L’OSSERVATORIO TV, PROTEZIONE MINORI: A NOVEMBRE RAI DUE LA RETE PIU’ CONTESTATA
Che sui palinsesti della nostra tv ci fosse molto da ridire, soprattutto riguardo alla programmazione idonea ai minori non avevamo dubbio. Fino ad oggi le segnalazioni di protesta giunte all’Osservatorio Tv del Moige attraverso il numero verde 800.93.70.70 avevano riguardato, per la maggior parte, le reti Mediaset. Non che la Rai non abbia mai sbagliato la programmazione di un film o un reality, ma fino ad oggi era sempre sembrato che la tv pubblica mantenesse un minimo di qualità in più. E invece nel mese di novembre ecco la sorpresa: Rai Due è salita alla vetta della classifica delle reti più protestate dai nostri utenti. La causa è da imputare soprattutto ad alcuni telefilm come Cold Case, N.C.I.S. e Criminal Minds, che per quanto possano essere graditi ad un pubblico adulto sono inadatti ai minori per le scene cruente e l’alto livello di tensione. Il Moige ha immediatamente chiesto spiegazioni alla Rai per questo tipo di programmazione e, fortunatamente, ha ricevuto della rassicurazioni. “Ci è stato garantito – racconta Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Tv – che si lavorerà in positivo sull’arricchimento dell’offerta di programmi di musica e sport per i più giovani, e sotto l’albero di Natale troveremo un programma di tre ore con musica dal mondo e guest star proprio per loro, un programma che usi appunto la musica come linguaggio universale”. In casa Rai a novembre non sono entrate solo critiche ma anche applausi, in modo particolare per ‘Il quinto dell’Inferno’, la performance di Benigni su Rai Uno. “Un Benigni che, come un fiume in piena, interpreta e spiega al vasto pubblico un canto della Divina Commedia, mostrando che anche le vette della poesia italiana possono essere proposte e accolte con successo se ci si cimenta con passione, se si crede a ciò che esse trasmettono, se si desidera far comprendere al pubblico che ci sono valori grandi sempre validi al di là dei tempi e sempre comunicabili da uno dei più grandi poeti della storia. E probabilmente è riuscito anche a far sentire gli Italiani un po’ più fieri di esserlo. Peccato per quel timore iniziale espresso con l’introduzione di battute volgari e doppi sensi probabilmente per attirare l’attenzione del pubblico: un talento come quello di Benigni non ha bisogno della volgarità per creare interesse e ascolto”.
Moige