MOIGE: 1) IL GF NON SI FERMA DAVANTI ALLA TRAGEDIA ABRUZZESE! 2) CONTRO CERTA PUBBLICITA'

1) GF E TERREMOTO

Sembra proprio non fermarsi di fronte a nulla la grande macchina del Grande Fratello. Neanche di fronte a tragedie come quella che ha messo in ginocchio la Regione Abruzzo e sconvolto tutta l'Italia. La scorsa settimana, infatti, è andata in onda una nuova puntata del celeberrimo reality. E così, mentre nelle zone colpite dal sisma i soccorritori continuavano a lavorare senza sosta, su Canale 5 andava tranquillamente in onda il grande circo del GF9. Numerose le segnalazioni arrivate all'Osservatorio Media del Moige da parte di persone indignate dalla mancanza di rispetto mostrata per le popolazioni colpite e per le tante vittime ancora non onorate con una cerimonia religiosa. Molte persone hanno sottolineato l'assurdità del televoto per l'eliminazione dei concorrenti: altro schiaffo alla tragedia che si sta consumando.

2) PUBBLICITA'

Nei camerini di un negozio d'abbigliamento alcune amiche provano degli abiti. Nessuna obiezione per il nuovo spot televisivo della Rocchetta fino al momento in cui una ragazza 'normale' viene messa a confronto con l'ex Miss Italia Cristina Chiabotto. Ad alzare il polverone la messa in ridicolo della ragazza per la sua fisicità. Un messaggio offensivo della dignità di tutte le donne "normali" e soprattutto pericoloso considerando gli ultimi dati forniti dalla Sisdca, Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare. Gli esperti parlano, infatti, di allarme socio-sanitario vero e proprio: circa 150/200 mila donne di età compresa tra i 12 e i 25 anni sono colpite da questi due disturbi alimentari, di cronicizzazione della malattia e di complicanze mediche e psicologiche tali da poter far arrivare al suicidio. La perfezione estetica come emblema dell'accettazione sociale è un messaggio fuorviante.

Il Moige - Movimento Italiano Genitori da anni è impegnato nella lotta ai disturbi alimentari e proprio in questi giorni si appresta a presentare la denuncia allo IAP - Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - e alle autorità competenti per chiedere l'immediato ritiro dello spot, confidando in una rapida e seria presa di posizione da parte di questi organi.

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