“Oh, America, oh America, terra promessa dell’umanità!
“Oh, America, oh America, terra promessa dell’umanità!
Questo refrain mi è tornato in mente (canzone di Fausto Leali) per tutto il tempo delle battaglie tra repubblicani e democratici che hanno lasciati feriti e delusi non solo sul suolo della Great America, ma nel mondo intero, specie in Europa, per moltissime ragioni che le grandi firme della stampa mondiale tuttora stanno faticando ad analizzare e capire. C’è poco da capire. Personalmente (e il direttore ne è testimone) ero più che convinta che non sarebbe stata eletta Hillary Clinton, troppo impiastricciata con i poteri forti e con una storia dietro le spalle non degna di una forte personalità (quale donna avrebbe sopportato gli oltraggi del marito, stringendo i denti come ha fatto lei solo per la sete del potere?). E’ pur vero che Donald Trump non brilli di un particolare carisma, ma la gente semplice, specie quella che fatica ad andare avanti, ha trovato in lui una ragione per sperare che le loro condizioni economiche tornino ad essere come qualche anno fa e che l’America torni - prima di tutto- agli americani. Cosa questa che sicuramente farà, visto che lo sta dichiarando ai quattro venti e si è incontrato in primis con Farage, uno dei promotori della Brexit. Quante secchiate di ridicolo gli stanno buttando addosso. Invece bisognerebbe apprezzare la sua volontà di ripulire il suo Paese da almeno due milioni di clandestini, cioè di persone che vendono droga, rubano, uccidono, scassinano (magari si pensasse di agire così anche da noi!). Vuole rimettere al primo posto gli americani, come era un tempo e ristabilire i valori solidi, quelli che costituiscono il tessuto di un popolo. Il mio augurio è che riesca in questa impresa, così le altre nazioni lo seguiranno.
Maria de falco Marotta