IN NOME DELLA LIBERALIZZAZIONE COSE PAZZESCHE: LE AUTOSTRADE ITALIANE IN MANO AGLI SPAGNOLI! – MENO MALE CHE IL MINISTRO RESISTE, ANCHE SE FINO A QUANDO?

Sindacati, e noi, con Di Pietro

Che siano state privatizzate le Autostrade che erano di proprietà di tutti noi, in quanto IRI, perché pare che in tanti, persino a sinistra e persino Angeletti della UIL (a proposito dell'agitazione dei taxisti), ritengano questo la panacea di tutti i mali, e che poi chi se le era accaparrate ci faccia l'affare vendendo all'estero é cosa che grida vendetta. Almeno a noi che della grande finanza ce ne freghiamo ritenendo ancora che sia innanzitutto da tutelare il prodotto made in Italy e che siano da difendere le aziende italiane, parte delle quali, ahimé, già passate in mano straniera. Vediamo ora la questione Autostrade negli ultimi sviluppi:

Da TGcom:

Fusione Autostrade: no a richiesta - Di Pietro rinvia al mittente la domanda

La richiesta di autorizzazione alla fusione tra Autostrade e Abertis è stata inviata al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. Ma lui l'ha rispedita al mittente perchè manca parte della documentazione necessaria. Nel mirino lo stato attuale della concessione: la società non può essere ceduta a terzi senza una revisione.

Il ministro, prosegue la nota, "ha ribadito ad Autostrade la necessità di concordare preliminarmente un quinto atto aggiuntivo di revisione dello stato attuale della concessione, perchè, come segnalato dall'Autorità per i Lavori pubblici e dal Consiglio di Stato, non può essere ceduta a terzi nella sua attuale formulazione".

"La richiesta di autorizzazione" indica il ministero "sarà puntualmente esaminata non appena tornerà munita della predetta documentazione".

Da “Il Sole 24 Ore”

Nuovo colpo di freno per la fusione tra Autostrade e Abertis.

Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro rende noto di aver ricevuto la richiesta da parte della società Autostrade di autorizzazione di fusione per incorporazione con la società Abertis. «La richiesta è stata rispedita al mittente perché allo stato non ricevibile per mancanza di documentazione di supporto», è stato spiegato in una nota nel tardo pomeriggio di mercoledì. «Il ministro ha ribadito ad Autostrade la necessità di concordare preliminarmente un quinto atto aggiuntivo di revisione dello stato attuale della concessione, perché, come segnalato all'Autorità per i lavori Pubblici e dal Consiglio di Stato, non può essere ceduta a terzi nella sua attuale formulazione. La richiesta di autorizzazione sarà puntualmente esaminata non appena tornerà munita della predetta documentazione». Autostrade in serata ha replicato di essere «disponibile a concordare preliminarmente con Anas un quinto atto aggiuntivo idoneo a rendere valutabile la richiesta di autorizzazione del progetto di fusione con Abertis».

E ancora: Il ministro all'Ance: «Io tutelo gli interessi pubblici».

Da Milano Finanza

Pietro riceve richiesta autorizzazione fusione, ma la rinvia ad Autostrade

La richiesta di autorizzazione per la fusione Autostrade-Abertis è arrivata sul tavolo del ministro per le infrastrutture, Antonio Di Pietro. Se il management di Autostrade contava di avere l'autorizzazione alla fusione con Abertis da parte del Governo entro fine mese, probabilmente ora i tempi si allungheranno visto che Di Pietro ha rispedito la richiesta al mittente per mancanza di documentazione di supporto.

Il Ministro ha ribadito ad Autostrade la necessità di concordare preliminarmente un quinto atto aggiuntivo di revisione dello stato attuale della concessione, perchè, come segnalato dall'Autorità per i lavori Pubblici e dal Consiglio di Stato, non può essere ceduta a terzi nella sua attuale formulazione".

Fideiussione sugli investimenti, corporate governance e regole per la presenza di soci costruttori e non anche il nuovo sistema regolatorio per il settore autostradale che potrebbe essere approvato in un secondo tempo.

Sindacati, e noi, con Di Pietro

Dichiarazioni dei tre segretari confederali, nel corso di una conferenza stampa al termine di un incontro con il ministro: "L'azione del governo è ispirata al buon senso, siamo in presenza di un'operazione discutibile che non arreca vantaggio al Paese", ha detto Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil.

"Condividiamo l'approccio del ministero nella gestione della situazione Autostrade, perché garantisce gli obiettivi del Paese", ha aggiunto Luigi Angeletti, leader della Uil.

Secondo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, "è molto importante che le tariffe siano utilizzate per realizzare opere e non per aumentare i profitti".

GdS

www.gazzettadisondrio – 20 VII 2006

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