Brambilla: punizioni durissime per la violenza contro gli animali. Tutti?

MALTRATTAMENTO E UCCISIONE DI ANIMALI, ON. BRAMBILLA: “BENE IMPEGNO DEI MINISTRI PER PENE PIÙ SEVERE, PRONTA AL CONFRONTO IN PARLAMENTO CON LA MIA PDL”

“Fa piacere constatare che anche i ministri 5s Bonafede e Toninelli (dell’opinione di un ministro tecnico di prestigio come il generale Costa ero già certa) siano arrivati alla conclusione che occorre inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali. Troveranno in Parlamento la proposta di legge che ho depositato il 23 marzo scorso e potremo finalmente iniziare il confronto per invertire una nefasta tendenza al lassismo su questa materia, culminata con l’introduzione del proscioglimento per tenuità del fatto, che ha finito per incoraggiare la violenza contro gli animali” . Lo scrive in una nota l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, commentando il caso della cagnetta Mia, gettata nel mare del Lido Valderice (Trapani) con una pietra al collo e sopravvissuta grazie all’intervento dei bagnanti.

“Già dalla scorsa legislatura – osserva l’on. Brambilla – lavoro ad una riforma che superi la situazione di sostanziale impunità per questo tipo di reati. Tra le altre cose – puntualizza l’ex ministro - la mia proposta aumenta, rispettivamente fino a cinque e sei anni, le pene per il maltrattamento e l’uccisione di animali, fa diventare “delitti” in senso tecnico le condotte di detenzione in condizioni “insopportabili”, quella dell’abbandono e l’uccisione di esemplari di specie protette, punita anch’essa con sei anni di reclusione. Salta pertanto l’applicabilità dell’istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova e si chiarisce, in via definitiva, che la “tenuità del fatto” prevista dall’articolo 131-bis del Codice penale non è applicabile ai reati contro gli animali. Insomma chi commetterà questi reati rischierà davvero di finire in carcere”.

occorre inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali dice l'on. Brambilla.
Le facciamo cortesemente presente che sulle nostre Alpi, meno sulle nostre Prealpi c'è una lunga storia negli ultimi 5 o 6 anni di animali sbranati. Non ha ucciso muli, asini, vacche, pecore ecc. l'uomo. Gli assassini sono orsi e lupi. Queste vittime non avevano, e non hanno, pari tutela del planigrado?

GdS

 

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