Una Europa la cui inconsistenza internazionale se in immagine è rappresentata da quella specie di ectoplasma che è la baronessa 'ministro degli esteri', il nulla al potere per fortuna in scadenza, nella sostanza è dimostrata dalla impotenza eretta a sistema sullo scenario mondiale.

E avanti coi morti, e avanti con le distruzioni, sempre più solo il Pontefice anche per i tantissimi Don Abbondio, laici e in tonaca, che il mondo cristiano annovera a fronte di altri che 5 volte al giorno si ricordano che non c'è solo la materia ma anche lo spirito.

Ma che novembre!
Verissimo tutto quanto ma in effetti che c'è da lamentarsi? Pensiamo al clima. Questo novembre non è poi così male. E' vero che sembra una dannazione quella che ci costringe il sabato e la domenica in casa per quella che è diventata una prassi: pioggia anche fitta e poi quando si è a mezza domenica, irritante, ecco le nubi rarefarsi con un sole da presa in giro. Dicono che secondo il calendario sia luglio, ma questa è una ricostruzione artificiale. Lasciamo alla natura dircelo visto che ci telefonano da una quota di circa 3000 metri che sta nevicando mentre da un'altra parte, la Pirovano sopra lo Stelvio, ci dicono che sì si è scesi a 3 gradi ma che adesso la temperatura sta risalendo Un bel novembre dunque che però ha anche sprazzi inauditi. Pensiamo qualche giorno fa a Sondrio quando sì, è vero sono stati toccati i 37 gradi, ore 16, ma alle 19 erano tornati a 18 gradi e poi di notte, dicevano, ancora parecchio meno.

Avanti tutta. Che disastro!
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