DAL CIOE' AD OGGI

Un excursus ferragostano: una sequela di modi di dire e di fare che non stanno né in cielo né in terra

Il "cioè"

Ci fu un tempo, non molti anni fa, in cui era in gran voga un'intercalare continuo, il "cioè". Capitava di sentirsi rispondere a una domanda: "cioè… sì sono andata ieri, cioè, al Lago Palù, e poi, cioè, a cercare funghi, ma, cioè…". Per alcuni anni è stato al top poi progressivamente è rientrato dei ranghi di una normalità di linguaggio.

Il "veramente"

Oggi il gran voga è il "veramente". "Sono stato al Palù, 'veramente' bello. C'entra come i cavoli a merenda: basta dire che è bello. Aggiungerci il 'veramente' potrebbe far pensare che si dubita dell'affermazione.

"Interpetrare"

Quante volte si sente, in TV, al bar, ovunque si sente la parola 'interpetrare', il verbo che dovrebbe invece essere interpretare. Pre e non tra?

"Anche non"

Più sofisticato questo discorso. Sta il fatto comunque che una volta si insegnava alle Medie che non va bene dire 'anche non'. Bisogna dire 'neppure'. Le regole non esistono più?

Le date (numero)

Divertente il discorso delle date. Il 3 novembre viene scritto 03.11. Ma che ci sta a fare quello zero? Per il computer è essenziale, per noi no.

Le date (anno)

Divertente leggere comunicati invariabilmente con l'anno. 'Nel tal posto il 25 agosto 2008 si terrà la conferenza…' Perché, se si omette l'anno qualcuno resta nel dubbio se il 25 agosto è di quest'anno o del prossimo?

Regione Lombardia

In mille riferimenti, a leggi, norme, finanziamenti e via dicendo si trova sempre 'la Regione Lombardia'. Perché, se si omette Lombardia forse che a qualcuno viene il dubbio che si tratti del Molise o della Liguria?

'Questo Paese'

Quante volte in TV si sente dire 'questo Paese'? E' troppo complicato dire o l'Italia oppure 'il nostro Paese'?

Le sigle

Altro bel rompicapo le sigle. Sembra che gli addetti ai lavori abbiamo preso il vizio dei medici con le loro illeggibili ricette. Sigle comprensibili solo agli addetti ai lavori. Ci ricordiamo quando c'erano le USL. L'USL 22, l'USL 23 e così via. Troppo complicato dire l'USL di Sondrio?

Il massimo: la riga doppia nelle strade

La riga continua rappresenta il confine che i veicoli non possono superare. Come dire 'divieto di andare oltre'. Solo in Italia compare invece la riga doppia. Ma se c'è il divieto con una sola cosa aggiunge la seconda? La questione fa il paio con il 'severamente vietato'. Perché forse c'è un severamente vietato, un caldamente vietato, un tiepidamente vietato o addirittura si tratta di un consiglio un po' come si dice dei semafori rossi a Napoli che non sono un obbligo ma un invito?

E per questa volta facciamo punto.

Luca Alessandrini

Luca Alessandrini
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