11 20 10 LA GUERRA DI CENTRO VALLE

Pesantemente sconfitto però sul campo dalle famiglie

Centro Valle in guerra contro il Cfp di Sondrio, il Centro di Formazione Professionale. Ultimi della serie due scoop formidabili, realizzati parlando con una FOLTISSIMA RAPPRESENTANZA di alunni della scuola (una quindicina di scioperanti in tutto tempo fa e 17 contestatori in tuttoora).

Si potrebbe pensare a chissà quali guai lassù visti i titoloni e lo spazio dedicato a questi roboanti scoop.

Titoli da siluri micidiali rivelatisi petardini, ma quelli scarsi che fanno flop, da carnevale.

Lo scioperino presentato come uno da autunno caldo!!!

Tempo fa la notizia in realtà non sarebbe stata quella dello scioperino, ma il contrario. Mentre le scuole di tutta Italia scioperavano, al Cfp la iperstragrande maggioranza degli studenti non ha dato retta al gruppettino di istigatori ed ha preferito il chiuso delle aule a una passeggiata in città. La giornata era bellissima. Sono stati poi gli stessi scioperanti a chiedere che si derogasse dalle norme per farli entrare… E pensare ch e chi aveva letto Centro Valle poteva avere avuto l'idea di sciopero tipo FIAT in pieno autunno caldo…

E una. Anche se non era la prima volta e, si sapeva (ci sono dei retroscena…, c'è chi rema contro…), non sarebbe stata l'ultima.

Lo scoop smentito dalle stesse famiglie!!!

Su Centro Valle altri titoloni, persino uno in prima, sugli studenti che chiamano i Vigili per poter entrare in scuola durante la pausa pranzo. Il Cfp ha diffuso una nota 'informativa' non destinata alla pubblicazione. Nessuno però vieta che si possa toccare l'argomento.

L'etica vorrebbe che i giornali sentano, in casi controversi, le due campane, e contestualmente, non con l'astuzia di buttare il sasso e poi il numero dopo pubblicare la replica, giochino da vendita-copie. Liberi poi anche di pronunciarsi a favore dell'una o dell'altra ma sentendole.

Facendo come Centro Valle gli scoop scoppiano come palloncini o come la famosa rana di Fedro. La figuraccia ora il giornale la fa non ad opera del Cfp ma addirittura delle famiglie delle 17 allieve. 12 di queste, sentite le ragioni, hanno fatto fare alle figlie quello che fanno gli altri quasi 300 allievi: mangiano in scuola, serviti da chi fa prova pratica ovvero dai loro colleghi di sala con cibo preparato dai colleghi di cucina, uguale per studenti, educatori, ospiti.

Le altre cinque, sentite le ragioni, hanno pienamente condiviso anche loro il rispetto della norma che prevede per chi sceglie di non mangiare lì (a costi minori di un panino) l'uscita dalla scuola.

Quali le ragioni?

Elementari: sicurezza. Non è possibile nell'orario di pranzo lasciare ragazzi e ragazze in giro per l'Istituto senza sorveglianza. D'accordissimo le madri che, al riguardo, hanno sottolineato la giovanissima età delle ragazze. Anche senza sentire l'altra campana un giornale attento avrebbe dovuto capire che c'è di mezzo la sicurezza. Importava fare uno squallido scoop.

Lo spazio

Interessante infine vedere la giustezza (ossia la lunghezza) dei titoli della prima pagina. I ritardi dei treni danno un titolo lungo 24 cm. E' l'unico maggiore rispetto a quello sul Cfp che di cm ne misura ben 22. A fianco titolini di 4cm per l'Assemblea annuale degli artigiani e, a destra, per le accuse svizzere ai nostri scout. Tranne la nota sulle Poste gli altri titolini di prima pagina oscillano fra i 4 e i 5 cm. 20 per il Cfp!!!

Che serietà di scelte!

Il lettore ne ha abbastanza, no?

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