SUPPONIAMO CHE FRA LE ESCORT ABBIANO INFILATO ANCHE UNA VERGINE 11 9 10

Profluvio di mota, di palta, di lordure, si fa per dire, assai peggio di quella del chiassetto nel quale cadde Andreuccio da Perugia. E ricordiamo il giudice istruttore Mariano Bonifazi

"Il giudice istruttore Mariano Bonifazi, prototipo del magistrato inquirente profondamente amareggiato della corruzione che egli percepisce prima di tutto nella pubblica amministrazione e più in generale nella società italiana sempre più inquinata dall'avidità decadente e immorale del capitalismo più becero e senza scrupoli, scopre che l'imprenditore Renzo Santenocito, archetipo del capitano d'industria disonesto, elargitore di tangenti ai politici compiacenti, avvelenatore della flora, della fauna e delle faglie acquifere con le sue industrie chimiche, costruttore di scempi edilizi e deturpatore dell'agreste paesaggio italico, potrebbe essere implicato nella morte della giovane Silvana Lazzorini, una ragazza che spesso accompagnava persone ricche e facoltose a cene e festini per conto di una sedicente agenzia di pubbliche relazioni" (Da Wikipedia).

In un colloquio stringente il magistrato strappa all'imprenditore la notizia che per favorire gli affari si portano a pranzo ragazze compiacenti. Poi che ci sono anche le camere da letto.Un bel pas a deux tra Gassman (imprenditore) e Tognazzi (magistrato) - siamo, come nel brano di apertura, nel film di Dino Risi "In nome del popolo italiano".

che, evidentemente, torna di attualità dopo 40 anni sia per il contesto ch3 per una fine imprevista, ovvero che Tognazzi, disgustato, getta nel fuoco le prove dell'innocenza dell'imprenditore

Ormai siamo al bollettino ufficiale quotidiano della eros-maramalderia Tra un po' rischiamo di trovarci tutti sul giornale chi per aver dato, in telefonata strettamente personale a un amico, dello str… (la parola interrotta si ottiene eliminando la 'i' dall'elemento chimico alcalino-terroso di numero atomico 38) a qualche VIP, chi per essersi espresso in termini che osiamo dipingere come 'audaci', chi per avere spettegolato sulle curve della nota signora X o della voracità materassaia di madama Y, o sulle ultime corna, etero e no, all'odg delle voci di piazza.

Quello che lascia sommamente sconcertati è la naturalezza con cui persino i giornali più seri, peraltro in pauroso calo di vendite, dedicano pagine alle novelle eroine del terzo millennio che in modo pudibondo vengono chiamate escort.

Il fatto è che la loro presentazione, anche in brani riportati di verbali giudiziari o cose del genere, avviene in mdo da indurre la gente a un pensiero generalizzato sulle loro abitudini diciamo rilassanti (per i loro assistiti, ben s'intende).

Possiamo spingerci fino ad usare un termine meno gentile di escort ma almeno storicamente molto chiaro sull'occupazione abituale della stessa? Ma certo visto che c'è un illustre precedente, quello di Dante Alighieri che 798 anni fa il nome lo usava: 'puttana' (versi 133-135 del XVIII Canto delll'Inferno, Divina Commedia: Taide è, la puttana che rispose al drudo suo quando disse "Ho io grazie grandi apo te?": "Anzi maravigliose!".

Parliamo - ci scusini le signore, di puttane. I giornali sono pieni di descrizioni e di nomi lasciando immaginare ai lettori notti di fuoco, altro che Etna o Stromboli o Vulcano! Cose da fare impallidire persino il Vincenzo Gonzaga, impersonato da Vittorio Gassman, nel film "Una vergine per il principe" intento a fare il catalogo delle sue conquiste, consumate, in numero superiore alle tremila. Il Gonzaga però, va precisato, in alcune decine di anni.

Se le cose fossero come dicono, o lasciano immaginare, i giornali riportando il contenuto delle telefonate in teoria 'segrete', non basterebbe un carico di Viagra. Ma non di quello che dicono sia blu ma quello che dicono color verde-oro e pagato a peso d'oro perché trattasi dell'afrodisiaco finale. Ebbene se anche fosse disponibile in quei convivi di cui si legge sarebbero state ben poche le fanciulle verdeorate per limiti, come dire, fisiologici ineliminabili.

Di qui il quesito di fondo: ma se in quei frangenti viene a trovarsi per via di coincidenze strane o altri motivi plausibili una pulzella tuttora illibata - possono esserci; non mettiamo limiti alla provvidenza! - che fine fa?

La vergine svergognata. A quel punto nome e cognome sui giornali, magari anche la fotografia. Specie per una che magari ritiene che la verginità non sia un tabù da rottamare alla prima occasione, la morte civile. In qualche caso simile del passato, grave errore sicuramente da non ripetere, ahimé senza aggettivo. Nessuno responsabile naturalmente. Io non c'ero e se c'ero dormivo e se la cosa riguarda i giornali l'alibi del diritto di cronaca. Quando alla fuga delle notizie da certi Palazzi di Giustizia, chissà sarà la donna delle pulizie, poveretta, a vedere gli occhi addosso visto che non possono essere puntati sui magistrati, sui cancellieri, sulla squadra giudiziaria ecc. ecc.

Eterno femminino? " Non certo quello pensato da Goethe nel Faust e neppure quello che rincorrevano gli intellettuali che in epoca fascista davano vita all'Almanacco Letterario Bompiani, stranamente ma non sorprendentemente lasciato abbastanza libero dalla censura. Due infatti i suoi volti:

- uno quello delle fibrillazioni sensoriali, certamente piacevole per tutti, tuttavia fine a se stesso con intercambiabilità dei/delle partners senza rapporti di coppia

- l'altro quello di una tenerezza espressione di sentimenti, non fine a se stesso ma cemento di una unione profonda (persino nei gay o nelle lesbiche!)

Il mondo è vario e quindi comprende anche quelle ragazze che bruciano la loro giovinezza nel primo mondo in gran parte tagliandosi i ponti col secondo con la drammatica delusione per molte, magari quando, dopo aver lasciato il materasso, servirebbe, di avere perso il treno.

Mala tempora currunt. Lo dicevano i latini e probabilmente lo hanno ripetuto tutte le generazioni seguenti. Noi non lo ripeteremo per il semplice motivo che, in questa fase dell'umanità, quella diagnosi non basterebbe.

GdS

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