QUELLA FIAT AL QUIRINALE...2013aprile20.62
Dobbiamo dire che ci é proprio piaciuto vedere arrivare suilla blindatissima Piazza del Quirinale quella Fiat Ulysse e, tra gli sguardi un po' attoniti un po' preoccupati di forze dell'ordine e 'commessi' della Presidenza della Repubblica, addirittura pretendere di entrare dal portone di quella che per tanto tempo fu residenza dei Papi.
Non era mai successo ma di questi tempi é di moda. Basta prendere per esempio il settennato bis del Presidente per capire che può succedere di tutto.
Inaudito! Chi era a bordo di quell'auto (dati dalla ricerca della redazione) Fiat Ulysse, bollo pagato il 30 gennaio, targata DS822GX, quindi neppure recente, 1997 di cilindrata, 100 kW di potenza, Euro4 e quindi a posto anche con l'ambiente? Era uno che aveva diritto di entrare, anche se non aveva l'auto blu, anche se non aveva l'autista, anche se non aveva la scorta.
Era il Presidente del Consiglio in pectore che dopo la comunicazione telefonica andava di persona a firmare il verbale di incarico a formare il nuovo Governo.
Era Enrico Letta.
Una cosa del genere merita attenzione richiamando inoltre l'attenzione dei lettori, di qualsivoglia idea politica siano. E' una cosa da niente, dirà qualcuno ma non é vero. Sui giornali finisce tutto quello che non va bene. E' difficile che salga alla ribalta quello che va bene ingenerando così l'idea che tutto sia uno sfascio, che tutti siano dei ladri, che tutti siano degli incompetenti, salvo poi, quando si indicano persone vicine conosciute come persone per bene anche se si occupano della cosa pubblica, rifugiarsi nel corner, quello del detto "esclusi i presenti..."
Visto il numero di auto blu in Valtellina (forse in tutto una risalente ai tempi di Carlo Codega, quella della Provincia, i cui amministratori peraltro vanno in giro con le loro di auto) a un Presidente del Consiglio che si comporta così una targa di 'Valtellinese ad honorem' dovrebbe pure essergli attribuita!
GdS