MOSCHEA A SONDRIO: INTERVENTO DI NEMO CANETTA

Carissimo Frizziero, ho letto con molto interesse il tuo intervento sulla stampa, in merito alla possibilità di erigere una nuova, grande moschea a Sondrio.

Giustamente, come amministratore, tu poni l’accento su tutta una serie di fatti e problemi che non possiamo trascurare, solo in nome della “tolleranza” e del “multiculturalismo”

In effetti moltissimi italiani hanno l’impressione che un gran numero di leggi valga per loro ma non per gli “altri”. Ci troviamo in pratica, di fronte ad un razzismo alla rovescia. Se un italiano apre una bancarella abusiva è assai probabile che – al minimo – venga allontanato, se non peggio. Ma se chi lo fa è un extracomunitario troverà comprensione e tolleranza. Lo constatiamo tutti i giorni nelle nostre strade e nei nostri mercati. Quale senso della legge trasmetta questo fatto è facile comprenderlo ma non su questo intendevo offrire il mio contributo.

Proprio oggi l’ANSA, che si riceve via internet, trasmetteva la seguente notizia, da Teheran:

Una giovane donna medico e' morta in carcere dove era stata rinchiusa dalla polizia per il rispetto della morale islamica. La ragazza sarebbe stata arrestata perché pare fosse stata trovata in compagnia di un ragazzo in un parco. La ragazza si sarebbe suicidata, dice la polizia ma la tesi e' messa in dubbio dalla stampa riformista e da un deputato. L'episodio e' avvenuto nel pieno di una campagna delle forze dell'ordine contro comportamenti e abbigliamento considerati immorali.

L’Iran (che probabilmente si sta dotando di bomba atomica ...) non è un’emirato minore e trascurabile, è invece uno degli stati guida di quell’integralismo islamico che attecchisce, a detta degli stessi “islamici moderati”, sempre più sia nel loro paesi, sia in Europa. Mi fa orrore che un paese ove una donna non possa andare in un parco pubblico assieme ad un uomo possa essere considerato una “guida” ma, per dirla tutta, mi fa ancora più orrore che i nostrani fautori dei diritti civili, sempre pronti a contestare ed a protestare contro le malefatte dell’Occidente, quasi mai trovino qualcosa a che ridire su tali bestialità. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un evidente uso dei due pesi e delle due misure.

Ma ben altro mi preoccupa, fatti che ho più volte segnalato in scritti e conferenze e che ovviamente un gran numero di politici, osservatori, giornalisti conoscono. Ma preferiscono, chi per parlare in “politicamente corretto”, chi in odio all’Occidente ed al Capitalismo, chi forse solo per quieto vivere, tacere e dimenticare.

Personalmente ho una certa conoscenza dei Balcani, la prima regione europea ove i conflitti etno-religiosi sono deflagrati con la caduta dei muri.

Avendo amici sloveni, croati e bosniaci ho potuto approfondire l’argomento. E sono stato tra i primi scrittori a tornare in Bosnia in chiave “turistica”, quando ancora pullulavano i posti di blocco militari ed i carri armati pattugliavano le strade di notte.

Ebbene negli ultimi anni ho assistito ad un fenomeno che non può essere nascosto: ovunque, nelle aree bosniaco-mussulmane, sorgono nuovissime moschee, con scuola annessa. Ne sorgono non solo in luoghi ove prima del conflitto vi erano edifici di culto ma pure in villaggi che ne erano privi. Ovunque. Sempre di più.

Chi me lo ha fatto notare non è un serbo od un croato ma un bosniaco e come tale – almeno culturalmente – un islamico. Che non senza preoccupazione mi ha segnalato il fenomeno, sempre più incombente di una islamizzazione radicale del suo paese. “Noi siamo europei .. “ mi diceva “ .. siamo islamici europei, come tali moderati ..” ma poi sottolineava assai preoccupato “.. tutto questo è costruito con i dollari del petrolio degli arabi, ci sono i Wahabiti dietro tutto questo ... loro pretendono di imporci un islam radicale, integralista, non europeo ...”.

E continuava, lui islamico, segnalandomi come questi emissari dell’integralismo arrivano ad offrire denaro sonante a chi accetta di farsi crescere la barba e di far velare le proprie donne.

Sarà un caso ma, da qualche anno, in Bosnia-Erzegovina sono apparsi i classici uomini con ampi barboni stile guerriglieri afgani e donne col chador ed in qualche caso persino col velo integrale. Manco a dirlo nella “vecchia” Yugoslavia tali segni erano assolutamente introvabili.

Ma non basta. La penetrazione è evidentemente aggressiva ed intende “segnare” il territorio.

A Travnik, antica capitale della Bosnia pre-islamica, dal castello che fu l’ultima residenza dei Re che si opposero ai Turchi, ammiriamo la sottostante cittadina. E, non senza uno sgomento stupore, contiamo oltre 10 (dieci!) moschee nuove. Ma Travnik è grande più o meno come Sondrio e metà della popolazione, di poco più di 10.000 abitanti, è croata e cattolica. Dieci moschee per 5 o 6.000 abitanti ?!? C’è di che farsi venire molti dubbi sull’utilità religiosa di tali edifici.

A meno che essi non abbiano ben altro scopo: quello di “marcare” il possesso dell’area da parte dell’integralismo islamico. Non a caso l’amico bosniaco, da qualche anno, preferisce che noi non ci si rechi più in certe località ove “... è meglio non andare ... i centri sono sotto controllo di autorità filo-integraliste ...”.

Chiunque vada in Bosnia con gli occhi aperti può vedere tutto questo. E certo i nostri politici non possono ignorarlo, stante che un nostro contingente è ancora da quelle parti e le forze internazionali, più volte, hanno effettuato controlli ed incursioni per stanare centri integralisti. Che tra le fitte foreste del paese trovano certo facile nascondiglio.

Ed allora, per tornare in Valtellina, chi offre le centinaia di migliaia di Euro necessari, a Sondrio come in molte altre città d’Italia, per acquistare terreni ed edifici e poi per erigere le moschee?

Chi paga le spese per il loro mantenimento?

Si dice che sono le “offerte” dei fedeli. Non facciamo ridere, dei poveri migranti non possono certo sborsare tali cifre!

Basta andare in Bosnia, per comprendere chi “c’è dietro” tali costruzioni.

Il che potrebbe pure essere accettato, se si volesse accettarlo, ma non facciamo finta di non sapere che un’azione del genere è in corso, con tutti i risvolti politico-culturali che tali atti comportano, dal punto di vista dell’islamismo integralista!

Nemo Canetta

Nemo Canetta
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