LUTTAZZI & C.: SATIRA A SENSO UNICO
Ufficialmente Daniele Luttazzi è stato licenziato da LA7 per aver offeso Giuliano Ferrara, ufficiosamente per le critiche blasfeme mosse all’enciclica di Papa Ratzinger. Questi laicissimi guitti da palcoscenico, “affetti” in massa (la lista è lunghissima) da “grillite acuta” (“patologia” il cui virus primordiale scaturì dal saltimbanco Beppe Grillo), ci dovrebbero spiegare perché quando devono scegliere un soggetto da immolare sull’altare del loro ego, guarda caso, parano sempre contro la Chiesa Cattolica. Eppure se facessero una ricognizione in casa loro, di personaggi e istituzioni da sbeffeggiare ne troverebbero a iosa! Ad esempio, perché non cominciano a canzonare le magnifiche sorti e progressive dell’illuminismo, i cui ideatori e continuatori (i laici del nostro tempo) dopo aver rimosso Dio dall’orizzonte umano si sono ridotti a credere agli oroscopi, ai maghi, agli spiriti guida e agli asini che volano? Oppure perché non ironizzano sui padri “nobili” del comunismo e del nazismo (ideologica a stretta parentela atea) che prima di prendere importanti decisioni praticavano riti esoterici? E perché non mettono alla berlina gli effetti “democratici” del comunismo che dopo aver proclamato l’eguaglianza e la giustizia sociale sterminò intere nazioni e portò fame, miseria e dittature in mezzo mondo? Ma le ridicolaggini dell’universo a cui appartengono, potrebbero continuare a lungo se si inoltrassero nel meandri della politica contemporanea. Una solo cosa è innegabile: la Chiesa Cattolica è l’unica istituzione che dona “gratis”uomini al mondo, mentre tutte le altre, perseguono esclusivamente i propri meschini interessi personali!
Gianni Toffali
Nostra nota: la ragione per cui…
Un giornale ha pubblicato la sequenza di obiettivi delle pièces di Luttazzi, comunque riferibili alla chiesa – naturalmente quella cattolica; con le altre é meglio non provarci! - chiedendosi la ragione per cui questo a andare su un binario a senso unico. La risposta può venire dalla psicologia che può parlare di frustrazioni o, in altri casi, di una situazione simile a quella della dialettica “amore-odio”. Quasi un esorcizzare un permanente segnalatore che bussa alla porta di una coscienza, ritenuta quantomeno, in fallo. In altri termini, meno complicati, uno sfogo, destinato poi ad essere bene accolto da quanti la contraddizione ce l’hanno dentro e non hanno certamente la voglia di scoprirlo.
Il verso Dantesco è il commento più appropriato: “non ti curar di lor….” con quel che segue. (ndd)