BUON GUSTO E CLASSE DI VALTELLINA ESPOSTO IN TUTTO IL MONDO 12.6.20.55
Il gusto si affina. Sempre più diffusa la scelta di classe, come stile di vita, l'opposto della standardizzazione. E così acquistano valore le scelte 'di nicchia', dove si può trovare quello che in giro non c'è. L'esempio classico: la pietra ollare della Valtellina, unica, minerologicamente diversa da tutte quelle che vengono chiamate con questo nome. Un tempo era usata per la cucina ed ora soprattutto materia base per opere artistiche di Floriana Palmieri da un po' di anni esposte in importanti rassegne in tutto il mondo (da poco finita l'esposizione in Sudafrica, a Città del Capo).. Già, ma i costi? Certamente se si vuole una scultura di notevoli proporzioni il costo, del resto commisurato alla valentia artistica, è ovviaamente elevato. La gamma di opere, tutte a mano, tutte singole, è però tale da rendere possibile anche l'acquisto a prezzi molto contenuti. Da notare che molte delle opere non sono solo fini a se stesse ma 'servono': vasi, scatole ecc.. Con un regalo di questo genere si è certi di fare una gran figura. Senza concorrenza...
Tempi difficili per tutti. Capita però che un regalo lo si debba fare, ad un familiare, ad amici. Serve un'idea per conciliare la qualità del regalo con limitazione di spesa. L'occasione la fornisce questa pietra ollare della Valmalenco. Un prodotto unico della natura qualificato dalla vena artistica di chi la incide o la scolpisce.
Provare per credere, si diceva una volta. Basta andare sul sito www.ollare.com
Riceviamo e sintetizziamo:
Ho letto e mi è venuto in mente per questi motivi...omissis... di scrivervi per farvi aggiungere "anche a casa mia". Mi ero imbattuto in queste opere qui alla Fortezza Da Basso, alla Mostra Internazionale dell'Artigianato, settore opere premiate. Originali, amici avrebbero voluto prenderne anche loro ma nelle Mostre successive questa vostra strana pietro non l'ho più trovata. Grazie al vostro giornale ho ritrovato la strada giusta. Grazie
- I motivi li abbiamo tolti perchè in sostanza erano un inno a Firenze, a quella Mostra, alla Fortezza. Cose giuste ma c'entravano poco con il resto - ndr -