IL CASO ELUANA

E così dopo anni di battaglie legali, il padre di Eluana Englaro ha vinto la sua battaglia contro "l'ostinata" voglia di vivere della figlia: la Corte d'appello civile di Milano l'ha autorizzato ad interrompere il trattamento di alimentazione che da sedici anni la teneva in vita. Quatta quatta, la cultura della falsa pietà, mascherata e imbellettata sotto le mentite spoglie della qualità della vita e del "rispetto umano" sta appestando l'opinione pubblica di false dottrine pietistiche. Dopo il "diritto" alla soppressione della vita nascente (aborto), coloro che non sanno dare un senso alla sofferenza umana, stanno tentando di assicurarsi anche il diritto alla morte assistita. Che, bontà loro, chiamano dolce. Fa pena constatare che chi ha deciso di amare più i sepolcri che le cattedrali, ha sviluppato tali macabri gusti solo perché non è riuscito a dare un senso al mistero dell'esistenza e del dolore. Ecco a cosa ha portato il rifiuto della croce di Cristo: all'odio verso se stessi. Gli atei, i presunti superuomini che non chiedono mai (aiuto a Dio), dinnanzi al più infimo affanno della vita, invece di cercare umili risposte lassù nel cielo, reagiscono annegando le loro angosce esistenziali dentro una putrida fossa. Le "dolci" vie per arrivarci, le conosciamo tutti: aborto, droga, alcol, divertimento sfrenato, sesso ed eutanasia. Forme di auto salvezza dal respiro assai corto. Dato l'andazzo nichilista ed autolesionista delle società moderne, non sarebbe il caso di correggere la Bibbia laddove asserisce che "i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce"? In luogo di scaltri, non suonerebbe meglio un più realistico: masochisti?

Gianni Toffali

Gianni Toffali
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