All'Aprica svegliano l'erba

Sunà da mars: tradizione e intrattenimento
Il Sunà da mars è la più antica tradizione aprichese le cui origini si perdono in un lontano passato rurale in cui l’arrivo della primavera era visto come una liberazione dall’inverno, lungo periodo di stallo e scarsità di provviste. Lo sciogliersi delle nevi e il risveglio della natura erano sinonimo di vita. E quindi alle porte di marzo (mars) tutto il paese risuonava dei campanacci che gli uomini più valenti suonavano per le vie, proprio per “svegliare l’erba”.
Aprica ha negli anni cambiato natura e la vocazione turistica, soprattutto invernale, ha preso il sopravvento ma la tradizione non si è mai persa. E proprio perché l’evento ha assunto una valenza anche turistica, quest’anno è stata anticipata dal 28 al sabato 24 febbraio. Da ognuna delle sei contrade del paese parte un corteo di forzuti “scampanatori” che sfilano suonando enormi campanacci. I sei cortei si ritrovano tutti all’altezza dell’arco in corso Roma e da lì un unico gruppo riparte verso Piazza da li sés cuntradi.
In piazza viene cucinato il mach, piatto tipico dell’evento, il cui nome richiama la forza che gli uomini devono avere per poter sfilare reggendo i grossi campanacci. Solo chi partecipa a uno dei cortei dall’inizio, in contrada riceve un buono per degustare il mach. Chi si aggrega a corteo iniziato o arriva direttamente in piazza può acquistare il buono a 5,00€.
Le temperature rigide di questi giorni invoglieranno sicuramente tutti a munirsi di qualche sorta di campana, perché non c’è modo migliore per riscaldarsi che suonare e ormai anche i tanti turisti che partecipano lo sanno. Per una notte si respira un’atmosfera suggestiva che incanta, con un suono che riverbera in ogni angolo del paese.

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