CON GLI EUROPEI DI CALCIO ABBIAMO PERSO LA FACCIA. I SILENZI GENERALI SULLA VERA RAGIONE: INCREDIBILE!

A Cardiff, dove si sceglieva la sede degli Europei di calcio 2012, la folta delegazione italiana (31 membri) era andata quasi per una scampagnata. Non avevamo per avversari i grandi Paesi calcistici ma due cordate, Polonia-Ucraina e Croazia-Ungheria , giudicate al massimo outsider. Quando però il Presidente Platini aprì la busta,vista la precedente tranquilla certezza del risultato, tutti si resero improvvisamente conto di aver fatto la figura dei pifferi di montagna.

- Primo proverbio: andarono per suonare e furono suonati. E che suonata! Otto voti al binomio Polonia-Ucraina, che peraltro era stato bocciatissimo in sede tecnica, e quattro in tutto per noi. Le proiezioni della nostra delegazione andavano da sette a nove voti. Quattordici inebri del Comitato UEFA: Platini (Francia e Presidente UEFA), Erzik (Turchia), Thompson (Inghilterra), Villar (Spagna), Mayer-Vorfelder (Germania), Lefkaritidis (Cipro), Koloskov (Russia), Madail (Portogallo), Mifsud (Malta), Omdal (Norvegia), Sandu (Romania), Sprengers (Olanda). (Ovviamente non votanti l’italiano Carraro e l’ucraino Surkis). Previsti, al minimo sette. Ottenuti quattro. Che preveggenza!

- Secondo proverbio: non vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso. Pareva una formalità l’assegnazione all’Italia al punto che il rinvio di novembre della decisione non aveva fatto pensare a nessuno che invece servisse ai nostri avversari per sistemare quello che allora non era a posto.

- Terzo proverbio, suggerito dalle lacrime del Ministro dello sport Giovanna Melandri: inutile piangere sul latte versato. C’era da pensarci prima.

Le supposte ragioni del tonfo

Secondo la stragrande parte dei commentatori le ragioni del tonfo sarebbero calciopoli (Borelli smentisce), la violenza negli stadi, lo scarso interesse del Governo (per gli altri erano a Cardiff due Presidenti della Repubblica!), “la vendetta” di Platini che alla Presidenza dell’UEFA non era stato sostenuto dall’Italia (ma la Francia ha votato per noi), e via di questo passo.

La ragione principale

La ragione principale è un’altra e se ne è parlato molto poco. Chi doveva nel Comitato sostenere le ragioni dell’Italia? Franco Carraro le cui dimissioni da Presidente della Federazione già dallo sventurato mondiale Corea-Giappone erano state chieste a furor di popolo senza esito. Poltrona con attacca-tutto. Solo calciopoli , ma non subito e solo quando non c’era altro da fare, lo ha costretto alle dimissioni. Calciopoli aveva avuto risonanza mondiale. Immaginiamo quale credibilità potesse avere nel Comitato UEFA un ambasciatore d’Italia, supporter della candidatura per gli Europei del 2012, che a casa sua era stato costretto a dare le dimissioni dalla guida della Federazione!

Incredibile

In queste vicende c’è sempre un quid di imponderabile come dimostra la prima candidatura di Bormio per i mondiali naufragata a Nizza per un paio di voti dopo qualche contrattazione notturna ai nostri danni. Si può quindi anche perdere, ma non in questo modo. Dilettanti allo sbaraglio e con un’aggravante: lasciare nel Comitato chi invece in Italia è stato costretto ad andare a casa non è forse stata una provocazione? Oltre ad un errore, visti quelli commessi in precedenza dallo stesso personaggio, contrasto a Platini nell’elezione compreso.

Incredibile.

Si dimetterà qualcuno?

Si dimetterà qualcuno? Sarebbe indispensabile. Questi tizi, con i loro errori, non solo hanno fatto perdere gli Europei all’Italia ma hanno reso più complicata la corsa alle Olimpiadi del 2016.

Amarilli

Amarilli
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