LA RIVINCITA DEL CHINOTTO E DELLA SPUMA

Provare per credere: molto meglio di Coca Cola e altri beveroni

Da qualche anno quando ci troviamo a parlare del giornale a casa del direttore, lui invariabilmente a chi non beve alcolici propone il chinotto. Non tiene acqua minerale - 'lo è quella del rubinetto' - dice - 'per cui di acqua in scatola in casa mia non ne entra ma men che meno Coca Cola e simili. Il chinotto è di gran lunga meglio, e poi è prodotto italiano, con materia prima italiana (Calabria, Sicilia, Liguria)'. Le prime volte storcevamo la bocca per quella punta di buon amaro che contrasta con il dolciastro della Coca Cola ma poi il contagio si è esteso. Anzi vi sono discussioni se è meglio quello S. Pellegrino, con estratto di chinotto, o altre marche in vendita a Sondrio (una produce in ben 4 stabilimenti diversi, nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Parma).

Precursori dunque. Già perché l'antivigilia di Ferragosto del chinotto e della spuma si sono occupati diversi organi di informazione sottolineando l'irresistibile ascesa del Chinotto. Ora è arrivato a circa 300 milioni di litri annui ma crescerà ancora. Ha già superato le gazzose, sta arrivando alla metà delle aranciate e ad un quarto di Coca Cola più Pepsi. Il colmo è che adesso il chinotto sta avendo una bellissima stagione degli USA, in Cavadà, in Australua ed anche in altri Paesi. Il fatturato fra chinotto e spuma è di 60 milioni, cioè come se ogni italiano in media spendesse 1000 dollari all'anno. Provare per credere.

L.A.

L.A.
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